I libri più belli, letti nel 2010

Sì, è il momento di partire con i libri più belli letti nel 2010; i libri che più ci sono piaciuti; quelli di cui abbiamo più voglia di discutere. Usiamo i commenti. Questo appuntamento dedicato ai libri più belli che incontriamo nel corso dell’anno è diventato – nel tempo – una specie di forum, un…

Sì, è il momento di partire con i libri più belli letti nel 2010; i libri che più ci sono piaciuti; quelli di cui abbiamo più voglia di discutere.

Usiamo i commenti.

Questo appuntamento dedicato ai libri più belli che incontriamo nel corso dell’anno è diventato – nel tempo – una specie di forum, un luogo di discussione aperto, vivace e molto ricco di suggestioni, consigli di lettura, analisi.

Le regole sono sempre le stesse: i migliori libri letti nel corso dell’anno, indipendentemente da quando siano stati pubblicati. Ne citiamo massimo 5 per commento. Via via che ne leggiamo altri che lasciano il segno, aggiungiamo libri alla lista, con nuovi commenti.

[Il post relativo al 2009 ha collezionato fino a oggi 865 commenti/contributi ed è stato visualizzato 45mila volte. Ovviamente chi vuole aggiungere preferenze relative all’anno scorso può ancora utilizzarlo]

Pronti via!

Commenti

850 risposte a “I libri più belli, letti nel 2010”

  1. Avatar anabeth
    anabeth

    Ciao Val…..finalmente trovo qualcuno che ha letto 2666….ho bisogno di motivazioni per continuare la lettura, visto che sono arrivata a pagina 100 e non riesco a continuare……..davvero è un bellissimo libro??? ma di che genere è? Sto pensando di lasciarlo con quei libri che non riesco proprio a finire ma se tu potessi darmi una buona motivazione per continuare la lettura te ne sarei grata….Ciao a tutti e buona lettura….

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  2. Avatar Val
    Val

    Oddio, Anabeth, hai capito male! Volevo dire che, leggendo i commenti, mi è venuta una gran voglia di cimentarmi con “2666”, però non l’ho ancora letto, l’ho solo inserito nella mia lista dei desideri di aNobii! Se scorri i commenti, troverai un sacco di recensioni entusiastiche. A te non sta piacendo? Dai, non scoraggiarmi!

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  3. Avatar Miki
    Miki

    Buongiorno a tutti! Come promesso, un contributo un po’ più attivo a questa discussione. Il mio 2010 raccontato in libri (che fatica scegliere un solo libro per stagione…con uno strappo alla regola):

    Inverno
    Il Grande Gatsby di F.S. Fitzgerald, un classico finalmente letto nel momento giusto. Mi dicevo: è impossibile che non ami alla follia questo libro (ero certa che Fitzgerald non potesse deludermi perché è uno scrittore con cui sento un’affinità speciale), così ho insistito per anni fino a quando qualcosa è scattato. Per dire che anche con i libri non è sempre colpo di fulmine, anzi.

    Primavera
    Non Lasciarmi di Kazuo Ishiguro: senza parole, un libro che mi ha stravolta, forse facendo i conti quello che mi ha segnato di più tra i libri migliori di quest’anno. Qualcuno l’ha letto? Fino ad ora non ho avuto modo di confrontarmi con nessuno in merito.

    Estate
    Luglio
    Un giorno di David Nicholls: una lettura semplice, poco impegnativa, ma così tenera e brillante che ti entra dentro, i due protagonisti si sono letteralmente materializzati davanti ai miei occhi mano a mano che mi avvicinavo alla fine e, anche a distanza di qualche mese, continuo a pensarli
    Agosto
    Una full immersion in Jonathan Coe, autore scoperto per caso proprio quest’estate: La Banda dei Brocchi e Circolo Chiuso letti , durante due lunghissimi viaggi in treno, uno all’andata e uno al ritorno. Ironia e malinconia, il mix che in genere mi avvinghia alle pagine (prossimo in lista La Casa del Sonno)

    Autunno
    Norwegian Wood, il mio primo incontro con Murakami: bellissimo. Non proseguirò però subito con altre letture di questo autore, sento come il bisogno di metabolizzarlo, ma so che prima o poi tornerà a bussare alla mia porta (e già curiosando tra i vostri post ho preso qualche dritta).

    Per finire un consiglio senza tempo, di uno dei miei più amati di sempre (forse “il più” per certi versi): Il Libro dell’Inquietudine di Fernando Pessoa.

    Buon sabato e buon fine settimana a tutti,
    Miki

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  4. Avatar carloesse
    carloesse

    2666: comprendo le difficoltà di chi si cimenta nella sua lettura non conoscendo già Bolano. La sua prima parte (La parte dei critici) è quella più freddina e potrebbe risultare noiosa. Già si entra in un altro clima con la seconda , e poi la terza. La quarta è un elenco (molto ripetitivo) di crimini, spesso simili tra loro. La quinta è assolutamente appassionante, ma perderebbe di molti significato senza essere transitato nelle precedenti. Comunque per avvicinarsi a Bolano consiglio letture più brevi: tra i Sellerio ci sono “Stella distante”, “Monsieur Paine”, “La pista di ghiaccio”, che in poco più di 100 pagine fanno entrare nel mondo bolanesco molto più agevolmente. I detective selvaggi poi è il suo capolavoro, ma siamo anche qui sulle 900 pagine, ma una più bella dell’altra.
    Miki cita Ishiguro: Non lasciarmi è in effetti un libro sorprendente, e Ishiguro un creatore di climax assolutamente magistrali (Quel che resta del giorno ne rimane un esempio lampante).

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  5. Avatar tino
    tino

    visto che l’anno sta finenedo pubblico la mia lista:

    1) Il maestro e Margherita di Bulgakov, difficile, pesante, come una motagna da scalare ma quando sei sulla vetta… che soddsfazione!
    2) Espiazione I. McEwan. La prima parte è lentissima, ma superata è un libro che dà delle soddisfazioni incredibili, un trattato sulla scrittura, sull scrivere, sul senso della letteratura. Metaletteratura allo stato puro.
    3)La formula chimica del dolore G. Cardaci: la storia di un ragazzo colpito da una forma di cancro comlto aggressiva, un libro che sa essere divertente e leggere come non ci si aspetterebbe, sul senso della vita. Letto in un momento in cui ho vissuto lo stesso problema del protagonista.
    4) La pattuglia dell’alba D. Winslow Consigliato da questo blog, una scoperta, teso vibrante, divertente un grande giallo.

    Propongo per il prossimo anno anche un lista dei peggiori letti e inizio subito con un paio di titoli:

    1) il tempo che verrà di F. Volo per fortuna che non ho comprato ma mi è stata prestata questa raccolta di frasi dei Baci Perugina.
    2) Tutta un’altra musica di N. Hornby era uno dei miei scrittori preferiti… era…infatti…

    Quanti libri leggete in un anno? io sono arrivato a 25.
    tino71

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  6. Avatar LoScrivano

    Quest’anno ho letto meno di quanto avrei voluto (riesco a finire un libro anche in una settimana se mi ci metto) però mi è rimasto impresso Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez. Devo ammettere ero scettico riguardo a questo autore e ho rimandato la lettura più e più volte, ma adesso mi ritrovo a cercare qualcos’altro di lui.
    Molto bello Espiazione, gli altri, purtroppo non li ho letti.

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  7. Avatar TaccuinoallIdrogeno

    ..ah si, il ps2 del nostro ultimo post era per cinderella…che testa!

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  8. Avatar nadie
    nadie

    ciao,
    Miki di Kazuo Ishiguro ho letto Un artista del mondo fluttuante e mi è piaciuto, ma non conosco Non lasciarmi, spero di poterlo leggere,
    condivido la tua impressione su Murakami e
    in assoluto su Pessoa, uno scrittore che è sullo scaffale dei classici, che non ho mai smesso di amare da quando cominciai a leggerlo ormai più di vent’anni fa
    buona lettura a tutti/e

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  9. Avatar Miki
    Miki

    carloesse, Quel che Resta del Giorno è tra i prossimi libri da leggere!

    nadie, sono felice tu condivida su Pessoa, è uno scrittore da leggere e rileggere e una persona di una sensibilità eccezionale

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  10. Avatar Polissena
    Polissena

    Buongiorno!
    Per Nadie, Miki e altri: qualche anno fà Ishiguro è venuto a Roma a presentare il suo libro -Non lasciarmi – alla Casa del Cinema. Ci sono andata e ho ascoltato la sua presentazione e l’intervista che ne è seguita. Naturalmente c’era la solita pila di libri in vendita e da autografare. Ho avuto modo di sfogliarne uno e di decidere di non comprarlo nè allora nè in seguito.
    Naturalmente non vi racconterò la trama, non si fa, volendo la potete trovare sul web. Ma l’argomento è raccapricciante, vi rovinerebbe le vacenze di Natale! E quello che mi fa rabbia è il titolo (volutamente?) fuorviante!
    Ammettiamo pure che il”progresso” possa facilmente arrivare in un prossimo futuro a concepire tali atrocità, ma perchè scriverne? Uno scrittore come Ishiguro dovrebbe, a mio parere, usare la sua immaginazione e la sua abilità in altri modi.
    Ci fosse un po’ di malafede?
    Se con il mio commento vi ho allettato o distolto non so. Lo dovevo fare.
    Un abbraccio

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  11. Avatar Cinderella

    @taccuiniallIdrogeno
    Ciao, mi fa piacere che abbiate acquistato il libro della Osorio, sono sicura che non ve ne pentirete!Aspetto di sapere cosa ne pensate..

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  12. Avatar Val
    Val

    Grazie a Carloesse e ai suo consigli su Bolano. Non abbandono l’idea di leggere “2666”, ma a questo adesso si sono aggiunti anche “I detective selvaggi” e “La pista di ghiaccio”. A chi toccherà per primo?
    Di Ishiguro lessi anni fa, da ragazzina, “Quel che resta del giorno”, e ne rimasi folgorata: un romanzo dolente ed emozionante e una scrittura chirurgica e controllatissima. Insomma, mi entusiasmò. Non ho letto “Non lasciarmi” ma, tornando a ciò che ha scritto Polissena, siamo proprio sicuri che esistano argomenti “off limits” in letteratura? E’ giusto pensare che il campo del raccontabile debba essere delimitato? Così su due piedi mi vengono in mente “Le benevole” di Littel, con quel protagonista-narratore assolutamente disturbante. Voi cosa ne pensate?

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  13. Avatar Miki
    Miki

    Polissena…per quanto mi riguarda non sono indecisa se leggere o no Non Lasciarmi perchè l’ho letto e non solo: come scrivevo in un post precedente, è probabilmente il libro più bello che ho letto quest’anno. Ti dirò di più, dopo aver letto il libro si capisce che non è fuorviante il titolo, ma piuttosto la trama riassunta in retro di copertina o quella che si trova comunemente su internet. La storia racconta molto, ma molto di più.
    Se mi fossi fermata al retro di copertina forse non l’avrei mai comprato (considerando che sembra catalogabile come fantascienza, genere che non mi ha mai attratto), per fortuna non mi sono fermata alla superficie: avrei perso una storia tanto intensa ed emozionante quanto triste.
    Perciò rinnovo il consiglio a tutti, merita davvero: intendiamoci, non è una lettura facile nè leggera, preparatevi ad essere in qualche modo stravolti; tuttavia la storia non è raccapricciante, il tema a cui allude Polissena è anche il pretesto, o meglio la metafora per parlare della vita, della perdita, dei ricordi.

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  14. Avatar giusymar

    “Musica per Camaleonti” di Truman Capote è stato per me un incontro straordinario.
    I racconti non mi hanno mai convinto, forse per questo sono rimasta stupefatta del risultato dello scrittore.
    Incantevoli.

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  15. Avatar Vera
    Vera

    Ciao a tutti, mi chiamo Vera, è il mio vero nome e non mi piace usarne altri, pur conoscendovi da un pò, solo poco fa, in cerca di consigli per nuove letture… ho deciso finalmente di leggervi tutti d’un fiato, fantastici! come un lungo racconto… ho molte cose da dire a tanti fra voi… e lo farò presto, per ora un saluto un grazie e dei versi:
    Kiri-shigure C’è nebbia e piove
    Fuji wo minu hi zo il Fuji non si vede
    Omoshiroki oggi è un buon giorno

    comunque non sono un’esperta di Giappone…
    è solo che amo la pioggia e la nebbia…
    Ciao

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  16. Avatar Renza
    Renza

    Bel tema, cara Val ! E’ tutto raccontabile, in letteratura? [ Sarebbe un bel post, magari potresti riformularlo e riproporlo]. Detto così non si potrebbe che acconsentire, per evitare la caduta nella censura da cui tutti rifuggiamo.
    Io però provo a fare qualche distinguo.
    Tanto per cominciare, distinguerei il tema del narrare dallo scopo. Per esempio, la ricerca di temi ” estremi” potrebbe rispondere ad uno scopo, diciamo così,
    ” commerciale” ( del tipo, cosa posso scovare per èpater le bourgeois e per andare in Tv a vendere il mio prodotto? Oppure, a quale fetta del mercato posso mirare, descrivendo cose turpi o fino ad ora interdette?). L’ aspetto ” commerciale” non è sempre negativo, per esempio ” A sangue freddo” è un capolavoro, nato da scopi non certo cristallini. Il fatto è che oggi ci sono pochi Capote in giro che vanno a caccia di ciò che non è mai stato raccontato per creare l’ evento e non hanno certo a disposizione gli strumenti narrativi idonei a ” tanta altezza”. Comunque- e concludo- in un ‘ epoca che ha fatto della narrazione il suo mantra ( per cui tutti narrano e nessuno ascolta più…) io sono più per il taciuto, il non detto. Insomma, ” si parva licet”, sono con Wittgenstein “Warum kann man nicht auch über etwas schweigen?” ( Mia traduzione sommaria : ” Perchè non si può anche tacere, su qualcosa?”). Ciao a tutti.

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  17. Avatar luiginter

    Cara Renza e cara Val,
    la questione che voi ponete (è tutto raccontabile?) mi colpisce periodicamente. Poi non arriva mai a una risposta che non sia: ‘ok, ma pensare di porre limiti “in anticipo” non è ancora più pericoloso che raccontare quel che sarebbe meglio non raccontare?’.

    Come sempre, in letteratura, è una questione di qualità: quel che ha raccontato Truman Capote in “A sangue freddo” è un tema terribile e pericoloso. Però la scrittura di Truman, indipendentemente dallo scopo che aveva l’autore, ha trasformato il tema in arte; e guai a noi se lui si fosse censurato (o se qualcuno l’avesse censurato).

    Quel che racconta Littell ne “Le Benevole” è terribile ma ci provoca quel fastidio che anche io ho provato semplicemente perché l’autore non è artisticamente all’altezza del compito che si è dato.

    Quindi, come dice Renza giustamente, non può essere una forma di censura a decidere cosa raccontare: dovrebbe essere la consapevolezza degli autori e degli editori nel selezionare la qualità di quel che si scrive e si pubblica.
    E se si fallisce in questo, a noi lettori non resta che *non leggere le opere*; o abbandonarle dopo averle incominciate. Io con “Le Benevole” ho fatto così, eppure il tema del libro è uno fra quelli che più mi interessano.

    un abbraccio

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  18. Avatar Polissena
    Polissena

    Cara Renza, tutto quello che hai detto è esattamente quello che penso anche io, solo che tu lo hai detto benissimo e non posso aggiungere altro!

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  19. Avatar Dani
    Dani

    Val, Renza (mi piacciono sempre i tuoi commenti); Polissena, Luiginter ecc..
    Anch’io ho spesso pensato che davanti a certi orrori bisogna chiudere pudicamente gli occhi ed è sbagliato superare certi limiti: nel cinema, forse anche in letteratura..La mia sensibilità è spesso urtata da cose che leggo, vedo, sento (soprattutto da certi eccessi televisivi). Il fatto che il male o certe brutture esistano non significa che debbano per forza essere raccontate. Tuttavia a volte è necessario per evitare la perdita della memoria (vd Grossman e tutta una letteratura sui mali del secolo appena trascorso), sta a noi decidere di distogliere lo sguardo, o magari semplicemente posticipare la lettura a momenti più propizi. Boh, forse non ho detto niente… ma visto che conosco
    Ishiguro, ho apprezzato molto Non lasciarmi e trovo Quel che resta del giorno sublime, mi sentivo di intervenire. Non lasciarmi parla di un male possibile e Ishiguro è un grande perchè lo sa descrivere come se in qualche luogo tutto ciò stesse avvenendo, per questo può essere straziante.
    Ciao a tutti

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  20. Avatar tino
    tino

    Modesta riflessione sul raccontabile.
    Credo si possa parlare di tutto in letteratura, come nell’arte, il problema non è ciò che è raccontabile o ciò che non lo è, l’arte non ammette problemi morali per sua stessa natura è libera, ma è vincolata da problemi di natura estetica: non è discriminante ciò che rappresenta, ma COME lo rappresenta, il modo, i mezzi, gli strumenti che utilizza. E’ l’estetica (che è una disciplina filosofica ben precisa e non un’opinione come molti pensano) che in qualche modo discrimina ciò che viene rappresentato in modo gradevole, piaceveole, da ciò che è volgare e pornografico. Faccio un esempio stupido per spiegarmi meglio: si può raccontare un delitto di quelli che vanno tanto di moda adesso in modo chiaro, pulito, cercandone le motivazioni, i significati, oppure in modo volgare e pornografico esagerandone i tratti truculenti, gli spunti sessuali, le deviazioni psichiche…Certo anche questo secondo modo fatto da qualche grande artista assume valore artistico in quanto provocazione, ma non è il caso delle narrazioni televisive più frequenti infarcite di plastici e quant’altro.
    Spero di non aver inutilmente divagato.
    tino71

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  21. Avatar Francowriter

    Il genere che preferisco sono i Thriller e gli Horror di conseguenza non posso che mettere al primo posto L’ Ombra dello Scorpione di Stephen King. Un libro che non avevo mai letto fino ad oggi e che sto terminando in questi giorni è La Storia Infinita di Michael Ende. Davvero straordinario!
    Ciao a tutti

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  22. Avatar illex
    illex

    Accantonando l argomento ‘censura’ leggo molte cose interessanti sulla letteratura e sull’opportunità di raccontare tutto o meno.
    Nel caso specifico io sono del parere che ogni scrittore deve raccontare ciò che sente e vuole; ogni editore pubblicare ciò che ritiene valido e ogni lettore, ‘messo nelle giuste condizioni per farlo’, comprare quel che gli và.

    Non ho letto ‘Non lasciarmi’ di Ishiguro, lo farò presto (era già in programma), ma voglio prenderlo comunque d’esempio per la mia velocissima considerazione.
    Polissena, riferendosi al testo, scrive nel post che ha dato vita alla discussione:
    ‘l’argomento è raccapricciante, vi rovinerebbe il Natale e quello che mi fa rabbia è il titolo (volutamente) fuorviante’.
    Miki risponde dicendo: ‘non è il titolo fuorviante, ma la trama riassunta dietro il libro o i commenti letti su internet’.

    Preso per buono ciò che è stato scritto, mi chiedo:
    ma non sarebbe stato meglio se fosse stato chiarito l’argomento trattato, senza fuorviare nessuno? Il libro pare sia comunque bello, e allora? devo forse intendere che è stata un operazione di marketing?, che si è cercato, così facendo, solamente di aggiungere una fetta di consumatori in più?

    Ognuno di noi è libero di leggere il Kamasutra oppure il mein kampf se decide di farlo, e guai a censurare nessuno, tantomeno gli autori: ma farsi prendere in giro è un’altra cosa.

    E il punto, secondo me, è proprio questo e senza entrare nel campo minato del taciuto o del non detto concluderei così:
    un titolo accattivante; una copertina colorata; una sfilza di commentatori benevoli e compiacenti evidentemente fanno vendere di più, ma fino a che punto tutto questo è eticamente corretto?

    Un saluto a tutti

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  23. Avatar Miki
    Miki

    Il libro parla effettivamente di un argomento che può rientrare in quelle atrocità che secondo alcuni sarebbe meglio non raccontare, ma, come dice giustamente tino il punto è “come” questo qualcosa viene raccontato. Nel caso di Non Lasciarmi la storia letta da un lettore non superificiale non può non parlare anche di qualcos’altro, per lo meno questo è quello che ho sentito io durante e dopo la lettura. Perciò dico che, secondo la mia esperienza con questo specifico libro, basarsi sulla trama nuda e cruda può fuorviare, poichè le sensazioni che mi ha trasmesso la storia sono meglio rappresentate dal titolo che dalla trama. Certo è che un libro bisogna averlo letto per dire se è fuorviante il titolo, la trama, entrambi o nessuno dei due.

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  24. Avatar nadie
    nadie

    ciao,
    se si parla di eticamente corretto più della metà dei titoli che ci sono in libreria andrebbero riconsiderati, quasi tutti hanno fascette che urlano al capolavoro e spesso si rivelano delle opere mediocri, molti sono recensiti come straordinari e si scopre che non hanno alcun valore, perché il libro per noi è un bene per chi lo vende, editori ecc., è una merce, questo non è eticamente corretto, però è così,
    di solito acquisto un libro perché l’autore mi piace, mai per la copertina, anche se alcune mi incantano, e mai per le recensioni sui giornali o i commentari sul libro stesso, leggo sempre la trama e spesso qualche frase all’interno, ognuno è libero di scrivere quello che vuole, io decido cosa leggere, se mi lascio suggestionare, e mi è capitato, non posso che criticare me stessa
    buona lettura a tutti/e

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  25. Avatar Dani
    Dani

    @Ilex. L’argomento di Non lasciarmi si chiarisce a poco a poco, leggendolo. Inizialmente lo si può sospettare…l’arrivarci lentamente è parte fondamentale di una precisa scelta narrativa, è un guidare il lettore con tempi scelti da chi scrive: non è possibile parlarne sul retro di copertina, nè possiamo farlo noi..Ti guasteremmo la lettura.
    Facci poi sapere che ne pensi. Per me è stato un pugno allo stomaco, ma sono felice di averlo letto

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  26. Avatar Renza
    Renza

    Grazie, Polissena e dani! Un saluto affettuoso.

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  27. Avatar Val
    Val

    Salve a tutti!

    Renza, Luigi, Tino, Miki e tutti gli altri… sono perfettamente d’accordo sulla necessità di una forma adeguata, che, in qualche modo, modelli, definisca e sostanzi ciò che è “raccontabile” (e anche sul fatto che Littell mal padroneggi i suoi strumenti).
    Quindi scrittura, ma anche – scusate, non riesco a definire meglio – statura: è necessario avere forza, profondità e complessità per affrontare il male e scriverne, comunicandolo agli altri in forma efficace. E’ in fondo questa la differenza che c’è tra Capote (grazie per averlo citato! E’ nella mia top five, probabilmente il libro più “alto” che abbia letto quest’anno!) e le innumerevoli cronache prodotte in quest’ultimo periodo. Forse è una forma di “pietas”, e se non la si ha, come scrive Renza, allora meglio tacere.

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  28. Avatar Polissena
    Polissena

    Oddio che cosa ho scatenato!
    Ma certo che ognuno può scrivere ciò che vuole e questa libertà l’abbiamo anche noi scegliendo cosa leggere! Ma c’è una grande differenza tra il grande, grandissimo Capote che scrive di un fatto vero, tra un Grossman, un Solgenitzin che raccontano fatti terribili, ma reali e chi inventa storie atroci e non sempre plausibili per motivi non sempre limpidi!
    E non è necessario che io abbia letto il libro in questione per poterne parlare, ho sentito Ishiguro parlarne in lungo e in largo e l’ho sfogliato attentamente
    Comunque, caro Illex, adesso venderà la copia in più che tu comprerai!
    Aspetto ansiosamente la tua critica che so che apprezzerò
    Ciao!

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  29. Avatar carloesse
    carloesse

    Mi dispiace cara Polissena, ma non trovo assolutamente quella grande differenza che tu vedi tra il raccontare “fatti terribili reali” (Capote, Grossman) e “storie atroci non sempre plausibili” (Ishiguro? credo ti riferisca a lui anche se non l’hai letto, ma solo sfogliato).
    In letteratura la realtà si trasfigura in finzione, e la finzione in realtà. E’ necessario, se no la prima è solo cronaca, la seconda solo fiaba.
    E secondo questa tua distinzione tutta la fantascienza (è solo un esempio, molto efficace ma non esaustivo naturalmente) sarebbe allora “serie B”. Alla faccia di Philip Dick (uno dei maggiori scrittori del secolo scorso a mio parere, anche se non tutti i suoi libri sono alla stessa altezza) sarebbe “serie B”. Lo sarebbero Asimov, Arthur Clark e tanti altri nomi , tra cui J. Verne, H.G. Wells, lo Shiel de “La nube purpurea”, lo Stevenson di “Dr. Jekyll e Mr. Hide” e più recentemente il Corman McCarthy di “La strada” che per me è un grande, immenso caploavoro. E lo sarebbe anche Ihiguro di “Non lasciarmi”, perchè in fondo si tratta di fantasciaenza anch’essa (in qualche modo), e non dico altro per non rovinare la lettura di chi ancora non avesse deciso se leggerlo o no.
    No, non credo che l’aderenza a reale sia un buon metodo per discriminare fra buoni libri e libri mediocri (o anche peggio). E non credo che il trattare di “cose terribili” sia un modo per rovinare il Natale di chicchessia. Un buon libro, se veramente buono, e di qualunque cosa tratti, è un ottimo modo per passare il maggior tempo libero di qualsiasi festa.
    A meno che a Natale non sia dobbligo solo divertirsi e non pensare. Ma per quello ci sono Boldi e De Sica.
    Scusami per lo sfogo.

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  30. Avatar illex
    illex

    Mia cara P non ho critiche da farti, non ne ho quasi mai su quello che scrivi ed in verità non volevo criticare nessuno.
    Il mio intervento voleva solo evidenziare, ancora una volta, e se ce ne era bisogno, che le logiche del mercato influiscono oltremodo e spesso a sproposito anche nel mondo della ‘cultura’ che dovrebbe invece essere considerata diversamente. Ci sono tanti giovani scrittori e artisti vari: musicisti, scultori, attori etc bravi che non vengono valorizzati quanto meriterebbero e tanti invece che.., lasciamo stare dai.
    La discussione comunque è molto interessante ed io la seguo attentamente, certo abbiamo fatto una gran pubblicità al romanzo ma almeno ora si sà davvero a cosa si và incontro acquistandolo, non credi?

    E tutto sommato anche per questo frequentiamo il blog.

    Hai citato Solgenitzin e mi ha sorpreso, non ci crederai ma volevo farlo io nel post precedente, che strano. Forse vuol dire che cè ancora quel sottile filo che attraversa questa fredda città.

    Strabiliante P hai già fatto tutti i regali di Natale?
    Io devo ancora fare l’albero: ma non dirlo a nessuno.
    Un abbraccio.

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  31. Avatar carloesse
    carloesse

    Rileggendo solo ora mi sono accorto di qualche errore in ciò che ho scritto di getto, e me ne scuso. Vorrei comunque aggiungere che trovo infondate anche le accuse a Ishiguro di “motivi non limpidi. Vorrei sottolineare a tale proposito che non è l’autore a scegliere la copertina di un suo libro, ma semmai la casa editrice. E talvolta anche il titolo. Tanto per fare un esempio “La solitudine dei numeri primi” è un titolo (gran successo dovuto anche a tale scelta) che si deve totalmente all’editor, e per nulla all’autore Giordano. I titoli stranieri spesso sono stravolti nelle edizioni tradotte. Norwegian Wood di Murakami nella prima edizione italiana era stato ribattezzato (chissà perchè) “Tokyo Blues”. Faccio notare che il romanzo di Ishiguro nell’originale non è ” Non lasciarmi”, ma “Never let me go” (Non lasciarmi andare) che, se leggessi anche il romanzo, troveresti molto meno fuorviante. E anche questo mi pareva doveroso precisare.

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  32. Avatar Miki
    Miki

    Polissena, si può parlare di qualsiasi libro pure avendo visto solo la copertina per carità, ma un conto è parlarne, un conto è esprimere un giudizio negativo come quello che hai scritto tu inizialmente. Ho letto e amato questo libro e trovarlo stroncato da una persona che non l’ha nemmeno letto mi dispiace, mi dispiace di quel dispiacere che proviamo quando le cose che amiamo vengono giudicate superficialmente o non comprese.

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  33. Avatar nadie
    nadie

    ciao,
    non ho ancora letto Non lasciarmi, ma l’ho comperato questa sera nell’euforia dei regali natalizi e di super sconti alla Fnac, ho letto i vostri commenti e la trama, possibile che ricordi il libro della Atwood Il racconto dell’ancella? La storia narra di una realtà futura raccapricciante, ma il romanzo è molto bello,

    non sono un’appassionata di fantascienza, però c’è un’autrice che mi piace e della quale ho apprezzato tutti i libri è Ursula K. Le Guin, qualcuno l’ha letta?
    buona lettura a tutti/e

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  34. Avatar Miki
    Miki

    Nadie….ho appena letto la trama del romanzo della Atwood…sembra interessante,ci farò un pensierino

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  35. Avatar illex
    illex

    Mia cara P.
    io ho letto, e lo sai, tutti i tuoi interventi su questo blog fin da quando chiedesti, con molta umiltà, se eri gradita nel gruppo.
    Tutto quello che hai sempre scritto da allora, comprese le poesie che ci hai regalato, parlano di una persona sensibile che non si può certo considerare superficiale.

    Quindi rispetto l’idea che ti sei fatta del libro in questione ed il giudizio che ne hai dato perché lo considero frutto di percezioni ed emozioni provate direttamente dall’incontro avuto con l’autore.
    Apprezzo infine, anche l’onestà intellettuale che hai dimostrato nell’affermare di non averlo letto.

    Un abbraccio

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  36. Avatar Polissena
    Polissena

    Caro Illex, grazie! Mi ha fatto piacere la tua… solidarietà. Ero proprio dispiaciuta di non essere stata compresa.Vedi, fin dall’inizio ho considerato questo blog come un incontro tra amici con cui è piacevole chiacchierare. Avevo solo espresso una mia opinione e tu, che mi conosci da tempo sai che mi sta bene pure chi legge Moccia!
    Adesso, secondo Carloesse ho distrutto e negato tutta la fantascienza!!!
    Secondo Miki, le ho addirittura dato un dolore!
    Ragazzi. ma non vi sembra di esagerare?
    Comunque chiedo scusa a tutti e starò più attenta nel futuro, a costo di perderci in spontaneità
    Illex, ho amato tanto Solgenitzin, Divisione Cancro l’ho letto e riletto
    Come vedi il filo di cui parli, da parte mia non si è spezzato
    Ciao. Grazie

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  37. Avatar Miki
    Miki

    Chiedo scusa anche io, probabilmente non sono riuscita ad esprimere quello che intendevo o forse non mi so rapportare in questa situazione. Torno a leggervi.

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  38. Avatar Renza
    Renza

    Cara Polissena, quando le discussioni toccano temi “forti”, diventato passionali. Io credo che questo sia un fatto positivo di cui rallegrarsi. Meglio il tono acceso che l’ apatia formale. Ciò detto vorrei ricordare a tutti che non era in discussione la “proibizione” di scrivere certi temi, ma “l’ opportunità” di farlo e che il luogo del discorso non era un’ aula parlamentare. Insomma, nessuno stava pensando ad una legge per limitare la libertà di scelta di scrittura, ma qualcuno stava esercitando la prerogativa di ragionare su un quesito. Così, come si fa, appunto, tra amici di lettura, tra i quali esistono idee diverse : c’ è chi ritiene che tutto sia raccontabile, chi invece pensa che anche il silenzio abbia una sua dignità e che non sia nè inferiore nè meno efficace della parola. Tutto qui e … non perdiamo la spontaneità. Ciao a tutti!

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  39. Avatar nadie
    nadie

    ciao,
    clima natalizio
    penso che le opinioni espresse qui siano tutte importanti e da leggere, ci sono pareri discordanti, ma che male c’è? Io non voglio che Miki smetta di scrivere o che Polissena si senta isolata, perderebbe valore il senso di questo blog, proprio qui dove si parla di libri ci devono essere considerazioni che facciano riflettere, anche perché non concordano con le nostre, ho scoperto molte cose leggendo i post, ho incontrato libri che non conoscevo e autori che ignoravo, vorrei continuare a farlo

    Miki fammi sapere cosa pensi de Il racconto dell’ancella se lo leggi, io ne ero rimasta sconvolta, l’ho letto molti anni fa, però la Atwood è una scrittrice che non riesco a non leggere, forse tra i suoi libri quello che ho preferito è L’altra Grace
    buona lettura a tutti/e

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  40. Avatar carloesse
    carloesse

    Anche io credo che i pareri discordanti siano il sale di qualsiasi discussione, ed anche io vorrei considerare questo un dialogo tra amici, che discutono su ciò che li appassiona, sia nel bene che nel male. Non me ne voglia Polissena se ho criticato il suo parere, che rimane sacrosanto, ma le motivazioni che ha indotto e che vorrei sentirmi libero di poter criticare (se no che razza di confronto di idee sarebbe ?), così come ritengo tutti liberi di criticare le mie. E’ per questo che mi dispiacerebbe molto vedere chiunque “scomparire” da un blog, solo perchè qualcun altro esprime il suo dissenso da ciò che scrive. Tanto meno Polissena, che tante altre volte ho trovato interessante per ciò che ha detto e che è persona che stimo per quel che qui abitualmente scrive. E non vorrei essere io (tra gli ultimi arrivati) a causare malumori o defezioni. Piuttosto mi ritiro in buon ordine. Ma lasciatemi dire che sono perfettamente in sintonia con Miki quando dice “Ho letto e amato questo libro e trovarlo stroncato da una persona che non l’ha nemmeno letto mi dispiace, mi dispiace di quel dispiacere che proviamo quando le cose che amiamo vengono giudicate superficialmente o non comprese”. Polissena ha tutti i diritti di rivendicare la sua sponteaneità. Anche io ( o Miki) la nostra. Se qualche volta un giudizio, specie se di difesa di ciò che si ama, viene espresso in modo accalorato credo sia dettato dalla portata di questo amore.
    E Ishiguro per me lo merita.
    Spero che Polissena possa accettare, con le mie scuse se si fosse sentita in qualche modo offesa (ma non era mia minima intenzione), la mia sincera stretta di mano.

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  41. Avatar lettoreambulante

    ciao a tutti,
    secondo me Polissena ha messo in campo molti temi importanti che sono poi quelli che riguardano la lettura e i lettori. E anche le sensazioni che hai prima di scegliere o non scegliere di leggere un libro. Io avevo provato diverse volte a leggere il racconto dell’ancella che cita Nadie, ma proprio per il tema mi sembrava per me un peso insopportabile. Però mi attraeva. Alla fine mi sono decisa e anche per me è uno dei libri più straordinari che ho letto. Adesso della Atwood ho appena finito L’anno del diluvio, che è ugualmente tremendo e straordinario. Ma mentre sempre della scrittrice canadese consiglierei a spada tratta L’assassino cieco, con il racconto dell’ancella andrei più cauta e capirei chi non volesse leggerlo. Quindi sono molto contenta di aver trovato Nadie che l’ha già letto. Come ne sei venuta fuori? Io ho ancora delle immagini fotografate in testa e un senso profondo di profetica verità quando ci ripenso.

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  42. Avatar nadie
    nadie

    ciao,
    lettoreambulante, ho letto Il racconto dell’ancella almeno una decina di anni fa e ho ancora in mente una scena che mi aveva sconvolta, quando penso a qualcosa di inconcepibile nei rapporti umani quelle immagini ricompaiono,
    ho l’ultimo libro della Atwood tra i molti che ancora devo cominciare, sono contenta che ti sia piaciuto, perché di nuovo si parla di futuro e di rapporti interpersonali ed ero un po’ esitante nell’iniziarlo, ora ci proverò
    buona lettura a tutti/e

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  43. Avatar Polissena
    Polissena

    Dal Racconto dell’Ancella è stato tratto un film nel 1990. con Faye Dunaway, Robert Duvall, Natasha Richardson e Elizabeth McGovern

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  44. Avatar Vera
    Vera

    Io so perché non mi decidevo a scrivere su questo blog, perché amo troppo i libri e la lettura: sentirvi parlare di tutte queste bontà e non potermele procurare, è una sofferenza per me!
    Preferisco non soddisfare la curiosità di Polissena, (scusami!) ma vi dico che io vivo all’estero, lontana da librerie e biblioteche italiane, e vi lascio immaginare cosa vuol dire questo per me che leggo, se posso, un libro al giorno.
    Impegnatissima, in questi giorni, ma vi ho seguiti, anche senza aver letto i libri di cui adesso stavate parlando… pertanto non posso esprimermi a proposito… ma sono convinta che, in teoria, si possa e si debba parlare di tutto. Come si vive di tutto.
    Poi si può vivere bene o male e scrivere bene o male e capirsi allo stesso modo… insomma, io credo che alcuni siano i motivi che inducono a scrivere , altri a pubblicare, altri ancora i nostri motivi di lettori. (Quello che ci fa ritrovare tutti con un libro in mano e aspettative diverse dietro gli occhi.) Ognuno dunque fa il suo mestiere, seguendo i suoi interessi in tutti i sensi! Se qualcosa non ci va bene siamo liberi di non leggere! E i giudizi che diamo si basano poi anche sulle nostre personali esperienze di vita oltre che di lettura.

    Poi… a chi di noi non è capitato di mettere da parte un libro. oggi, perché non gradito, e di riprenderlo dopo un pò di tempo e trovarlo grande? (o viceversa?!)

    Ma poiché possiamo analizzare i libri anche da un punto di vista meno emotivo, o più oggettivo, riguardo forma e contenuto, cosa ci è raccontato e come, allora spesso siamo nei guai… ad una trama scadente violenta o cattiva io posso perdonare di essere tale (scusatemi!) se raccontata bene, dal mio punto di vista… così come posso passare sopra quelli che giudico errori di forma, stile, strategia narrativa… se mi trovo davanti una bella trama con argomenti e personaggi accattivanti e interessanti… quando poi forma e contenuto si incontrano bene allora è il capolavoro! negli altri casi si fa quel che si può…
    dunque non voglio parlare ancora tanto nel mio primo…. cioé secondo intervento. Così mi fermo qui per adesso; ringraziando tutti coloro fra voi che riconosco amici lettori appassionati e attenti, per i consigli di lettura e per le analisi puntuali che fate dei libri letti. Presto vi racconterò qualcosa di quello che ho avuto modo di leggere nel 2010, per ora un arrivederci…

    P.S. Illex e Polissena siete dolcissimi! non incontratevi per ora… per favore… se lo faceste… ho paura che tutti noi perderemmo la poesia e la tensione che vi accomuna…
    grazie…
    saluti a tutti
    Vera

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  45. Avatar Patrizia
    Patrizia

    Uno dei libri più belli che ho letto quest’anno è stato sicuramente “Eureka street” di McLiam. Quello che più mi ha coinvolta per la tematica è “L’Accabadora” di Michela Murgia. Sempre di questa Autrice ho molto apprezzato anche “Il mondo deve sapere” che, se pur troppo frizzante per il mio carattere, ha notevoli doti di attualità ed ironia. Per quanto riguarda i classici, ho riscoperto Dickens e ho confermato la mia passione per gli Autori del periodo vittoriano inglese.

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  46. Avatar tino
    tino

    Finito Acciaio della Avallone: buon libro corale, uno spaccato dell’Italia dei primi anni 2000 accecata dal sogno del successo e dei soldi facili, ma che si scontra con i problemi quotidiani del lavoro operaio. La Avallone risente della lezione di Pasolini di Ragazzi di vita e anche di Pier Vittorio Tondelli, ma scrive bene, costruisce i personaggi e la trama con attenzione e gestisce bene un romanzo dove si intrecciano tante vicende umane.
    Certo lo Strega e il Campiello una volta erano tutt’altra cosa… ma accontentiamoci!
    Consiglio vivamente a tutti “La bella estate” di Mario Soldati, la storia di un uomo diviso tra amore spirituale e amore carnale, favoloso, tanto per capire cos’era loStrega 50 anni fa.

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  47. Avatar Lilla
    Lilla

    @tino : volevi dire La bella estate di Cesare Pavese?

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  48. Avatar Dani
    Dani

    Qualche post fa avevo lanciato la richiesta di un consiglio per un classico (aggiungo l’800, primi 900) come periodo di riferimento. Non so, se lo chiedessero a me penserei ad esempio ai Miserabili..Era anche un modo per conoscervi attraverso i libri che avete amato, nonchè un desiderio di leggere qualcosa di quel periodo che magari non mi è ancora passato tra le mani… ma nessuno si è fatto sentire. Ci riprovo. Me lo fate questo regalo di Natale?
    Un saluto a tutti, lettori amici (perchè ormai vi considero tali).

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  49. Avatar Renza
    Renza

    Ciao, Dani. Io sono un po’ monocorde, quando penso ai grandi non mi stacco dai Russi.
    ” Guerra e pace”; “I fratelli Karamazov”; Cechov e così via.
    E’ una specie di stimolo/ risposta: sento ” classici” e penso a loro. Poi magari, se mi soffermo un po’, mi sblocco e viene fuori altro… Un carissimo saluto.

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  50. Avatar carloesse
    carloesse

    I classici che personalmente ho amato di più sono L’Educazione sentimentale di Flaubert e quel racconto di Maupassant che continuo a considerare il capolavoro della letteratura “breve”: Palla di sego (Boule de suif) di Maupassant .
    Poi viene Kafka…

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