Periferie, Cologno Monzese, foto

Periferie, Cologno Monzese, foto

Che cosa sono le periferie, o meglio, quali sono le periferie? Se accantoniamo la ricerca di definizioni e adottiamo una prospettiva di transitività1, di osservazione dei flussi, delle interazioni, dei conflitti, dei capitali, del lavoro possiamo anche limitarci a osservare le periferie per ricavarne visioni circoscritte e parziali ma lontane dagli stereotipi che vorrebbero rendere fissi spazi che sono dinamici e in divenire costante. Le città e i loro margini mutano continuamente.

In questi articoli [si veda per esempio: Il villaggio Falck a Sesto San Giovanni] guardiamo alcuni luoghi della periferia Nord-est di Milano, considerandoli parte della città, indipendentemente dall’area municipale di appartenenza. Qui di seguito alcune foto di Cologno Monzese, e qualche altro luogo al confine.

Alcune foto mostrano anche luoghi che, tuttavia, sembrano davvero margini della grande metropoli milanese, ai confini fra Sesto San Giovanni e Cologno Monzese, appunto. Un luogo che fino agli anni ’80 era una zona industriale e che una lenta trasformazione ha mutato di aspetto, ma, come si può vedere, sono ancora molti i segni dell’industria passata di qui.

Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro, verso Sesto San Giovanni, 2024
Cologno Monzese, San Giuliano, 2021
Cologno Monzese, 2023
Cologno Monzese, settembre 2021
Cologno Monzese, 2021
Cologno Monzese, 2021
Cologno Monzese, 2021
Cologno Monzese, 2021
Cassina de’ Pecchi, 2021
Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro (San Maurizio al Lambro), 2024

Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro, verso Sesto San Giovanni, 2024
Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro (San Maurizio al Lambro), 2024
Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro (San Maurizio al Lambro), 2024
Cologno Monzese, Parco della media valle del Lambro (San Maurizio al Lambro), 2024
Vimodrone, 2021
Orto in periferia, Cologno Monzese, gennaio 2024
  1. Walter Benjamin «usò il termine transitività per caratterizzare la città come un luogo di mescolanza e improvvisazione che risultano dalla sua porosità e da diverse influenze spaziali», Ash Amin, Nigel Thrift, Città. Ripensare la dimensione urbana, Il Mulino, 2005, p. 28. Lo studio di Benjamin cui si riferiscono gli autori è Il dramma barocco tedesco, Einaudi, 1971 (originale 1925) ↩︎
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