Mi è capitato di recente di dover leggere un libro di 200 pagine in 24 ore. Non pensavo, ma ne vale la pena, vi invito a farlo. Prendetelo come un gioco, che però per funzionare ha delle regole. E’ permesso solo assolvere alle funzioni vitali primarie. Per il resto, solo il libro. Mattino, pomeriggio, sera. Senza soluzione di continuità. Come su uno scivolo.
Dovete però avere la fortuna , come è capitato a me, che il libro sia bello (nel dubbio, fatevi consigliare, 24 ore non passano così alla svelta).
Comincia così: dopo le prime trenta pagine, iniziate ad avere voglia di fermarvi, vi sentite un po’ stanchi. Non fatelo. Lì inizia il bello: via via che proseguite, entrate nel libro. Dialoghi, personaggi, atmosfera ma soprattutto, il ritmo. Come camminare di fianco a qualcuno: piano piano, il passo si uniforma, il respiro si sincronizza e la fatica diminuisce, anche se c’è. Quindi, da qui fino alla metà, calibrate le forze e non accelerate. Lasciatevi trasportare, come un legno nella corrente.
Se vi piace quello che state leggendo, è un’esperienza elettrizzante. Senza accorgervene, iniziate a pensare come i protagonisti della storia, siete dentro, al centro del libro. Qui, a seconda di come vi trovate, se la trama è avvincente o noiosa, potete fare il punto della situazione. Se vi state divertendo, procedete spediti. Se state sbadigliando, rallentate l’andatura. Leggete in modo più distratto. Con più leggerezza. Tendendo l’orecchio a quello che vi sta intorno. Ma non fermatevi per nessun motivo, spezzereste il ritmo. Se vi siete mai allenati, sapete che funziona allo stesso modo.
Poi, di colpo, siete oltre la metà. Via, inizia la discesa, le pagine corrono. Qui potete anche concedervi degli scatti e delle pause, perché si arriva alla fine in un attimo. Potete anche perdere tempo a rileggere le pagine che vi piacciono di più, manca poco e si sente.
Ultime venti pagine: iniziate a rallentare, tra poco vi aspetta il distacco, il taglio netto, l’abbandono: non fatevi sorprendere.
Ultima pagina: sollievo e frustrazione. Solo un giorno, ma è tantissimo. I personaggi sono tutti lì. E voi lì con loro. Finisce bene o male, non è più lì il punto. Lo sapete già che non li rivedrete mai più, o se capiterà, non li riconoscerete, non con gli occhi della prima volta. Quindi, lentamente, leggete le ultime righe e poi staccate il respiratore.
E’ finito, siete soli.
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