Qualche mese fa avevo scritto dell’imminente pubblicazione del nuovo libro del giallista greco Petros Markaris, creatore di Kostas Charitos, commissario della polizia ateniese.
Ai tempi avevo letto che il nuovo sforzo si sarebbe chiamato *L’azionista*, invece è poi uscito un mesetto fa come *La lunga estate calda del commissario Charitos* . Titolo ridondante, ma rende sicuramente l’idea delle vicende narrate in queste quasi 400 pagine di indagini del commissario nella calda e infiammata Atene.
Due casi tormentano il commissario, apparentemente slegati fra loro, ma che poi si intracceranno (un po’ forzatamente, a mio giudizio): il dirottamento di un traghetto, con a bordo la figlia Caterina, e una catena di asassini a freddo di personaggi del mondo della pubblicità.
Come al solito il libro si legge d’un fiato, grazie all’umorismo del commissario, ironico e pungente nella sua visione del mondo. Molti accenni alla contemporaneità ellenica (fin troppi per chi non è greco), e alla realtà ateniese, in primo luogo nella dettagliatissima descrizione dei luoghi.
In copertina ammicca il giudizio di Camilleri:
C’è la Marsiglia di Jean-Claude Izzo, c’è il mio Montalbano e c’è la Grecia di Markaris. Questo è stato il grosso passo in avanti fatto fare al romanzo giallo.
*giuliaduepuntozero
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