Il 10 maggio è stato l’ottantesimo anniversario del rogo dei libri voluto da Goebbels nel 1933.
Il rogo dei libri da parte dei nazisti è stato uno degli episodi più importanti, denso di conseguenze e di significato dell’intero XX secolo. Ed è stato una anticipazione di quello che succede in una società il cui potere decide di bruciare i libri.
In queste immagini si vede il comizio di Goebbels, il 10 maggio 1933 a all’Opernplatz di Berlino e i giovani nazisti che bruciano i libri.
[youtube:http://youtu.be/xThYRbsQ888%5DIl ministro del Reich, dottor Goebbels si rivolge agli studenti con queste parole:
“Camerati studenti, uomini e donne tedesche, l’era dell’esagerato intellettualismo ebraico è giunta alla fine. Il trionfo della rivoluzione germanica ha liberato la strada per la nuova via tedesca. Il futuro Uomo Tedesco non sarà solo un uomo di libri, ma anche un uomo di carattere ed è a questo fine che vogliamo istruirvi: per avere già in età giovanile il coraggio di guardare diritto negli occhi la spietatezza della vita, di ripudiare la paura della morte e ritrovare così il rispetto della morte. Questa è la missione della gioventù e perciò voi fate bene, in questa ora tarda, ad affidare alle fiamme i rifiuti intellettuali del passato. Si tratta di un’impresa simbolica forte, e grande, un’impresa che proverà a tutto il mondo che le basi intellettuali della Repubblica di Novembre sono state rovesciate, ma che dalle loro rovine sorgerà vittorioso il Signore di un nuovo spirito.” (Fonte: Holocaust Memorial Museum di Washington Dc)
L’Holocaust Memorial Museum di Washington Dc, qualche giorno prima dell’anniversario, ha pubblicato anche questo video di poco più di nove minuti nel quale alle immagini del rogo e della brutalità del potere nazista e dei mezzi di propaganda usati, si alternano interviste a storici, critici letterari e alla scrittrice iraniana Azar Nafisi, autrice di Leggere Lolita a Teheran (Adelphi).
[youtube:http://youtu.be/yHzM1gXaiVo%5DOltre ai libri bruciati dai nazisti, vale la pena leggere molti dei libri pubblicati sui roghi dei libri. Mi limito a ricordarne uno non famosissimo, pubblicato qualche anno fa da Feltrinelli: Manuel Rivas, I libri bruciano male. Un lungo e complesso romanzo – anche controverso nei sui esiti – centrato sui libri bruciati dai franchisti ad A Coruña in Galizia nell’agosto 1936.
Heinrich Heine scrisse nel 1821,
nel suo lavoro teatrale Almansor:
“Dort, wo man Bücher verbrennt, verbrennt man am Ende auch Menschen” (Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini.)
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