
Sophie è un racconto, in edicola ormai qualche mese fa con La Repubblica e L’Espresso, nella collana L’amore ai nostri tempi. Negli USA è stato pubblicato nella raccolta di racconti Sourland: stories, della fine 2010.
Sophie è un racconto che ti lascia con una certa ansia addosso… claustrofobico e angosciante, come solo i libri dei maestri dell’horror o del thriller sanno fare. Ho usato recentemente il termine claustrofobico per descrivere un libro di JCO, Doppio nodo. O sono io, che ultimamente non ho letto tantissimi libri suoi (almeno, non come qualche anno fa che ne leggevo un paio al mese), oppure questi ultimi sono su questo filone. Cosa ne pensano le altre accanite lettrici di JCO su questo blog?
Dunque, Sophie è una vedova, abbastanza giovane, ha passato tutta la vita a fianco del marito, e la sua morte la lascia distrutta, senza uno scopo né una direzione nella vita. Un giorno trova nella cassetta della posta una busta, spedita da Sourland, Minnesota, contenente delle foto di paesaggi. E’ la prima di una serie, che inizia a tormentare Sophie, fino a quando prende la decisione di raggiungere il mittente delle missive: Jeremiah Kolk, un ex amico del marito, di cui Sophie non aveva più avuto notizie dopo aver sentito che un grave incidente l’aveva profondamente ustionato e allontanato dalla sua cerchia di conoscenti. Si dirige così con un viaggio lungo e faticoso nella riserva di Sourland, dove Kolk lavora come guardia forestale. Per Sophie inizia un incubo…
*giuliaduepuntozero
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