Meir Shalev- By Lesekreis - Own work, CC0, Wikiperdia commons

Addio a Meir Shalev

È morto lo scrittore israeliano Meir Shalev, classe 1948

Collage:

Elena Loewenthal, “Addio allo scrittore Meir Shalev che amava la musica delle parole” Scomparso a 74 anni l’autore israeliano divenuto un classico. Ha raccontato con ironia la rinascita del popolo ebraico,
La Stampa, 12 aprile 2023.

Aveva un orecchio assoluto per la musica delle parole, Meir Shalev. Adorava vederle scritte sulla pagina e ascoltarle, nella sua e nelle altre lingue. Era la prima cosa che chiedeva delle sue traduzioni: ascoltare la musica delle parole, e di lì estrarre sensazioni, significati. Con lui se ne va un altro dei grandi scrittori israeliani che possiamo e dobbiamo definire classici per quanto siano contemporanei, nati più o meno insieme allo stato ebraico. Classici perché diventati un modello, una sorta di canone in cui riconoscersi e da amare.

[…]

Il padre di Meir era il poeta Yitzhak Shalev, nato e vissuto in un mondo come quello di allora in cui essere scrittori e contadini, intellettuali e manovali di fatica non era una contraddizione, anzi: bisognava costruire ed essere costruiti, se stessi e il proprio paese. Anche Meir era fatto proprio così: adorava le parole e la natura. Scriveva con un’eleganza rara, attingendo a tutte le sfumature di colori di cui l’ebraico è capace, ma era anche capace di fermarsi sul ciglio della superstrada per raccogliere qualche seme di lupino di un colore che mancava nel suo giardino, come racconta nel suo ultimo libro Il mio giardino selvatico, pubblicato in italiano da Bompiani.

[…]

Le sue storie sono quasi tutte ambientate in campagna: nulla a che vedere con l’Israele di altri autori, che sia la Tel Aviv postmoderna e un po’ malinconica o la cupa e troppo santa Gerusalemme. Meir Shalev racconta di stalle, campi di senape, colline e uadi. Racconta di zabaglioni che sono un po’ come l’incanto di Sherazade: servono a non interrompere la storia e a farla sempre nuova perché come le storie anche rosso d’uovo e zucchero racchiudono il mistero dell’esistenza. Racconta dei templari, che non erano cavalieri armati bensì una comunità di protestanti messianici arrivati in Terra Santa ad aspettare la seconda venuta del Messia e le sue tappe, che nel frattempo allevavano bovini, coltivavano la terra, facevano il vino e costruivano casette con il tetto spiovente, disseminando la regione di “villaggi tedeschi”.

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Acclaimed Israeli Novelist Meir Shalev Dies at 74
In addition to his major success with Hebrew-speaking readers, his books were translated into about 20 other languages.
Haaretz, 11 aprile 2023

Shalev also wrote children’s books and was a weekly columnist for the Yedioth Aharonoth newspaper. Initially, in the 1980s, Shalev’s Friday weekly columns appeared in Haaretz before moving over to Yedioth Aharonoth.

[…]

Many of Shalev’s books feature the early pioneering years of the return of the Jews to the Land of Israel. In 2006, he told Haaretz that he wrote about the past because the plot lines of his books generally span many years – and several generations.

“As [German writer] Erich Kaestner once said, I think people need to write about what’s part of their world, and in my childhood, I will candidly tell you, that’s what I knew. I didn’t know Mizrahim

[Jews of Middle Eastern descent], I didn’t know ultra-Orthodox Jews, but I don’t describe the past nostalgically. I describe it from memory and also as a result of research that I do.”

Over the years, Shalev was also known for his political views. He was among the first leading efforts for the release of Gilad Shalit, the Israeli soldier abducted in 2006 on the Israeli border and held captive in Gaza until he was freed in 2011.

And in 2019, in comments to Israeli public television about the Likud-led government of Prime Minister Benjamin Netanyahu at the time, Shalev said, “Forty years after Likud came to power, they’re still whining about the left-wing elites. Who’s getting in their way from carrying out their political ideas? Likud always said that Judea and Samaria [the West Bank] was the legacy of our forefathers. Why doesn’t Netanyahu annex it? He’s concerned, he’s afraid. This man isn’t capable of making a major decision –toward the right or toward the left. He’s simply not constituted for major decisions.”

“He’s not Ben-Gurion. He’s not King David,” Shalev quipped.

[Meir Shalev- By Lesekreis – Own work, CC0, Wikiperdia commons]

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