“La lunga estate calda del commissario Charitos”, Petros Markaris

Qualche mese fa avevo scritto dell’imminente pubblicazione del nuovo libro del giallista greco Petros Markaris, creatore di Kostas Charitos, commissario della polizia ateniese.
Ai tempi avevo letto che il nuovo sforzo si sarebbe chiamato *L’azionista*, invece è poi uscito un mesetto fa come *La lunga estate calda del commissario Charitos* . Titolo ridondante, ma rende sicuramente l’idea delle vicende narrate in queste quasi 400 pagine di indagini del commissario nella calda e infiammata Atene.
Due casi tormentano il commissario, apparentemente slegati fra loro, ma che poi si intracceranno (un po’ forzatamente, a mio giudizio): il dirottamento di un traghetto, con a bordo la figlia Caterina, e una catena di asassini a freddo di personaggi del mondo della pubblicità.
Come al solito il libro si legge d’un fiato, grazie all’umorismo del commissario, ironico e pungente nella sua visione del mondo. Molti accenni alla contemporaneità ellenica (fin troppi per chi non è greco), e alla realtà ateniese, in primo luogo nella dettagliatissima descrizione dei luoghi.
In copertina ammicca il giudizio di Camilleri:

C’è la Marsiglia di Jean-Claude Izzo, c’è il mio Montalbano e c’è la Grecia di Markaris. Questo è stato il grosso passo in avanti fatto fare al romanzo giallo.

*giuliaduepuntozero

Commenti

12 risposte a ““La lunga estate calda del commissario Charitos”, Petros Markaris”

  1. Avatar r.b.

    ci fossero Izzo e Montalban sarebbe meglio di Izzo e Montalbano; però i consumatori di gialli come me sono invogliati a leggere

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  2. Avatar olga
    olga

    Mi chiedo, ti chiedo, vi chiedo…. perchè , alla tv, alla radio, sulle riviste e anche in questo blog, vengono recensiti gli stessi libri? Ad es.”Acqua di mare” l’ho trovato recensito ovunque (anche a”Che tempo che fa”) ed ora sembra tocchi al nostro commissario Charitos, già ospitato a “Tutti i colori del giallo” e in varie pubblicazioni. Anche questo bellissimo spazio, che credevo autonomo, segue l’onda del conformismo e delle proposte letterarie calate dagli editori più potenti?

    Leggerò “La lunga estate ecc…” perchè sono appassionata del genere, ma mi è venuta spontanea questa riflessione a prescindere della bellezza del libro.

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  3. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    …ma potrebbe essere anche il contrario “Olga”…e cioè che chi recensisce guardi anche agli spazi autonomi dei lettori per vedere che aria tiri…

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  4. Avatar olga
    olga

    No, gli spazi autonomi di discussione non sono a parer mio così capaci di fare opinione, altrimenti finirebbero col non essere più autonomi…. perchè verrebbero condizionati, ahimè, dagli editori più potenti.
    Intendo dire che mi sono resa conto che noi lettori, presuntuosamente liberi di intelletto e di azione, siamo in realtà già indirizzati o eterodiretti quando andiamo ad acquistare dei libri; e se per caso qualcuno di noi legge e propone (anche in questo spazio) una lettura estemporanea, magari di qualche autore oscuro, ma decisamente interessante, non capita mai che venga raccolta la proposta: si preferisce andare a discutere sul libro più letto o più di moda.
    In tv, poi, a volte vengono presentati libri che sono un’insulto all’intelligenza….Come si può dare il medesimo spazio (di tempo e di luogo) al libro Rigoni Stern e a quello di Del Piero? Come si può presentare sempre gli stessi libri ovunque?
    Che dite ho una visione pessimistica o realistica del mondo editoriale?

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  5. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    …Mah, forse proprio “fare opinione” no, non è quello che penso nè quello che intendevo comunicare scrivendo”…vedere che aria tiri”…non capisco invece come potremmo, noi che scriviamo su questo blog essere condizionati dagli editori più potenti. Sponsorizzerebbero meeting internazionale di GdL?La domanda non è provocatoria,*olga*,ma proprio per capire.

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  6. Avatar Renza
    Renza

    Forse Olga pensa che nel sito si possano inserire ” agenti” degli editori che consigliano per interesse e non per passione. Ovviamente tutto può succedere, ma io non mi meraviglio se da molte parti, compreso questo sito, si parla degli stessi libri.
    In fondo, noi lettori leggiamo i medesimi giornali che hanno rubriche di recensioni ed è inevitabile la convergenza di attenzione. Nel caso specifico di ” Acqua di mare”, Giuliaduepuntozero l’ aveva segnalato già dai primi di aprile con una appassionata recensione. Poi, mi pare che molti inserti di libri l’ abbiamo indicato ( anche Laura Lilli nel’ inserto di Repubblica di sabato scorso) : è vera gloria? Ognuno si farà il suo giudizio. Invece, un bel romanzo come ” Non dire notte” di Amos Oz, pur essendo stato felicemente recensito in ” Repubblica” , ” Corriere della Sera”, ” Domenicale del Sole 24 ore” non ha trovato attenzione qui.
    Come vedi, Olga, la regola è fluttuante e, a dir la verità, io penso che sia impossibile non essere condizionati da qualcuno o da qualcosa ( giornali, amici, blog, pregiudizi).
    ecc…) .
    L’ assoluta libertà è un’ utopia ( nemmeno tanto positiva) : ognuno di noi è in relazione con gli altri condizionando ed essendone condizionato. Proviamo a vedere in questo rapporto qualcosa di simpatico e “ umano” , occasione di allegri rimbrotti e di condivisioni convinte.

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  7. Avatar giuliaduepuntozero

    Ciao Olga, in effetti ritengo la tua visione abbastanza pessimistica…
    Per quanto riguarda le *mie*recensioni fatte qui (non voglio parlare per altri) e la mia esperienza, cerco di leggere abbastanza di tutto, da Petros Markaris a Bruno Morchio edito dalla Fratelli Frilli Editore, da *Acqua di mare* (che come giustamente segnalava Renza avevamo già recensito mesi fa, appena era uscito, se poi anche Giovanna Zucconi ne ha parlato io non posso farci nulla) a Joyce Carol Oates, la più grande scrittrice vivente a mio parere, ma di cui sento parlare molto poco, da Andrea Vitali quando ancora era edito da Aragno a Dan Brown (non si può giudicare senza aver letto).
    Insomma, io sinceramente scelgo i miei libri in base alla mia esperienza, cultura e sesto senso, e penso ormai di averne acquisito non poco.
    E se poi anche grandi firme o grandi giornali parlano di questi libri, ben venga, magari, un pochino, li abbiamo condizionati anche noi.
    *giuliaduepuntozero

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  8. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Sono d’accordo con Renza e Giuliaduepuntozero. E sono anche felice quando mi accorgo che non mi piace un libro che in questo blog è stato valutato positivamente. O quando nasce una discussione su un titolo, un elenco di pregi letterari, stilistici, linguistici. O la svalutazione di un libro, il suo ridimensionamento. Discussioni mai tiepide, mi sembra.

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  9. Avatar Sara
    Sara

    A volte “sdegnare” un libro (o un film, o una canzone) solo perchè ne parlano tutti (editori, critici, lettori…) è un atteggiamento un po’ controproducente, e, perdonatemi, anche un pochino snob. Proprio ieri ho scoperto che “Lolita”, il capolavoro di Nabokov, quando uscì piombò subito in cima alle classifiche di vendita, e qualcuno arrivò ad affermare che si trattava di “un fuoco di paglia” e che dopo pochi mesi tutti se ne sarebbero dimenticati.
    Se fossimo vissuti in quel tempo avremmo forse evitato di amare Nabokov solo perchè vendeva molto?

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  10. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Mi sono accorta, ad esempio, che io non leggo un libro “quando”ne parlano tutti e non “perchè”ne parlano tutti; ciò significa che spesso ho letto libri di cui si era parlato molto, ma li ho letti quando non se ne parlava più, a distanza di anni talvolta.

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  11. Avatar olga
    olga

    grazie per i commenti e per le critiche. In effetti ho tenuto un atteggiamento snob, ma sono contenta di apparire così piuttosto che avere la sensazione di far parte di un gregge inconsapevole.
    Non me la sono presa con questo blog, ovviamente, ma con tutta lo promozione mediatica che ruota attorno ai nuovi libri; recentemente, infatti, ho continuato a recepire gli stessi titoli, le stesse interviste, le stesse proposte, e mi è venuto di fare un pensiero cattivo, che ha sfiorato anche questo sito (mi spiace un po’).
    Del resto è risaputo: se si vuole fare di un libro, un successo, editoriale, basta un buon investimento in denaro sui media ed il libro andrò a ruba (Come viene scelto il titolo da presentare in tv, secondo voi? Non pensate voi che molta parte degli italiani sia un po’ citrulla, perchè tende a comprare qualsiasi cosa, buona o cattiva, solo perchè vista in tv? Non pensate che vi sia una pressione per questa o quella proposta editoriale? Non pensate che ci siano libri “costruiti a tavolino” solo per incassare?)
    Comunque, mi è piaciuta molto la risposta di Renza e la condivido perchè è proprio questo che mi piacerebbe trovare qui: “un’ occasione di allegri rimbrotti e di condivisioni convinte” a prescindere (come diceva Totò) di quanto letto, sentito, visto su giornali, radio, tv. A proposito, non ho ancora letto la calda estate… ciao

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  12. Avatar saretta78
    saretta78

    Ciao a tutti!
    approfitto di questo spazio per ringraziare il blog di avermi permesso di conoscere Markaris: non fosse stato per i giudizi positivi espressi qui, non lo avrei mai acciuffato tra gli scaffali delle offerte.
    E avrei fatto malissimo! In una settimana ne ho letti tre, se continuo così pronoto un volo per la Grecia, che tanto è una nazione che adoro.
    Grazie ancora, soprattutto a giuliaduepuntozero che fa sempre delle recensioni davvero incredibili!

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