Promesso, questa è l’ultima classifica del 2012. Ma mi piace particolarmente. È quella che ogni anno il Guardian/The Observer compila chiedendo il parere di alcuni scrittori che collaborano con la testata. Scelgo alcune delle selezioni, indicando ovviamente anche il nome dello scrittore che l’ha espressa.
John Banville ha indicato:
Robert Macfarlane, The Old Ways: A Journey on Foot (Hamish Hamilton): un libro scritto da un uomo dallo sguardo di poeta che cammina e cammina, dall’Inghilterra alla Palestina, dalla Spagna all’Himalya. (oltre a Roberto Calasso, La folie Baudelaire, in Italia, ovviamente, Adelphi)
Fra le scelte di Ali Smith, (a sua volta una delle consigliate) seleziono Jenni Fagan, The Panopticon (Heinemann) romanzo d’esordio su Anais Hendricks, quindicenne destinata a un riformatorio molto speciale.
Adam Gopnik, oltre a consigliare di leggere e rileggere Wisława Szymborska, Gopnik indica Anne Applebaum, Iron Curtain: The Crushing of Eastern Europe, 1944-1956 (Allen Lane).
Davvero interessante invece uno dei consigli di Jackie Kay: Ali Smith, Artful (Hamish Hamilton): un libro difficile da classificare, fra fiction e critica letteraria, il tipo di libri che sta inovando la forma romanzo, da un’autrice (1962) davvero interessante.
Il resto della selezione potete vederlo sul sito del Guardian.
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