
La pubblicazione dei primi tre volumi dei Quaderni neri, – quelli che coprono gli anni fa il 1931 e il 1941 – di Martin Heidegger ha riacceso il dibattito sul pensiero del filosofo a proposito del Nazismo e dell’antisemitismo. Come ha scritto Richard Brody sul New Yorker, quello che emerge è il ruolo centrale dell’antisemitismo nella sua filosofia. Altro che flirt con il nazismo, insomma. (Della questione si parla da un po’ di giorni, in effetti, scusate il ritardo)
Heidegger, antisemita e vero nazista.
Ranieri Polese, Il Corriere della Sera
“Se già era nota l’adesione di Heidegger al Partito nazionalsocialista (primo maggio 1933, poco dopo esser diventato rettore dell’università di Friburgo), finora si era escluso che avesse avuto opinioni antisemite. E invece in quei Quaderni, negli anni di guerra, ricorrono frasi e pesanti considerazioni contro gli ebrei. Ma anche il nazismo di Heidegger, ricorda Kaube, era stato considerato una breve parentesi, visto che il filosofo si dimetteva dall’incarico del rettorato già nell’aprile del 1934. Ora, nelle pagine dei Quaderni, si vede invece che il periodo del ritorno agli studi, lontano da incarichi ufficiali, non fu un drastico ripensamento, l’ammissione di un errore — Heidegger lo disse nell’intervista concessa allo «Spiegel» nel 1966 — ma anzi il frutto di una delusione: i nazisti non erano all’altezza delle speranze che il filosofo nutriva nella loro azione.”
Why Does It Matter If Heidegger Was Anti-Semitic? http://t.co/jQv8zSxNlo
— The New Yorker (@NewYorker) 27 Marzo 2014
Scrive Richard Brody:
“Minando la logica e la scienza, Heidegger minò anche l’Illuminismo – e l’individualismo, le libertà, le rivendicazioni dei diritti in nome della ragione e del progresso. Anche senza considerare le sue affermazioni specificamente ideologiche, Heidegger fu, in senso filosofico, una pensatore anti-umanista di destra.”
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Brody arriva anche a chiedersi se questa caratterizzazione non affligga anche la critica decostruzionista che tanto deve al pensiero di Heidegger. Decostruzionisti, del resto, travolti periodicamente da critiche pesantissime. Forse mai come quelle di queste settimane seguite alla pubblicazione di una biografia agghiacciante di Paul de Man, scritta da Evelyn Barish, The Double life of Paul de Man.
Günter Figal “Disgustose e terribili quelle frasi del mio #Heidegger” http://t.co/8WjQhPY84F @mastrobradipo @la_stampa
— Sul Romanzo (@sulromanzo) 18 Marzo 2014
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Further evidence of Heidegger’s anti-semitism…and the question of how much it tainted his philosophy http://t.co/YrnMweiW4Q @guardian
— Nigel Warburton (@philosophybites) 13 Marzo 2014
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