Leggere un libro e ritrovarsi, in più di un’occasione, ad avere gli occhi lucidi, bagnati dalle lacrime. In modo del tutto inaspettato. A me è accaduto l’ultima volta con Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. Il fatto mi è servito più che altro a pensare all’eccezionalità della cosa (per me). Poche – Continua

Il buon soldato Sc’vèik di Jaroslav Hasek è fra i libri indispensabili sulla prima guerra mondiale. Lo è per vari motivi: per esempio perché usa l’umorismo, l’ironia malinconica e la mestizia sorridente per smascherare l’idiozia burocratico-militarista che portò l’Europa alla catastrofe. Lo è perché è un romanzo pacifista, antimilitarista e antiautoritario il cui obiettivo principale – Continua

In musica una dissonanza è la combinazione di due o più suoni non in armonia tra loro. Il risultato è un suono finale che risulta strano, anomalo, fastidioso. In chi lo ascolta la fronte si corruccia e la bocca si storce. A volte. Già, perché in realtà la dissonanza è molto di più. Quando è – Continua

Certo che esiste una FOMO (Fear of missing out) del lettore. In verità però mi pare sia sempre esistita. Solo che adesso è più evidente, accentuata e frenetica. Forse perché si condivide più di quanto si facesse prima. Con FOMO – come noto – si intende una sorta di ansia “sociale” creata dal timore/sospetto che – Continua

Dopo 21 anni dall’incendio che la distrusse, la storica Biblioteca Nazionale di Bosnia e Erzegovina di Sarajevo ha riaperto. Crollò sotto le bombe tra il 25 e il 26 agosto del 1993. La Vijesnica (biblioteca), simbolo della conoscenza e della nascita culturale per molti giovani della ex jugoslava, non era ospitata in un bel palazzo. – Continua

Il New Yorker ha pubblicato pochi giorni fa il lavoro dell’illustratore Bob Eckstein a cui la redazione ha chiesto di gironzolare per la città di New York e disegnare le sue librerie preferite. Il risultato è bellissimo. – Continua

Un nuovo romanzo, una rinnovata (e ormai attesa) ispirazione shakespiriana, il tema del desiderio sessuale e dell’arbitrarietà del perdono sotto lo sguardo sempre presente “dell’altro” dal quale non si può scappare. Javier Marías sta per tornare. – Continua

Aggiornamenti 9-6-14 Allora, aggiungo altri testi che nella versione originale del post avevo tralasciato – Jaroslav Hasek, Il buon soldato Sc’vèik (ovviamente su questo torniamo, perché secondo me è il miglior libro sulla Grande Guerra). – Józef Wittlin, Il sale della terra La grande guerra in Galizia. Un piccolo uomo della provincia orientale dell’Impero asburgico scaraventato – Continua

L’open-access movement è una possibile soluzione alla morte lenta cui sono destinati i libri una volta terminata la loro “vita commerciale”. Vita che per la stragrande maggioranza di quel che viene pubblicato, indipendentemente dalla qualità, è decisamente breve. “Vita breve” significa che nessuno leggerà mai più quei testi, perché saranno introvabili e/o inaccessibili. – Continua

Ma allora, quando decidiamo di parlare di un libro? Prima di provare ad abbozzare tre risposte a questa domanda, va ricordato che esse dovranno sempre fare i conti con le risposte date quando abbiamo parlato dei motivi per non parlare di un libro. 1 – Il punto fondamentale potrebbe suonare così:mi azzardo a parlare di una – Continua

“La lettura è uno straordinario antidoto al disagio e favorisce la consapevolezza e il riscatto sociale e personale”. Queste parole sono di Mario Caligiuri, assessore alla cultura di Reggio Calabria. E le ha pronunciate per spiegare il provvedimento da lui proposto di far leggere libri in prigione ai detenuti garantendo loro tre giorni di sconto – Continua

Il ragionamento che provo a fare in questo post ha una premessa fondamentale: la lettura non è una attività sociale; lo abbiamo scritto al primo punto del nostro modesto decalogo su come creare un Gruppo di lettura ma vale per ogni attività di condivisione della lettura. – Continua

A 450 anni dalla nascita del drammaturgo inglese, lo scrittore spagnolo Javier Marías ne spiega la forza ispiratrice: il mistero, l’ambiguità, la capacità del linguaggio di aprire meandri in cui entrare, incuriositi, e cercare nuove ispirazioni e verità – Continua

La gloriosa Paris Review propone online, dal numero 82 del 1981, un’intervista a Gabriel García Márquez sull’arte della fiction. – Continua
È un giorno difficile e non ho potuto pensare a Gabriel García Márquez, morto ieri a Mexico, DF. Comincio a farlo ora sperando di ricavare dalla mia memoria di lettore qualche idea. Per esempio quella relativa al modo in cui Gabo mi ha rivelato William Faulkner. Il che è un po’ come dire che nel confronto – Continua

Pezzo che sembra una provocazione ma è un’analisi di come le società possono reagire alle guerre: la guerra è terribile, certo, ma nel lungo periodo rende l’umanità più sicura e ricca. Perché spinge a creare società più grandi e più organizzate, governate da governi più forti. – Continua

Questa settimana si è rivisto al bar quell’amico che giudica i lettori. Più arrabbiato questa volta. Si è accanito contro coloro che consigliano i libri. Il loro torto (nostro?) è sentirsi missionari, pionieri, evangelizzatori. “Non capite” – mi ha detto – “che chi non legge non si fa certo convincere da fighetti che pensano di liberare – Continua

Un omaggio a Anja Niedringhaus. – Continua

Marguerite Duras (Marguerite Donnadieu il vero nome) avrebbe compiuto oggi 100 anni. L’autrice de L’amante, vero libro di culto negli anni ’80 (e di molto altro) e regista assai prolifica, viene oggi ricordata in rete con ogni tipo di pensiero. – Continua

Rilancio con piacere il #librosospeso, un’iniziativa ispirata alla generosa pratica dell’offrire un caffè a uno sconosciuto che passerà nel bar e applicata invece a un libro per un lettore sconosciuto (o un potenziale lettore) che passerà in libreria. Non so se sia una novità assoluta: certo il merito di averla lanciata (su suggerimento di un – Continua
