Jacob Lawrence - Confrontation at the Bridge from the series Not Songs of Loyalty Alone The Struggle for Personal Freedom -1975

I libri più belli, letti nel 2023 (aggiornamento 23.5.23)

Si rinnova l’appuntamento con l’articolo sui libri più belli letti nel corso dell’anno. Questa volta però introduciamo qualche novità nelle modalità di compilazione.

Resta valida la regola che i libri segnalati si siano letti o incontrati* quest’anno (il 2023) e che i lettori del blog possono aggiungere le proprie segnalazioni e osservazioni nei commenti a questo post.

Tuttavia, 
1) i libri segnalati dai lettori nei commenti verranno riportati anche nell’articolo;
2) lo staff del blog aggiungerà le proprie segnalazioni (sempre nel corpo dell’articolo). Quindi, quando venite a controllare, cercate gli aggiornamenti sia nei commenti sia nel testo di questo post. La data indicata accanto all’editore si riferisce a quella di prima pubblicazione (in originale in caso di opera tradotta).
*3) Alcuni libri segnalati sono ancora in corso di lettura oppure sono giudicati “interessanti” e meritevoli di lettura o almeno di consultazione.
[L’ordine è: il primo della lista è l’ultimo aggiunto].
Eccoli:


-Antonella Agnoli, La casa di tutti. Città e biblioteche, Laterza, 2023. La biblioteca come architrave di una nuova visione delle città fondate sull’inclusione e la cura. Che tipo di società e quindi che genere di vita vogliamo per i nostri ragazzi e i nostri vecchi? (Simonetta Fiori, La Repubblica, 22 maggio 2023).

-AA.VV. Novecento italiano. Laterza, 2008, 252 p. Il suggerimento è di Mariangela; il commento completo, con alcune riflessioni, lo trovate qui.

Mariangela scrive, fra l’altro:
I capitoli letti finora sono questi:

  • Valerio Castronovo, “1960. Il miracolo economico”
  • Vittorio Vidotto, “1978. Il delitto Moro”
  • Salvatore Lupo, “1986, Il maxiprocesso
  • Ivo Diamanti, “1992, Tangentopoli”

-AA.VV. I giorni di Milano. Laterza, 2010, 240 p. (da Mariangela, a commento dell’articolo sui Libri e i Luoghi, l’ho messo qui perché mi sembra molto pertinente anche con il filone dei libri dell’anno)
Sempre sfruttando la possibilità di frammentare la lettura, ho iniziato con questi capitoli, tutti molto interessanti:

  • Eva Cantarella, “I miti di fondazione”
  • Marco Meriggi, “Primo giugno 1764. La nascita del caffè”
  • Antonino De Francesco, “26 maggio 1805. Bonaparte incoronato in duomo”
  • Giuseppe Berta, “28 aprile 1906. L’esposizione internazionale”

L’ultima provincia di Luisa Adorno. Scrive Mariangela che ce lo propone: «Abitudinario, ossequente al potere e un po’ ignavo, il prefetto difficilmente prende iniziative, esegue gli ordini e non rischia mai di suo. Odia i comunisti e le novità, ama l’ordine e la quiete casalinga, anche se a casa sua non è lui a comandare». Il commento completo qui.

-Ian McEwan, Lezioni, Einaudi (2023). Scrive cla055: «Devo affermare che la l’avanzata età riporta questi intellettuali ai loro tempi migliori che sono quelli della loro giovinezza. Lezioni mi ha ricordato Bambini nel tempo, Espiazione, Amsterdam, Sabato e L’amore fatale»

-Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire. È come leggere un buon libro e nel finale per diversi aspetti ci può ricordare il primo maggio. La considerazioni sparse che mi sono passate per la testa vedendo il film di Moretti sono: Moretti è vivo e vegeto, in fin dei conti è il nostro Cechov invecchiato, quello che ci ricorda che siamo disattenti; potrebbe vincere Cannes? Da Domenico Fina. Tutto il commento qui.

-Alba de Céspedes, Da qui nessuno torna indietro, Mondadori, (1938). Anni ’30 in un collegio femminile romano, tante ragazze, tutte con le loro speranze ed ambizioni: un sogno di indipendenza, la speranza di un amore, in certi casi, l’anelito a un miglioramento sociale. Grazie a Mariangela. Il commento completo qui.

-Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della resistenza, Bompiani (1991). Un libro fondamentale per la storia della Resistenza italiana, sulla natura della lotta e il carattere di triplice guerra: patriottica, civile e di classe. Ne parlo anche qui.

-Colm Tóibín, Il Mago, Einaudi (2023). “Un romanzo su Thomas Mann che si legge come un romanzo di Thomas Mann.” Secondo Camilla Parcher che lo segnala “è stata una delle più deliziose letture che ho avuto la fortuna di leggere, e per ora mi fermo qui. Solo a ricordare Il Mago, mi commuovo”. Il commento di Camilla è qui.

-Marchesa Colombi (vero nome: Maria Antonietta Torriani), Matrimonio di provincia, Einaudi (del 1885 la prima pubblicazione). Torriani è, “una delle tante scrittrici di fine ‘800. Storia di una ragazza che per anni rimane legata ad una infatuazione, a un’idea di fidanzamento che si protrae nel tempo senza condurre a nulla di concreto. È quasi un monito per le fanciulle: basta sognare ad occhi aperti, prendete in mano la vostra vita e agite! E che bella scrittura!”. Da Mariangela, il commento completo qui.

Granta’s Best of Young British Novelists 2023, Issue n° 163: torna il numero della rivista “Granta” dedicato ai giovani scrittori britannici. Ne esce uno ogni dieci anni, dal 1983: ci sono passati, tra gli altri, Kazuo Ishiguro, Salman Rushdie, Julian Barnes, Martin Amis, Pat Barker. E poi Zadie Smith, Iain Banks, Nicola Barker, Ben Okri, Jeanette Winterson, Hanif Kureishi, Sarah Waters e Rachel Cusk.

-Amor Towles, Un gentiluomo a Mosca, Neri Pozza (2016). Mosca 1922 – un uomo, aristocratico, viene condannato dal Commissariato del Popolo per essersi arreso alle corruzioni della propria classe sociale e deve scontare la sua pena per trent’anni recluso in un albergo. Da Paola Rigo, il commento completo qui.

-Marta Cai, Centomilioni, Einaudi (2023). Teresa con una vita che si avvoltola, deve curarsi di suo padre malato di Alzheimer, di sua madre rancorosa che ha come unica meta del giorno e della sera, l’ossobuco in umido da cucinare. Da Domenico Fina che qui ci offre la sua recensione.

-Barry Gifford, Il Mondo di Roy, Jimenez (2022). Il viaggio di un ragazzino nell’America tra gli anni ‘40 e ‘60. Da Mario Maccagni.

-Giacomo Tinelli, L’io di carta, Edizioni del Verri (2022). Autofiction e autobiografia: “se la prima espone le finzioni che l’io produce, la seconda tenta al contrario di ridurle al minimo”. Con particolare attenzione alla scrittura di Walter Siti e Emmanuel Carrère.

-Marco Annicchiarico, I cura cari, Einaudi (2022). Un romanzo sulla cura dell’Alzheimer. Se ne scrive anche su Doppio Zero.

-Don De Lillo, Rumore bianco, Einaudi (1987). Postmoderno o quasi, un romanzo sulla paura della morte nell’America del consumo.

-Enrico Terrinoni, Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma, Feltrinelli (2022). La presenza di Joyce a Roma che tracce ha lasciato nella sua opera. Un’indagine sulla relazione fra vita e scrittura.

-Mario Silvestri, Isonzo 1917, Einaudi (1965). Una ricostruzione dell’anno di Caporetto.

-Miguel Benasayag, Teodoro Cohen, Del dialogo nella complessità, Pensa Multimedia (2022). Quanta ideologia c’è nella predica sulla necessità del dialogo? E quale dialogo è giusto provare ad attuare?

-Georges Simenon, Gli intrusi, Adelphi (1940). Un gruppo di ragazzi e un omicidio irrompono nella vita di un uomo, un borghese che da quasi vent’anni si è rintanato in casa.

-Jack London, Il vagabondo delle stelle, Feltrinelli (1915). L’ultimo romanzo di London. Un condannato a morte racconta le vite che ha immaginato nei suoi anni in prigione. Quali sono i limiti del racconto autobiografico.

Ovviamente l’aggiornamento dell’articolo è continuo, giorno dopo giorno (più o meno).

[Immagine: Jacob Lawrence – Confrontation at the Bridge from the series Not Songs of Loyalty Alone The Struggle for Personal Freedom -1975 – Wikiart]

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17 risposte a “I libri più belli, letti nel 2023 (aggiornamento 23.5.23)”

  1. Buona giornata a tutte le lettrici e i lettori: ricominciamo con il post sui libri dell’anno. Negli ultimi mesi i commenti sono calati parecchio. Quest’anno daremo più visibilità alle vostre segnalazioni riportando i libri indicati nei commenti anche nel corpo dell’articolo. Quindi se vi va di ricominciare, noi saremo ben felici.
    Grazie a tutti

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  2. Barry Gifford – Il Mondo di Roy (Jimenez , Pag. 592) – Il viaggio di un ragazzino nell’America tra gli anni 40 e 60

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  3. Ricomincio da Marta Cai, Centomilioni, appena pubblicato (due giorni fa) da Einaudi.
    Marta Cai, 42enne piemontese, ora residente in Brasile, al suo secondo libro, è bravissima, in un modo umoristico che non lascia particolari dubbi.

    “In una sola notte l’autunno che ancora titubava si è steso a corpo morto con un balzo su questa porzione di mondo. La nebbia sale dai campi silenziosi dove poche settimane prima i cereali succhiavano il sole come da una mammella e scende sulle persone, sulle case e sulle auto. Dagli stomaci sale il desiderio di tepore, di carni in umido, di polente fumanti.”

    Questo libro, diversamente da come mi capita di solito (troppi libri andrebbero snelliti), lo avrei allungato ben oltre le sue 140 pagine, avrei voluto leggere ancora e ancora di Teresa, la protagonista, un personaggio che ricorda Anastasia di un racconto di Ortese, atterrata fra noi, in un posto che somiglia alla piemontese Alba. Teresa con una vita che si avvoltola, deve curarsi di suo padre malato di Alzheimer, di sua madre rancorosa che ha come unica meta del giorno e della sera, l’ossobuco in umido da cucinare. Si cucina molto, qui. Teresa viene inviata a fare la spesa, Teresa insegna inglese in una scuola privata, ha 47 anni e non ha avuto relazioni sentimentali degne di nota, fuma smodatamente, soffre talvolta di gastrite. Osserva molto e bene i suoi concittadini. Si invaghisce in modo donchisciottesco di un suo ex alunno, che avrà vent’anni. Sa che il mondo potrebbe farsi vicino per spillarle, sottrarle qualche milione (Centomilioni ai tempi della lira sono i risparmi della sua famiglia, ora congelati in banca, sui quali veglia la potestà di sua madre, una cifra che tradotta in euro non cambia la vita di una mattonella). Ma Teresa non se ne cura, di soldi, di aspetto fisico, di viaggi, finché arriva il momento semisolenne di un sussulto…

    “Sì, sono molto sola, di me devo dire almeno questo. A voler essere precisa, non so nemmeno cosa voglia dire non essere sola, quindi in realtà non sono sola. Ho un sacchetto qui, dietro lo sterno, un sacchetto dell’umido che sta marcendo. Vado a male. Avrei bisogno di un netturbino. Andrei da uno psicologo uomo, comunque. Con le donne fatico a parlare, sono sempre loro a parlarmi. Gli uomini non mi parlano. Un giorno ho letto su internet che tenere un diario è utile, aiuta a capire dove sta andando la tua vita. La mia non va da nessuna parte. D’altronde una vita dove dovrebbe andare? Dovrebbe prendere il treno? Basterebbe? Cos’è che basta, in generale? E se fosse impossibile spostarsi anche spostandosi? Per me non cambia niente, oggi è sempre oggi.”

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  4. UN GENTILUOMO A MOSCA – di Amor Towles – Neri Pozza – Pag.555
    Mosca 1922 – un uomo aristocratico viene condannato dal Commissariato del Popolo per essersi arreso alle corruzioni della propria classe sociale e deve scontare la sua pena per trent’anni recluso in un albergo.
    Una coinvolgente storia ambientata interamente all’interno del Metropol, l’hotel più lussuoso di Mosca.
    Prendetevi il tempo di leggerlo con calma, sarà un viaggio straordinario!

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  5. @Tutti
    Un libro letto nel 2023 che mi è piaciuto e che mi ha stupita ce l’ho anch’io: “Matrimonio di provincia” della Marchesa Colombi , se vogliamo usare lo pseudonimo, in realtà Maria Antonietta Torriani, all’anagrafe, una delle tante scrittrici di fine ‘800.

    Storia di una ragazza che per anni rimane legata ad una infatuazione, a un’idea di fidanzamento che si protrae nel tempo senza condurre a nulla di concreto. È quasi un monito per le fanciulle: basta sognare ad occhi aperti, prendete in mano la vostra vita e agite! E che bella scrittura!

    Sorprendentemente la lingua è leggibilissima, diversamente da altre autrici di questo periodo, questa scrittrice l’ho letta senza difficoltà con l’italiano desueto.

    Mariangela

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  6. Carissimi, spero di poter riprendere le conversazioni ,sugli amati libri, con tutti voi. Salto direttamente agli ultimi libri che ho letto in questi giorni , che ho trovato particolarmente …..BELLI . Merita il primo posto IL. MAGO di Colm Toibin ( straordinario scrittore). Racconta la vita/storia e biografia,di TOMAS MAN. È stata una delle più deliziose letture che ho avuto la fortuna di leggere ,e per ora mi fermo qui. Solo a ricordare IL. MAGO, mi ……… commuovo !!A tutti un saluto affettuoso.Spero che qualcuno mi risponda. ( su E.ST AUBIN, non ho mai trovato un cenno,forse sto sbagliando qualcosa tecnicamente, . Sempre vostra Cam

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  7. @Camilla
    Cara Camilla, sono contenta di risentirti! Non hai commesso nessun errore tecnico, io avevo letto la tua indicazione (Aubin), ma non avevo letto quel libro quindi non potevo dire la mia.

    Ora vedo che ci consigli la biografia di Thomas Mann: la recente rilettura de “I Buddenbrook” ha lasciato un’impressione così viva che sono veramente tentata di affrontare questo libro di 500 pagine. Ma è la solita storia: sono qui con le liste che si allungano e non riesco sempre a soddisfare tutte le curiosità.

    Ti dirò cosa sto leggendo con calma.

    Un abbraccio,
    Mari

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  8. Ciao Mari,=vedo che hai scovato la Marchesa. Colombi,lo lessi anch’io ,molti anni fa , lo. conservo trai carini sempreverdi. Ho riletto GIRO DI VITE. diHenry James. perché non me lo ricordavo più.Ho preso grossi granchi ultimamente, ad es. IL CONTE ATTILIO, una vera sola ,Il grande Manzoni. non ci entra neanche per scherzo.un saluto affettuoso Cam

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  9. @tutti, @Camilla@Cristina

    Camilla, sto leggendo poca narrativa perché, come forse avrai visto sull’altro articolo, sono molto presa dai libri sui quartieri di Milano; mi manca tanto Cristina, milanese in trasferta che tante volte mi ha raccontato di luoghi cittadini che ha conosciuto prima di me.

    Cristina!! Come stai?

    Però un bel romanzo l’ho letto, e ho anche finalmente incontrato un’ autrice che avevo in lista da anni: Alba de Céspedes, “Da qui nessuno torna indietro”.

    Anni ’30 in un collegio femminile romano, tante ragazze, tutte con le loro speranze ed ambizioni: un sogno di indipendenza, la speranza di un amore, in certi casi, l’anelito a un miglioramento sociale.

    Una storia è più drammatica e complessa delle altre. Manuela è una ragazza madre, poco più che ventenne ha una figlia di circa sei anni. La famiglia e la morale del tempo le impongono di relegare la figlia on collegio e nasconderla al mondo…

    Molto attuale questo romanzo scritto attorno al 1934. Un modello femminile, quello ritratto, non conforme all’ideale di donna del regime, e infatti fu censurato.

    Lo conoscete?

    Mariangela

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  10. Buon primo maggio; oggi anziché di un libro scrivo del Sol dell’avvenire il film di Moretti, che è come leggere un buon libro e nel finale per diversi aspetti ci può ricordare il primo maggio.

    La considerazioni sparse che mi sono passate per la testa vedendo il film di Moretti sono: Moretti è vivo e vegeto, in fin dei conti è il nostro Cechov invecchiato, quello che ci ricorda che siamo disattenti; potrebbe vincere Cannes? perché no, secondo me sì, in fondo questo film è più bello de La stanza del figlio che vinse nel 2001. (Anno in cui avrebbe dovuto vincere Il mestiere delle armi). Diversamente dal Moretti dei tempi d’oro qui Giovanni/Nanni (non più Michele Apicella) è un regista che lo ricorda anche a se stesso, che non è più tempo di fare le morali, canta male, lo ha sempre fatto, ma qui di più, parla come uno straniero che legge una frase in italiano, lo ha sempre fatto ma qui di più. È nevrotico, lo è sempre stato, ma qui di meno, qui Moretti devo dire, lo ammetto, mi ha fatto scendere due, tre lacrime all’occhio sinistro, perché da quello destro me le asciugo d’istinto con la mano destra, mentre il sinistro lo lascio piangere. Tanto alla mia sinistra avevo tre signore che non guardavano il film né me, ma diteggiavano sul cellulare. Moretti sarebbe potuto uscire dallo schermo e ramanzinarle, ma chi vedrà il film capirà che questo Moretti non lo farà poiché è interessato alla poesia, e la poesia è una morale più intelligente.

    Quando Moretti recita in Bianca ha 31 anni, un indubbio fascino, può permettersi un personaggio che esclama e domanda ‘ma perché tutto questo dolore? Secondo te è giusto?’
    Quarant’anni dopo nuota in piscina e a un certo punto il personaggio che è lui e non è lui, come tutti, dice a se stesso che avrebbe dovuto fare un film su un nuotatore (Il nuotatore di John Cheever) quarant’anni prima, quando era più magro e giovane; e meno goffo. Per cui questo film che ora è nella sale, ovvero “Il sol dell’avvenire”, che cosa ci racconta? del tempo? sì, in parte, della disattenzione? anche, del cinema omologato? può essere, di noi omologati? ci può stare, ma più di tutto non si può dire cosa racconta se non vedendolo. Moretti ci ha tenuto a dire sia in radio che in tv che ha idee e forze per fare altri film, che questo non è il suo film testamento, che in fondo (questo lo dico io) il suo Sol dell’avvenire non è una ricerca del tempo perduto, perché il tempo perduto oggi dura 90 minuti più i supplementari. E poi si va a casa, magari a scriverlo su Facebook. Ecco, a questo punto cosa potrebbe voler dire, in fondo, questo bel film?

    Lo lascio dire a Mario Luzi, con i versi di una bellissima poesia che si intitola Aprile-amore, e che poteva essere anche il titolo di questo film, peraltro:

    L’amore aiuta a vivere, a durare,
    
l’amore annulla e dà principio. E quando
    
chi soffre o langue spera, se anche spera,

    che un soccorso s’annunci di lontano,
    
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
    
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,

    ora da te mi torna fatto chiaro,

    ora prende vivezza e verità.

    La mia pena è durare oltre quest’attimo.

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  11. Avatar Camilla Pacher

    Camilla
    Così lontano mi sembra Nanni Moretti, e i versi di Luzi sembrano appartenere a tempi assai diversi.
    Dove sono quei tempi?

    Che tempi sono questi dove si torna a temere qualcosa di oscuro. Che io non mi aspettavo. Eppure
    I fantasmi dei brutti sogni sono tornati più svegli che mai. Occorre leggere libri stando attenti a quello che accade…… Inatteso. Camilla

    Piace a 2 people

  12. Domenico dopo la tua bellissima presentazione sono andato a vedere Moretti per me immancabile. Ho ritrovato il vecchio Moretti di Io sono un Autartico, Ecce bombo oltre che naturalmente Bianca e Sogni d’oro. Ho anche letto Lezioni del mio amato McEwan e devo dire che, visto anche Moretti, devo affermare che la l’avanzata età riporta questi intellettuali ai loro tempi migliori che sono quelli della loro giovinezza. Lezioni mi ha ricordato Bambini nel tempo, Espiazione, Amsterdam, Sabato e L’amore fatale anche se sia per Nanni che per Ian è difficile catalogare le loro opere piu’ belle.

    Saluti a tutti nessuno escluso, Claudio

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  13. Claudio, il film di Moretti che mi auguro riceva le meritate lodi (e magari premi internazionali) si differenzia dai suoi migliori, penso a Bianca, Ecce Bombo, La messa è finita, perché qui lo spettatore non si aspetta più un anticonformista che cerca disperatamente autenticità, anzi tutt’altro lo pensa e lo trova, sotto sotto, come uno stanco attore quasi settantenne mosso da stanchi guizzi, la sua recitazione è, se possibile, ancora più ‘non recitata’ , come se fosse uno straniero che legge un copione fuori tempo, il precedente film è stato un fiasco malriuscito, per cui lo spettatore entra in un terreno che crede di conoscere, ma poi andando avanti nel film si capisce che – in un mondo automatizzato – Moretti è il più lucido di tutti. Questo aspetto differenzia Il sol dell’avvenire dai suoi capolavori precedenti, e ne fa un nuovo, diverso capolavoro, secondo me. Alcuni critici non lo hanno capito, lo hanno visto con gli occhi del pregiudizio. Sbagliando.

    Piace a 1 persona

  14. @tutti @Jezabel
    Se volete un libricino carino, da ridere, un romanzo che faccia sorridere e riflettere, leggete “L’ultima provincia” di Luisa Adorno.

    Abitudinario, ossequiente al potere e un po’ ignavo, il prefetto difficilmente prende iniziative, esegue gli ordini e non rischia mai di suo. Odia i comunisti e le novità, ama l’ordine e la quiete casalinga, anche se a casa sua non è lui a comandare.

    Già per il fatto di regalare un ritratto di un certo tipo di funzionario pubblico, l’autrice dimostra un acume degno di un antropologo, se poi pensate che riesce in questo intento facendoci divertire, allora capite cosa significhi saper scrivere in modo leggero.

    Il prefetto e la prefettessa sono siciliani e proprio con la sicilianità dovrà fare i conti la nuora che viene dal Continente. Certe situazioni possono sembrare stereotipate ma, vi assicuro che non è razzismo affermare che alcune scene non sono caricaturali: c’è del vero. È il primo di una trilogia

    @Jezabel,
    Lo hai letto?

    Di questa autrice non conoscevo neppure il nome: è il regalo di un gruppo di lettura!

    Mariangela

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  15. @tutti

    Ciao Camilla¸ come stai? Cosa stai leggendo?

    Qualcuno di voi ha letto “Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi” di Alessandra Selmi?

    Mariangela

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  16. @tutti,
    Sto leggendo poca narrativa, in compenso mi dedico alla storia. Alcuni volumi della Laterza sono disponibili su MLOL in versione digitale anche a capitoli separati, e, per come leggo io, questa modalità “a puntate” permette tempi adeguati di lettura e di riflessione:

    Mi sono comunque procurata il volume cartaceo:

    ► AA.VV. “Novecento italiano”. Laterza, 2008, 252 p.

    I capitoli letti finora sono questi:
    • Valerio Castronovo, “1960. Il miracolo economico”
    • Vittorio Vidotto, “1978. Il delitto Moro”
    • Salvatore Lupo, “1986, Il maxiprocesso
    • Ivo Diamanti, “1992, Tangentopoli”

    Innanzitutto una reazione emotiva: non sembra vero che le notizie del telegiornale della nostra infanzia ed adolescenza siano già storia! Poi un’impressione nel merito: quante cose non avevo capito e quante ne rimangono da capire (e da chiarire)!!

    Io, veramente, mi domando perché i gruppi di lettura continuino ad essere cosi narrativocentrici, cosi allergici a quanto non assuma forma narrativa, che con questi libri qui, brevi, comprensibili, alla portata di tutti, ce ne sarebbero eccome di cose da discutere, di argomenti da sviscerare. Per fortuna non mancano le eccezioni!

    Mariangela

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  17. Sono stupita e molto confusa dalla distanza tra i libri che mi hanno apoassuonata: negli ultimi due mesi. Di Colm TOIBIN, grande scrittore, IL. MAGO, un magnifico racconto/biografia mi è piaciuto moltissimo, Thomas Man sembra volerci raccontare la sua vita, la sua stupenda e complicata famiglia, un amico.
    Cinema per me è un altro mondo
    Un abbraccio. Cam

    "Mi piace"

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