L’umanità è calpestata e noi ci soffermiamo su un romanzo scritto più di un secolo e mezzo fa? (Certo che lo faremo: il 10 gennaio, l’incontro è aperto a tutti, ovviamente)
Che cosa possiamo fare col Principe Myskin?
E mi chiedo come sia possibile stare a leggere un libro – L’idiota – pubblicato nel 1869 e dire poi che, parlandone in un gruppo (un gruppo di lettura intendo) di privilegiate e privilegiati, si stia facendo, come in effetti dico spesso, un’azione civile, un esercizio di democrazia, una ricerca nell’animo umano che potrebbe avere conseguenze positive nella tessitura di relazioni pubbliche, ecc.
Mi chiedo come sia possibile farlo e dirlo, in anni, mesi e giorni nei quali l’umanità è calpestata, nei quali le vittime soccombono fra squilli di tromba che dicono ancora che così Dio, o una qualche comunità immaginaria, vogliono.
Si proprio L’idiota di Fëdor Dostoevskij. Mi chiedo anche dove la nostra borghese benevolenza ci porterà? A una riflessione capace di un qualche effetto civile davanti alla guerra, davanti al massacro di civili di qualsiasi lingua e passaporto, davanti all’istinto di lasciare annegare migliaia di persone in un mare nel quale ci piace nuotare? Davanti all’abitudine di girare la faccia pasciuta davanti a un fagotto che dorme sotto un portico, al gelo?
Che ce ne facciamo, davvero, della lettura?
Poi leggo le pagine, per esempio, nelle quali il Principe Myskin racconta l’esecuzione alla quale ha assistito. Un fremito, un rivolo, un fiume che corre. Qualcosa forse si intravvede. Lo sguardo che esita è uno sguardo diverso? Cosa stiamo facendo? A volte sorrido, a volte rido persino leggendo L’idiota.
Quando lo lessi a trent’anni cosa mi restò?
Ho anche pensato che la discussione del gruppo potrebbe organizzarsi come il petit jeu proposto da Ferdyščenko a casa di Nastàs’ja Filippovna. Il petit jeu «che fu fatto una sola volta al mondo, e non riuscì neanche quella volta». Cioè? Raccontare la più brutta di tutte le cattive azioni compiute durante la propria vita, ma a condizione che il racconto sia sincero.
Parliamo di L’idiota mercoledì 10 gennaio 2024 alle 20:45. In presenza alla Biblioteca di Cologno Monzese oppure online: mandatemi una mail per ricevere il link di partecipazione.
Come sempre, l’incontro di discussione è aperto a tutti, anche a chi non ha letto il libro, a chi non l’ha terminato, a chi l’ha letto in passato; a chi vuole solo ascoltare.
- L'immagine in apertura: «Il corpo di Cristo morto nella tomba (e dettaglio)» (1521) di Hans Holbein il Giovane (Wikipedia) -
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