
Un librettino di 50 pagine, azzurro e giallo, con in copertina la foto di Stieg Larsson. Non è in vendita, è stato distribuito nelle librerie a inizio anno, insieme al primo giallo scandinavo del 2010, *La principessa di ghiaccio* di Camilla Läckberg, di cui abbiamo già parlato. Un’operazione di marketing, ma tant’è.
*Le ultime lettere* raccoglie la corrispondenza fra Stieg Larsson ed Eva Gedin, della casa editrice Norstedts. Larsson ed Eva si accordano su dettagli pratici _come scambiarsi i documenti, come fare le correzioni, come organizzarsi per la promozione dei libri_, discutono sui libri e i loro contenuti, pianificano le strategie future di diffusione del libro all’estero. E in mezzo a tutti questi convenevoli, Larsson si apre sul suo lavoro di giornalista alla rivista Expo e sul suo lavoro di scrittore dei libri di Millennium.
Ho cercato di creare dei protagonisti che si distinguessero radicalmente dai soliti personaggi dei gialli. […] Una regola fondamentale è stata di non idealizzare mai il crimine e i criminali, né di fare delle vittime degli stereotipi. Nel primo libro ho costruito il serial killer mescolando tre casi autentici. Tutto ciò che viene descritto si può dunque ritrovare in reali inchieste di polizia. […] Ho voluto evitare che le vittime fossero persone anonime. […]
I libri della trilogia di Millennium, che vengono ben descritti dalla voce _riportata da Eva Gedin_ dell’ex direttore della Norsstedts:
Unputdownable, diceva il mio vecchio scout inglese quando qualche volta scovava un romanzo commerciale che soddisfaceva le sue esigenze di credibilità, suspense, descrizione di personaggi, e ambienti e via dicendo. Pochissimi, per non dire nessun thriller anglosassone è riuscito a tenermi a letto negli ultimi anni. Stieg L., in altre parole, con la sua quasi incredibile capacità di mantenere una grande drammaturgia nel genere poliziesco, c’è riuscito di nuovo, e quasi ancora meglio.
Il primo era a grandi linee un giallo ortodosso con il classico mistero della stanza chiusa. Il secondo un thriller poliziesco. Il terzo è un thriller politico.
*giuliaduepuntozero
Rispondi