Il New Yorker ha dunque deciso di dare più forma e sostanza alla presenza online.
Dal 21 luglio il sito cambia aspetto, aumenta la quantità di contenuti e le caratteristiche di fruizione.
Per tre mesi pubblicherà con libero accesso tutti i nuovi articoli usciti sul settimanale; tutti i post scritti appositamente per il sito web; e tutto l’archivio dal 2007 a oggi.
L’idea è di aumentare i visitatori e i lettori facendo conoscere a una platea più vasta la produzione di grande qualità del settimanale di Condé-Nast.
Questi tre mesi verranno usati per misurare quanto si estende l’utenza dei lettori, per valutare cosa viene letto di più e quanto. E ovviamente per raccogliere tutte le informazioni possibili sulle caratteristiche di chi frequenta il sito.
Passati 90 giorni lo staff del NewYorker deciderà come inserire un paywall, nella forma del cosiddetto “metered paywall”. Vale a dire:
“ti vedi gratis un certo numero di pezzi al mese; superata quella soglia per continuare a leggere sul sito devi fare un abbonamento”.
Il metered paywall è usato da varie testate on line ed è una delle forme che gli editori stanno sperimentando per ottenere ricavi dalle pubblicazioni digitali.
Il New Yorker è settimanale di culto per chi ama la lettura anche se a volte viene accusato di essere un po’ snob nella scelta dei temi. Preziosi sono i racconti di fiction che ogni settimana propongono autori di grande valore e che nel complesso rappresentano una ottima fotografia della situazione della narrativa breve di lingua inglese ma non solo inglese.
Nel 2013, dicono in Condé-Nast, il New Yorker ha registrato l’anno con i maggiori profitti da parecchi decenni. La rivista ha quasi un milione di abbonati e nel maggio di quest’anno il sito ha avuto quasi 12 milioni di utenti unici.
[Fonte: NewYork Times]
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