• Perché cerco il mio co-lettore

    Fra gli interpreti più espliciti della volontà e del bisogno dei lettori di esprimersi a proposito delle proprie letture e di ascoltare altri lettori, mi piace citare Peter Bichsel, riferimento importante per chi ha scelto di occuparsi di lettura condivisa. Lo scrittore svizzero pubblicò nei primi anni ‘80 del XX secolo un libretto con alcune – Continua

    Perché cerco il mio co-lettore

  • Lettori (celebri) che parlano dei loro “libri della vita” su laF

    A proposito di lettori che esprimono i propri pensieri sui libri e su ciò che i libri ispirano loro, è arrivata su laF (la tv di Feltrinelli) una nuova serie di “Lettori Celebrity”.  In pratica: persone piuttosto note, alcune anche nella produzione culturale, parlano dei libri che hanno segnato la loro vita e come l’hanno segnata.Il – Continua


  • Come funzionano i gruppi di lettura online su Goodreads

    Inauguriamo su queste pagine una nuova rubrica, dedicata ai gruppi di lettura online. Cercheremo di esplorare e capire gli strumenti online per creare e gestire gruppi di lettura, e per parteciparvi. Nella prima puntata, ossia quella che stai leggendo, parleremo dei gruppi di lettura del social network Goodreads. Che cos’è Goodreads? Per chi non lo – Continua

    Come funzionano i gruppi di lettura online su Goodreads

  • L’assurda fine della prima guerra mondiale sul fronte occidentale

    Questa guerra senza senso, scoppiata in modo assurdo, si concluse nello stesso modo: con morti inutili, fino all’ultimo minuto – Continua

    L’assurda fine della prima guerra mondiale sul fronte occidentale

  • La fine della prima guerra mondiale: la nascita del genere “horror”

    La terrificante carneficina, il contatto fisico e visivo con i cadaveri nei campi di battaglia e nelle trincee, i corpi distrutti, i reduci feriti, mutilati, annichiliti diventarono spettri di creatività disperata per una generazione di cineasti, scrittori e artisti. Novembre 2018: ecco il centesimo anniversario della fine della Grande Guerra. Quattro anni che hanno trasportato – Continua


  • Le carote di Cechov

    Ogni volta che riprendo in mano un libro di Cechov (e l’occasione stavolta è stata piuttosto divertente), mi pento di non rileggerlo più spesso. Dovrei sempre tenerlo sul comodino, a metro e misura della giornata appena trascorsa. Basta fare un semplice viaggio in metropolitana, frequentare una mensa, lavorare in un open space per riconoscere la – Continua


  • Perché il lettore dovrebbe scrivere un diario

    (specialmente il lettore di un gruppo di lettura) I diari di lettura ci accompagnano e ci aiutano a rafforzare la nostra partecipazione alla vita, sono l’incarnazione evidente della natura espressiva e rivolta agli altri esseri di qualsiasi considerazione e emozione ci susciti la lettura, anche la più intima e condotta nell’isolamento. Il Premio Pieve Saverio – Continua


  • Condividere la lettura è pensare

    Il desiderio di condividere le letture è un bisogno profondo, “naturale”, suscitato dalla natura stessa del pensare. È un confronto consapevole con la solitudine, che ci prepara a comunicare con l’altro. Quando abbiamo detto che il lettore ha quasi sempre un bisogno di parlare di quel che legge non mi riferivo ovviamente solo a un – Continua


  • Sai riconoscere il tuo Colombre?

    Il protagonista di questo breve racconto di Buzzati si chiama Stefano Roi. È un uomo dannato. Non da un amore, una dipendenza, un obiettivo che vuole raggiungere con ostinazione. È semplicemente un predestinato all’infelicità, come tanti. Il perché glielo spiega suo padre, quando all’età di 12 anni, decide per la prima volta di portarlo per mare. – Continua


  • Beato il lettore che ha qualcuno con il quale parlare dei libri che legge!

    Non intendo avviarmi sul sentiero insidioso di definire quanto sia “naturale” o meno per un lettore parlare delle sue letture. O di decidere se la lettura senza condivisione sia più debole. Credo soltanto che un lettore non voglia sentirsi come su un’isola deserta quando legge (io mi sento sempre a disagio su un’isola deserta). L’isola – Continua


  • Le domande che faremmo a una persona immigrata, “Voci del verbo andare”

    Chi ha letto Voci del verbo andare, il romanzo di Jenny Erpenbeck, scrittrice tedesca (nata nel 1967), pubblicato in Germania nel 2015 e in Italia da Sellerio nel 2016, ricorderà come il protagonista Richard decida di preparare una specie di questionario che lo aiuti a imparare a conoscere delle persone che gli paiono estranee: sono – Continua


  • In un gruppo di lettura, la “mia versione” non è così importante

    Il lettore che condivide la propria lettura con altri – in un gruppo di lettura, ma anche semplicemente in incontri casuali – non si preoccupa solo di se stesso, di come ha letto, vissuto, frequentato il libro. A tutto ciò infatti si è dedicato durante la lettura, e quando a quel libro ha pensato tra – Continua


  • Ripartire dai diritti umani, di tutti

    L’attacco gravissimo alla democrazia liberale portato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle si ferma difendendo, giorno dopo giorno, in tutti gli spazi pubblici e privati, i diritti umani universali, le istituzioni e la Costituzione. Ripartiamo dalla convinzione che diritti umani-civili e diritti sociali non possono essere separati, devono essere di tutti, non solo di – Continua


  • Gruppo di lettura: se parlando di un libro si parla troppo di altri libri

    Quali sono i limiti accettabili di “collegamento ad altro” nel parlare con qualcuno di un romanzo? Non stiamo parlando delle questioni messe in chiaro da Umberto Eco con “Opera aperta” e con i “I limiti dell’interpretazione”. Più semplicemente mi riferisco alla naturale tentazione di collegare quel che stiamo leggendo ad altri libri, a film, documentari, – Continua


  • Il monumento per le vittime dei linciaggi negli Stati Uniti

    Un monumento si può leggere. È un nodo di significati storico-culturali ed emotivi che viene avvicinato, osservato e che si scioglie nelle denotazioni di significato e poi nelle numerosi connotazioni e implicazioni psicologiche. Più un monumento è ambizioso a ampio nei suoi “contenuti” e più la lettura è complessa e chiama in causa la storia, – Continua


  • Alfonso Gatto, 25 aprile

    il rosso palpitò come una gola. e fummo vivi, insorti con il taglio ridente della bocca – Continua

    Alfonso Gatto, 25 aprile

  • 25 aprile: la Costituzione, “il libro” al quale non possiamo rinunciare

    Diritti individuali, diritti di cittadinanza, equilibrio fra i poteri dello Stato, liberalismo, giustizia come equità: è la Costituzione. In fondo il 25 aprile è tutto questo. Radicato nella storia della Resistenza contro il nazifascismo. Il nazifascismo era la negazione radicale di tutto questo. La linea che ci divide dai fascisti è chiara, e va presidiata. – Continua


  • Il lettore che non vuole che gli si dica cosa deve leggere

    L’intervista al lettore che non leggerà mai più in un gruppo di lettura, ha spinto qualcuno a osservare che, in fondo, quel ragionamento mette in questione l’intera esistenza dei Gruppi di lettura. Ma è una posizione estrema, in effetti. Un lettore che non si presti al compromesso nel scegliere il libro è difficile che diventi – Continua


  • Il nipote di Wittgenstein: il memoir “inaffidabile”

    Sabato accennavo alla forza e necessità dei memoir. La scrittura “personale”, e la disponibilità dei lettori a leggere le vite degli altri è un misterioso incontro fra identificazione, autoanalisi, bisogno di vedere vite esemplari. Ma la lettura del memoir funziona anche da chiave per accedere direttamente alle nostre vite, che teniamo ben chiuse in noi – Continua


  • Il memoir dell’abuso sessuale subìto da Junot Díaz

    Junot Díaz ha pubblicato sul “New Yorker” del 16 aprile 2018 un memoir nel quale racconta le conseguenze sulla propria vita dello stupro, ripetuto, subìto a otto anni. Lo stupratore è un non identificato “adulto del quale mi fidavo veramente”. La scrittura di Díaz è centrata sul silenzio che ha lasciato calare sull’evento cruciale della – Continua