Un nuovo romanzo, una rinnovata (e ormai attesa) ispirazione shakespiriana, il tema del desiderio sessuale e dell’arbitrarietà del perdono sotto lo sguardo sempre presente “dell’altro” dal quale non si può scappare. Javier Marías sta per tornare.
Ho letto con curiosità l’ultimo articolo di qualche giorno fa sul quotidiano spagnolo El País in cui si parla di Así empieza lo malo (Ed. Alfaguara) ovvero “Così ha inizio il male” la nuova opera di Marías dopo Gli innamoramenti (di cui abbiamo parlato anche qui), tradotto dall’orignale Les enamoramientos in 29 lingue diverse.
Il nuovo romanzo esce in Spagna a settembre e spero non sarà necessario aspettare troppo per averlo in Italia. Intanto però l’autore anticipa alcuni elementi:
– Si sviluppa negli anni ’80 e il tema centrale ruota intorno alla giustizia (oggettiva e soggettiva dunque mai univoca), all’impunità e all’arbitrarietà del perdono, a come passiamo sopra ad alcuni fatti gravi mentre siamo incapaci di farlo con altri di minore importanza.
– Parla del desiderio sessuale come motore delle azioni umane, usato in modo nobile o al contrario in modo gretto.
– Non è un libro sul voyerismo ma tocca il tema della vita privata delle persone e dell’impatto sulla vita sociale, sugli errori commessi e sul come vengono giudicati e, talvolta, (non) perdonati.
– L’opera non è autobiografica ma prende spunto da alcuni fatti che appartengono alla vita dell’autore così come a quella del suo paese, la Spagna della Corona, del re Juan Carlos appena dimesso.
– Il titolo, e forse questo dice molto di quanto voglia a sua volta dirci Marías, viene da una frase pronunciata in Amleto di Shakespeare
Asì empieza lo malo y lo peor queda atrás
“così ha inizio il male e il peggio aspetta più indietro”
L’attesa è dunque per un nuovo viaggio nelle contraddizioni dell’uomo, nel tormento interiore. Nel pensato ma non-detto di ciascuno di noi. E che Marías ci sbatte in faccia. Crudele ma assolutamente efficace.
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