Che libro starà leggendo?


foto da flickr, luiginter.
Ditemi che non vi è mai capitato di avvicinare una lettrice o un lettore in un parco, su un autobus, su una panchina in piazza, solo per capire che libro stesse leggendo. Vedere la copertina, la cosa migliore.

Quando invece non ci si riesce, si diventa goffi, si gira intorno, ci si piega. Se è possibile ci si mette dietro. Si scrutano le righe di quella pagina per carpire un nome, una frase, un dialogo: un segno che ci illumini.
Se scopriamo che il libro che lo sconosciuto legge appartiene alla nostra sfera di vita e di lettura, allora ci pare di scoprire un segreto di quel lettore, sembra che ci si apra una porta su un pezzo di anima. Sentiamo che qualcosa di discretamente importante ci accomuna.
Chi non è troppo timido accenna persino a un dialogo su quel libro. Che è anche un modo per mettere subito alla prova quella comunanza.
Ho due amiche completamente prese dal ciclo di romanzi gialli di Petra Delicado (di Alicia Giménez Bartlett, Sellerio) : son sicuro che inviterebbero una eventuale lettrice o lettore di uno di quei romanzi, incontrati per caso in metropolitana, a bere una birra e a discuterne (meglio se lettore uomo, ovviamente, anche perché pare che Petra sia terribile con gli uomini: quindi la motivazione di questa lettura sarebbe ancora più avvincente da capire): insomma un gruppo di lettura così costruito al volo e sciolto quasi subito (ma anche no).
Alberto Manguel nel suo Una Storia della lettura ci ricorda di come ancora anni dopo l’episodio, sentisse vicina una donna che un giorno in metropolitana a Toronto leggeva i racconti di Borges nell’edizione Penguin. Più vicina di tante persone che per anni ha visto e con cui ha parlato quotidianamente. (Da quanto ne scrive sembra di capire che con la lettrice lui non ci avesse parlato). Manguel ci dice anche dell’anziana lettrice fotografata da André Kertész. Chissà cosa legge? Se fosse un libro di preghiera (probabile) sarebbe solo una devota vecchina. Ma se leggesse, dice Manguel, Racine, Corneille o Voltaire o, ancor più strano, Cocteau?
Non apparirebbe qualcosa lontanissimo dalla “banale vecchietta” per diventare un personaggio capace di suscitare il nostro interesse? Una ribelle.
Una lettrice in un ospizio, 1929
Foto di André Kertész
Leggere un libro piuttosto che un altro può rendere interessante una persona che non avremmo mai notata senza libro o alla quale gireremmo alla larga se leggesse il libro “sbagliato”.
Insomma potrebbe essere anche un modo interessante di passare qualche ora delle vacanze: avvicinare lettori e lettrici nelle spiagge o in un parco o in un prato in montagna, o in un caffè durante una pausa nella visita di una città, per capire cosa leggono e magari persino scoprire le carte, le loro e le nostre

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14 risposte a “Che libro starà leggendo?”

  1. Io se trovassi qualcuno che legge Petra andrei a importunarla/(o?) anche se è ferragosto e lei/lui sta spiaccicata/o in mezzo a un prato. Poi magari mi denuncia, vabbè

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  2. Io se leggessi Petra coprirei la copertina con la carta di giornale per evitare l’assalto poco Delicado di lettori/rici ;-DD

    Però sì. Anch’io.
    Sono convinto che esista una segreta intesa tra coloro che si armano di libri prima di entrare nelle trincee dei pendolari. Le facce di lettori che si animano e sembrano dialogare con il libro ed entusiasmarsi, da andare in libreria e chiedere “vorrei anch’io quello che legge la signora”. Quei vicini che ti dispiace voltar pagina perché la diagonale del loro sguardo nuota proprio sul tuo libro (mi è capitato recentemente mentre leggevo la Munro). Intercettare un nome e un cognome, chessò, un Julien Sorel in una delle pagine e cercare su google qual era il libro misterioso del viaggiatore assorto.

    In un parco però… beh… il bookwatching lo vedo arduo, ma dovrebbe rispondere chi non soffre di timidezza compulsiva, quindi cedo la parola ;o)

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  3. Semplicemente meaviglioso questo luogo!

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  4. Caro Luiginter,
    che bella idea: hai dato uno sfondo accettabile alla mia ( e di tanti altri occhiuti indomabili curiosi sbirciatori di letture altrui) insana e morbosa curiosità di lettrice di letture altrui. Talvolta mi vergogno persino, ma l’occhio corre… Quanto alle distanze, beh, non mi azzardo ad infrangerle, nè forse vorrei che altri lo facessero. Ma, se incontrerò qualcuno che sta leggendo un libro qualsiasi di Alberto Manguel ( e perchè no, un episodio del Capitano Alatriste di Perez-Reverte) potrei venir meno al mio patto di riservatezza).

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  5. bello!
    mi ritrovo, decisamente. prendendo poi tutti i giorni i mezzi pubblici, sì, mi capita frequentemente di incuriosirmi sulle letture dei vicini di spostamento. e anche di fare contorsioni per scoprire il titolo. e anche di voler attaccare bottone con qualcuno che legge un libro che ho letto anche io.
    l’ho fatto un po’ di tempo fa con un signore che leggeva chaim potok, lo faccio sicuramente ancora se incontro qualcuno che legge la oates, anche se finora non mi è mai capitato!

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  6. prima di tutto complimenti per la bellissima ed evocativa foto di Ketész…poi per il tema del thread dal quale non ne esce indenne nessuno di noi, credo :quei gioiosi movimenti di teste,contorsioni di collo,ginnastiche oculari,accompagnati,magari,da un’espressione facciale indifferente e vacua….peccato non riuscire ad essere così liberi da avvicinarci ed essere avvicinati nei momenti di lettura; le persone che portano a spasso i loro cani riescono a parlarsi molto di più di due che leggono gomito a gomito sulla metropolitana….a me è capitato una sola volta, a mare,fare conoscenza con una lettrice :stava leggendo un librino di Dario Vergassola molto esilarante e ad un certo momento è scoppiata a ridere…era una risata talmente fresca che ha coinvolto anche me e mio marito che abbiamo riso con lei ; personalmente non avrei mai comprato o letto un libro simile però,parlando a lungo,abbiamo scoperto di avere in comune l’amore per altri autori e,da allora,ci scambiamo libri ed informazioni….lei l’inverno scorso mi ha fatto conoscere LE BENEVOLE ,io le ho prestato un paio di libri della OATES,che ho conosciuta come autrice qui nel blog,grazie a giuliaduepuntozero che non ringrazierò mai abbastanza….grazie a tutti voi di esserci e a luiginter di essere anche interista-è un valore aggiunto,questo!

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  7. Al solito, ***luiginter***, scrivi articoli accattivanti.
    Dopo aver letto il tuo, dal momento che negli ultimi mesi utilizzo moltissimo mezzi pubblici (io vivo in Milano), ho cercato di dar corpo alle tue affermazioni (e a quelle di coloro che hano commentato).
    In tutta sincerita’, tolta la metropolitana, sui mezzi di superficie ho visto ben pochi lettori; magari sono sbandamenti, curve e frenate sempre violente a disincentivare l’apertura di un testo.
    E comunque, questa e’ la maledizione della mia parte WASP, cerco di ”sbirciare” meno possibile signore in lettura; mai che ti arrivi una denuncia per tentato abuso (diavolo, non so se vi rendete conto cosa voglia dire soffermarsi -anche solo distrattamente- con lo sguardo su una donna od un bimbo: appena me ne rendo conto immagino subito che

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  8. (scusate, non ho capito cosa sia successo alla mia tastiera. E’ partito un ”enter” premendo la ”elle”)

    …che le persone mi possano denunciare come o stupratore od pedofilo).
    Mi sento un meglio quando mi capita di andare in zona città studi, dove ho un cliente; quando esco dalla fermata Piola vedere -ancora ieri luglio 25- ragazzi in lettura e’ bello. Allora si’ che magari si puo’ scambiare una battuta. Mi e’ successo la settimana scora con una ragazza che leggeva uno dei miei libri preferiti, ”Still Life with Woodpecker” di Tom Robbins; io stupito che in Italia lo conoscesse altri che gli amici cui l’ho regalato; lei altrattanto per un ”vecchietto” […uno della sua eta’… :-(] che ne avesse letto tutti i romanzi.
    A parte questo, pero’, alla fine mi rimangono amici e GdL…
    Fubar/080726

    PS
    OT per ****Silvana***
    Non e’ detto che tutti i padroni di cani conversino. Io raramente vedo l’accompagnatore del quadrupede; mi mangio di baci subito il cane.
    Nel 2005, appena tornato in Italia, accompagnando Garp mi ”sbaciucchiavo” con un altro boxer che ogni tanto incontravamo. Dopo circa due mesi una voce comparve: ”Senti, insomma, direi potremmo anche presentarci; io mi chiamo Anna!” Beh, ci crederesti mai che non mi ero accorto il padrone fosse una donna (ed anche carina…)?
    /OT
    Fubar

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  9. troppo simpatico Fubar!sono già un paio di volte che mi aiuti a capovolgere il mondo ;avevo risposto al thread “libro adorato ora ti strapazzo” dove proponevi una visione meno statica delle cose e ti avevo ringraziato per questo….una virile stretta di mano a te e un bacione sul tartufo a Garp..

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  10. Bella conversazione!! In questo periodo sono “sollazzata” al mare sotto l’ombrellone e …leggo! Quando noto qualcuno attorno a me che fa altrettanto cerco immediatamente di sbrirciare cosa legge, di andare con lo sguardo al libro abbandonato sul lettino ma….non so se avvicinandomi e chiedendo espressamente il titolo del libro e varie, otterrei consensi positivi; spesso mi domando se, in realtà, tutti i lettori desiderino conversare o essere lasciati in pace con il proprio libro…ovvio che dipende anche dall’interlocutore ma…..comunque! Buone letture a tutti!

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  11. Bella la discussione: bella e aperta ad altre strade.

    Ora ve lo dico: vi ringrazio perché le discussioni hanno resto questo blog un gran bel posto.
    Grazie a tutti quelli che partecipano e grazie a quelli che ci leggono.
    Sono in tanti eh. Almeno tenuto conto della modestia del nostro spazio e dei temi che non sempre sono proprio facili.

    Ricordo ancora una volta che questo è un blog aperto: chi volesse diventare autore mi scriva a gruppodilettura@gmail.com che ci si mette d’accordo.

    Infine, un abbraccio particolare a Silvana che, intuisco, è di fede nerazzurra 😉

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  12. Io purtroppo vado a lavoro in macchina…
    Ma quando viaggio in treno o devo andare in centro (Milano) sia in metro che con mezzi di superficie di solito ho sempre un libro con me. Mi capita spesso di sbirciare cosa sta leggendo il vicino di viaggio, alla ricerca di copertine o personaggi conosciuti.
    Non mi ricordo di essermi mai azzardata ad attaccare bottone, mi sono limitata a pensarci e a sorridere compiaciuta se stanavo uno dei miei libri preferiti

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  13. anch’io sono interista!
    premesso ciò, proprio ieri in attesa della visita oculistica, avevo davanti a me una ragazza con in mano un libro aperto. Fatte le dovute contorsioni , sono riuscita a scoprire che stava leggendo il Dottor Zivago. Grande libro, mi son detta.
    Tornata a casa ho ripreso la mia preziosa edizione feltrinelli
    e l’ho messo nella pila di libri da rileggere in questo scorcio d’estate.
    Succede anche questo.

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  14. […] foto che André Kertész scattò tra il 1910 e il 1970 a persone impegnate a leggere. Ne avevamo parlato indirettamente qualche settimana fa a proposito della vecchina che leggeva a letto, […]

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