Ma ora, prima di partire (domani) per le vacanze, voglio raccontarvi qualcosa di questo *Rossoamaro*, sesto libro dello scrittore con protagonista il detective privato Bacci Pagano, terzo pubblicato da Garzanti (dopo i primi tre titoli editi da Fratelli Frilli).
Senza dilungarmi troppo, però, perché è uno di quei libri che vanno letti e non discussi troppo, secondo me. Uno di quei libri che mi è rimasto dentro e a cui penso ogni tanto, su cui mi è difficile esprimere un pensiero razionale, ma solo delle sensazioni…
Molto bello, molto malinconico, ti entra dentro. Il più bello dei tre della Garzanti, torna agli splendori dei titoli della Frilli.
Due storie si intrecciano, una ambientata oggi, molto dolce: Bacci e Jasmine, la sua amica prostituta nera, che ha salvato per un pelo da una banda di sadici che volevano ucciderla. L’altra ci riporta indietro di sessant’anni, nella Genova del 1944 popolata di tedeschi, fascisti e partigiani.
Ed è proprio nel mondo dei partigiani che si muovono le indagini di Bacci e i ricordi degli ex partigiani che scova, sulle tracce del fratellastro di un tedesco che lo contatta nella corsia dell’ospedale, desideroso di rintracciare l’altro figlio della madre partigiana.
Con finale a bocca aperta.
Un grandissimo autore _Bruno Morchio_ e un grandissimo personaggio _Bacci Pagano_, che aggiungo ai miei personaggi gialli preferiti: Fabio Montale, Kurt Wallander, Kostas Charitos, Salvo Montalbano, Martin Beck, Erlendur.
*giuliaduepuntozero
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