Si rinnova l’appuntamento con l’articolo sui libri più belli letti nel corso dell’anno. Questa volta però introduciamo qualche novità nelle modalità di compilazione.
Resta valida la regola che i libri segnalati si siano letti o incontrati* quest’anno (il 2023) e che i lettori del blog possono aggiungere le proprie segnalazioni e osservazioni nei commenti a questo post.
Tuttavia,
1) i libri segnalati dai lettori nei commenti verranno riportati anche nell’articolo;
2) lo staff del blog aggiungerà le proprie segnalazioni (sempre nel corpo dell’articolo). Quindi, quando venite a controllare, cercate gli aggiornamenti sia nei commenti sia nel testo di questo post. La data indicata accanto all’editore si riferisce a quella di prima pubblicazione (in originale in caso di opera tradotta).
*3) Alcuni libri segnalati sono ancora in corso di lettura oppure sono giudicati “interessanti” e meritevoli di lettura o almeno di consultazione.
[L’ordine è: il primo della lista è l’ultimo aggiunto].
Eccoli:
-Antonella Agnoli, La casa di tutti. Città e biblioteche, Laterza, 2023. La biblioteca come architrave di una nuova visione delle città fondate sull’inclusione e la cura. Che tipo di società e quindi che genere di vita vogliamo per i nostri ragazzi e i nostri vecchi? (Simonetta Fiori, La Repubblica, 22 maggio 2023).
-AA.VV. Novecento italiano. Laterza, 2008, 252 p. Il suggerimento è di Mariangela; il commento completo, con alcune riflessioni, lo trovate qui.
Mariangela scrive, fra l’altro:
I capitoli letti finora sono questi:
- Valerio Castronovo, “1960. Il miracolo economico”
- Vittorio Vidotto, “1978. Il delitto Moro”
- Salvatore Lupo, “1986, Il maxiprocesso
- Ivo Diamanti, “1992, Tangentopoli”
-AA.VV. I giorni di Milano. Laterza, 2010, 240 p. (da Mariangela, a commento dell’articolo sui Libri e i Luoghi, l’ho messo qui perché mi sembra molto pertinente anche con il filone dei libri dell’anno)
Sempre sfruttando la possibilità di frammentare la lettura, ho iniziato con questi capitoli, tutti molto interessanti:
- Eva Cantarella, “I miti di fondazione”
- Marco Meriggi, “Primo giugno 1764. La nascita del caffè”
- Antonino De Francesco, “26 maggio 1805. Bonaparte incoronato in duomo”
- Giuseppe Berta, “28 aprile 1906. L’esposizione internazionale”
–L’ultima provincia di Luisa Adorno. Scrive Mariangela che ce lo propone: «Abitudinario, ossequente al potere e un po’ ignavo, il prefetto difficilmente prende iniziative, esegue gli ordini e non rischia mai di suo. Odia i comunisti e le novità, ama l’ordine e la quiete casalinga, anche se a casa sua non è lui a comandare». Il commento completo qui.
-Ian McEwan, Lezioni, Einaudi (2023). Scrive cla055: «Devo affermare che la l’avanzata età riporta questi intellettuali ai loro tempi migliori che sono quelli della loro giovinezza. Lezioni mi ha ricordato Bambini nel tempo, Espiazione, Amsterdam, Sabato e L’amore fatale»
-Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire. È come leggere un buon libro e nel finale per diversi aspetti ci può ricordare il primo maggio. La considerazioni sparse che mi sono passate per la testa vedendo il film di Moretti sono: Moretti è vivo e vegeto, in fin dei conti è il nostro Cechov invecchiato, quello che ci ricorda che siamo disattenti; potrebbe vincere Cannes? Da Domenico Fina. Tutto il commento qui.
-Alba de Céspedes, Da qui nessuno torna indietro, Mondadori, (1938). Anni ’30 in un collegio femminile romano, tante ragazze, tutte con le loro speranze ed ambizioni: un sogno di indipendenza, la speranza di un amore, in certi casi, l’anelito a un miglioramento sociale. Grazie a Mariangela. Il commento completo qui.
-Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della resistenza, Bompiani (1991). Un libro fondamentale per la storia della Resistenza italiana, sulla natura della lotta e il carattere di triplice guerra: patriottica, civile e di classe. Ne parlo anche qui.
-Colm Tóibín, Il Mago, Einaudi (2023). “Un romanzo su Thomas Mann che si legge come un romanzo di Thomas Mann.” Secondo Camilla Parcher che lo segnala “è stata una delle più deliziose letture che ho avuto la fortuna di leggere, e per ora mi fermo qui. Solo a ricordare Il Mago, mi commuovo”. Il commento di Camilla è qui.
-Marchesa Colombi (vero nome: Maria Antonietta Torriani), Matrimonio di provincia, Einaudi (del 1885 la prima pubblicazione). Torriani è, “una delle tante scrittrici di fine ‘800. Storia di una ragazza che per anni rimane legata ad una infatuazione, a un’idea di fidanzamento che si protrae nel tempo senza condurre a nulla di concreto. È quasi un monito per le fanciulle: basta sognare ad occhi aperti, prendete in mano la vostra vita e agite! E che bella scrittura!”. Da Mariangela, il commento completo qui.
– Granta’s Best of Young British Novelists 2023, Issue n° 163: torna il numero della rivista “Granta” dedicato ai giovani scrittori britannici. Ne esce uno ogni dieci anni, dal 1983: ci sono passati, tra gli altri, Kazuo Ishiguro, Salman Rushdie, Julian Barnes, Martin Amis, Pat Barker. E poi Zadie Smith, Iain Banks, Nicola Barker, Ben Okri, Jeanette Winterson, Hanif Kureishi, Sarah Waters e Rachel Cusk.
-Amor Towles, Un gentiluomo a Mosca, Neri Pozza (2016). Mosca 1922 – un uomo, aristocratico, viene condannato dal Commissariato del Popolo per essersi arreso alle corruzioni della propria classe sociale e deve scontare la sua pena per trent’anni recluso in un albergo. Da Paola Rigo, il commento completo qui.
-Marta Cai, Centomilioni, Einaudi (2023). Teresa con una vita che si avvoltola, deve curarsi di suo padre malato di Alzheimer, di sua madre rancorosa che ha come unica meta del giorno e della sera, l’ossobuco in umido da cucinare. Da Domenico Fina che qui ci offre la sua recensione.
-Barry Gifford, Il Mondo di Roy, Jimenez (2022). Il viaggio di un ragazzino nell’America tra gli anni ‘40 e ‘60. Da Mario Maccagni.
-Giacomo Tinelli, L’io di carta, Edizioni del Verri (2022). Autofiction e autobiografia: “se la prima espone le finzioni che l’io produce, la seconda tenta al contrario di ridurle al minimo”. Con particolare attenzione alla scrittura di Walter Siti e Emmanuel Carrère.
-Marco Annicchiarico, I cura cari, Einaudi (2022). Un romanzo sulla cura dell’Alzheimer. Se ne scrive anche su Doppio Zero.
-Don De Lillo, Rumore bianco, Einaudi (1987). Postmoderno o quasi, un romanzo sulla paura della morte nell’America del consumo.
-Enrico Terrinoni, Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma, Feltrinelli (2022). La presenza di Joyce a Roma che tracce ha lasciato nella sua opera. Un’indagine sulla relazione fra vita e scrittura.
-Mario Silvestri, Isonzo 1917, Einaudi (1965). Una ricostruzione dell’anno di Caporetto.
-Miguel Benasayag, Teodoro Cohen, Del dialogo nella complessità, Pensa Multimedia (2022). Quanta ideologia c’è nella predica sulla necessità del dialogo? E quale dialogo è giusto provare ad attuare?
-Georges Simenon, Gli intrusi, Adelphi (1940). Un gruppo di ragazzi e un omicidio irrompono nella vita di un uomo, un borghese che da quasi vent’anni si è rintanato in casa.
-Jack London, Il vagabondo delle stelle, Feltrinelli (1915). L’ultimo romanzo di London. Un condannato a morte racconta le vite che ha immaginato nei suoi anni in prigione. Quali sono i limiti del racconto autobiografico.
Ovviamente l’aggiornamento dell’articolo è continuo, giorno dopo giorno (più o meno).
[Immagine: Jacob Lawrence – Confrontation at the Bridge from the series Not Songs of Loyalty Alone The Struggle for Personal Freedom -1975 – Wikiart]
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