David Lambert e Robert McGill erano due dei sedici studenti che frequentarono l’ultimo workshop di W.G. Sebald all’Università di East Anglia, nell’autunno del 2001. Il corso era dedicato alla scrittura narrativa di finzione. Sebald sarebbe morto in un incidente stradale tre giorni dopo l’ultima lezione.
Ora Richard Skinner ha pubblicato gli appunti riordinati da Lambert e McGill; è un elenco di indicazioni/consigli per chi aspira a scrivere fiction; d’altra parte, forse sono ancora più preziosi per questo: per essere parte di un “manuale” da usare quando si legge un testo narrativo nel XXI secolo. Provo qui sotto a tradurre questi “consigli”.
Sebald in quelle lezioni era modesto, quasi timido. Nel discutere il lavoro degli studenti era aneddotico e associativo, più un narratore che un tecnico. Guardare i suoi occhi stanchi suggeriva agli studenti una quasi naturale identificazione con i narratori malinconici dei suoi libri. Anche se allo stesso tempo mostrava una gentile amabilità e uno spiccato senso dell’umorismo, sopratutto nel registro ironico.
Questi consigli sono molto vari; alcuni generali, altri – all’improvviso – sorprendentemente specifici. Va tenuto conto anche del fatto che i due studenti hanno ricostruito l’elenco dei tips partendo da appunti, ripresi a distanza di anni; quindi una certa eterogeneità o alcune idee solo abbozzate possono essere più una lacuna di chi ha ricordato che delle lezioni di Sebald. Alcuni di questi consigli non sono nemmeno molto chiari (almeno a me che, peraltro non sono uno scrittore, quindi mi interessano come lettore).
Approccio
– La finzione dovrebbe avere in sé una presenza quasi spettrale, qualcosa di onnisciente. Qualcosa che la renda una realtà differente.
– La scrittura ha a che fare con la scoperta di qualcosa fino a quel momento non visto. Altrimenti l’attività è priva di senso.
– Cercate in ogni modo di essere sperimentali, ma lasciate che il lettore sia parte dell’esperimento.
– L’Espressionismo fu veramente un tipo di avanguardismo deliberato, successivo alla prima guerra mondiale, un tentativo di forzare il linguaggio in una forma che normalmente non ha. Però deve avere uno scopo. Non si è mai davvero realizzato in inglese me è davvero comune in Germania.
– Scrivete di cose oscure ma non scrivete in modo oscuro.
– C’è un certo merito nel lasciare oscure alcune parti della vostra scrittura.
– È difficile scrivere qualcosa di originale a proposito di Napoleone, ma uno dei suoi aiutanti meno importanti è un soggetto che probabilmente merita.
Narrazione e struttura
– Nel XIX secolo l’autore onniscente era un Dio: totalitario e monolitico. Il XX, con tutti i suoi orrori, era più popolare. Teneva conto dei punti di vista del pubblico; improvvisamente c’erano anche altri orizzonti. Nelle scienze naturali il XX secolo ha visto l’abbandono di Newton e l’introduzione della nozione di relatività.
– Nel XX secolo sappiamo che l’osservatore lascia sempre il segno su quello che viene osservato. Per questo, scrivere una biografia adesso significa parlare delle fonti, come è stato parlare con quella donna a Beverly Hills?, che problemi avete avuto all’aeroporto?
– I fisici dicono che non esiste una cosa come il tempo: tutto coesiste. La cronologia è interamente artificiale ed essenzialmente determinata dall’emozione. La contiguità suggerisce strati di cose, il passato e il presente in qualche modo coesistono e si fondono.
– Il tempo verbale al presente porta verso la commedia. Il passato ha sapore di sacrificio ed è naturalmente malinconico.
– Il narratore definibile come “cronachista” è spassionato, ha già visto tutto.
– Non potete attribuire un difetto, o una mancanza, in un testo alla condizione in cui si trova il personaggio. Per esempio, “Non conosce il paesaggio per questo non può descriverlo”. Oppure: “è ubriaco per questo non può conoscere questo o quell’altro fatto”.
Descrizione
– È necessario collocare con grande precisione nel tempo e nello spazio le cose del racconto, a meno che non abbiate buone ragioni per non farlo. I giovani autori sono spesso troppo preoccupati di far muovere le cose sui binari che finiscono per trascurare ciò che si trova lungo i lati della ferrovia.
– Il senso di un luogo distingue un brano di scrittura. Può anche essere un distillato di luoghi diversi. Ci deve essere davvero una buona ragione per non descrivere i luoghi.
– La meteorologia non è superflua nella storia. Non dovete provare avversione per le notazioni sul tempo (meteo).
– È davvero difficile, per non dire impossibile, rendere il movimento fisico nel modo giusto, quando si scrive. La cosa importante è che funzioni per il lettore, anche se non è accurata. Potete usare delle ellissi, abbreviare una sequenza di azioni; non è necessario che ciascuna sia descritta in modo laborioso.
– A volte è necessario ingrandire qualcosa, descriverlo ampiamente e in modo completo. E in questo processo è probabile che scoprirete qualcosa.
– Come superare l’orrore, una volta raggiunto un certo livello? Come evitate di apparire gratuiti nelle descrizioni? L’orrore deve essere assolto dalla qualità della prosa.
Dettaglio
“Il dettaglio significativo” infonde vita a situazioni altrimenti senza interesse. Serve un’osservazione acuta e senza pietà.
– Le stranezze sono interessanti.
– I personaggi devono avere dettagli che li ancorino nella mente dei lettori
– L’uso di elementi identici – possono essere oggetti o persone gemelle, ma anche in serie di tre – che siano virtualmente indistinguibili l’uno dall’altro può portare a situazioni sinistre e misteriose. Kafka lo fa.
– È sempre gratificante imparare qualcosa quando si leggono romanzi o racconti. E’ stato Dickens a incominciare. Il saggio – l’essay – poi ha invaso il romanzo. Ma non dovremmo, forse, fidarci dei “fatti” dentro le finzioni. Dopo tutto si tratta di un’illusione.
– L’esagerazione è faccenda da commedia.
– Funziona bene introdurre patologie e malattie mentali, non dichiarate e non riconosciute, nelle storie che scrivete. La campagna è piena di patologie non dichiarate [qui forse Sebald faceva riferimento alla scrittura di Thomas Bernhard, ndGdl]. A differenza che nelle ambientazioni cittadine, nelle campagne spesso le patologie non vengono riconosciute.
– Il dialetto fa in modo che le parole normali sembrino altro, strane e tese.
– Alcune discipline hanno terminologie specializzate che costituiscono propri linguaggi. Posso tradurre una pagina di Ian McEwan in mezz’ora, mentre tradurre un manuale sull’attrezzatura per il golf sarebbe molto più complicato.
Lettura e intertestualità
– Leggete libri che non hanno niente a che fare con la letteratura.
– Lasciate le strade principali; non vi troverete nulla. Per esempio, le Critiche di Kant sono noiose ma i suoi scritti secondari sono affascinanti.
– Deve esserci piacere nel trovare delle cose e nel ficcarvele nelle tasche.
– Dovete prendere dei “servi” che lavorino per voi. Non dovete fare tutto il lavoro da soli. Vale a dire: chiedete ad altri delle informazioni, e usate senza ritegno quello che vi offrono.
– Nessuna delle cose che costruirete sarà capace di farvi drizzare i capelli come le cose che le persone vi diranno.
– Posso solo incoraggiarvi a trattenere tutto quello che riuscite a raccogliere. Nessuno lo noterà mai. Dovete scrivere tutto in un taccuino, ma non scrivete da dove avete ricavato le informazioni: poi, dopo qualche anno, tornerete ai vostri appunti e tratterete quello che vi ritroverete come se fosse vostro, senza sensi di colpa.
– Non abbiate paura di inserire in quello che scrivete, citazioni eloquenti e strane. Arricchiranno la vostra prosa. Le citazioni sono come il lievito, o come altri ingredienti che si aggiungono per arricchire la vostra scrittura.
– Date sempre un’occhiata alle vecchie enciclopedie. Hanno occhi diversi. Provano a essere complete e strutturate ma in realtà sono elementi raccolti in modo casuale che si presumeva rappresentassero il nostro mondo.
– È un buon metodo scrivere attraverso un altro testo, un modello, in modo da rendere il vostro lavoro una sorta di palinsesto. Non è necessario dichiararlo o dire a cosa vi siete ispirati.
– Una struttura piuttosto elaborata apre molte possibilità. Prendete un pattern, un modello o un sotto-genere, e attenetevi a quello mentre scrivete. Nella scrittura le limitazioni aprono spazi di libertà.
– Se guardate con attenzione potete trovare problemi in tutti gli scrittori. E questo dovrebbe darvi grandi speranze. E meglio identificate questi problemi e meglio potrete evitarli.
Stile
– Ogni frase, presa per se stessa, dovrebbe avere un significato.
– La scrittura non dovrebbe creare l’impressione che lo scrittore stia cercando di sembrare “poetico”.
– È facile scrivere una prosa ritmica.Vi porta con se. Dopo un po’ diventa noiosa.
– Le frasi lunghe vi permettono di evitare di dover continuamente nominare il soggetto.
– Evitate frasi che servono solo per tenere in piedi frasi successive.
– Usate la parola “e” il meno possibile. Provate a essere vari nell’uso delle congiunzioni.
Revisione
– Non esagerate con le revisioni altrimenti il risultato sarà un patchwork.
– Molti problemi si risolvono da soli, semplicemente tenendoli chiusi in un cassetto per un po’.
– Non date retta a nessuno. Nemmeno a noi. È fatale.
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