Ho letto qualche settimana fa questo libro pubblicato da Iperborea, senza trovare fino ad ora il tempo né lo spunto per parlarne qui. Però ogni tanto mi tornava alla mente, anche stimolata dalla lettura del mio ragazzo che _molto più di me_ l’ha apprezzato. Ma veniamo dopo ai commenti.
Poi ieri navigando in rete, sono capitata sul sito dell’Iperborea ho trovato il link alla vignetta di Petrella sul sito de L’Unità con la recensione più bella che io abbia letto negli ultimi mesi:

Beh, ha già detto tutto lui, meglio di me.
Matti è un reduce del fronte domestico, ovvero uno che
[…] si occupa delle faccende di casa e si mostra comprensivo nei confronti delle donne. Nel corso della mia vita coniugale mi ero consacrato a tutto ciò che i nostri padri si erano assolutamente guardati dal fare. Lavare, cucinare, pulire, lasciare a lei del tempo per sé, difendere i comuni interessi nei confronti della società. Ascoltare per ore le sue recriminazioni sul lavoro, intuire le più infime variazioni di umore e le sue sempre diversificate richieste di tenerezza. Mettere in campo manovre di ampio raggio per liberarla dai fornelli. Essere sempre all’erta per il vettovagliamento non appena tornava a casa sfinita.
Insomma, marito perfetto, padre super, cuoco eccellente _ogni tanto Helena, la moglie, cerca di ricordare i suoi trucchi, come quello di mettere una patata cruda nella zuppa per assorbire l’eccesso di sale_, fino a quando un giorno gli saltano i 5 minuti, e durante una partita di hockey in tv, interrotto dalla moglie con superflue recriminazioni, le dà un pugno. Ma Matti è un buon diavolo, non ha mai dato un pugno in vita sua, ed esagera, causando la partenza di moglie e figlia.
Che fare allora per riconquistarle? Realizzare il sogno di Helena, ovvero diventare proprietaria di una villetta con tanto di giardino e altalena, e abbandonare il brutto appartamento corredato di vicini paranoici in guerra contro le sigarette di Matti.
E allora inizia l’avventura/disavventura: cercare in fretta dei soldi, per comprare la casa, con massaggi _anche erotici_ e smerci illegali di prodotti tecnologici; informarsi _sempre con metodi anche illegali_ su usi e costumi della vita nelle villette unifamigliari; entrare in contatto con il mondo degli agenti immobiliari; convincere il reduce di guerra di Via della Trincea che la sua casa, in realtà, è per un altro tipo di reduce, quello del fronte domestico.
Bello, divertente, sottile e arguto. Solo, non tanto il mio genere, troppe sfumature surreali, soprattutto quando Matti va un po’ fuori di testa, spia i vicini, entra nelle case altrui… insomma, io sono più per una vita razionale, ma forse, per i reduci del fronte domestico, questa è la normalità…
*giuliaduepuntozero
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