Ho finito il 2008 e iniziato il 2009 con *L’uso sapiente delle buone maniere*, l’ultimo libro di Alexander McCall Smith, ed. Guanda.
Il libro fa parte della collana ambienta a Edimburgo, protagonista la filosofa Isabel Dalhousie. Avevo scritto qualche mese fa dell’episodio precedente della serie, *Il piacere sottile della pioggia*.
Ribadisco che i libri non sono dei classici gialli, come invece la serie dell’ispettrice del Botswana Precious Ramotswe. Però hanno un loro perché, e comunque una parvenza di mistero e di indagine per tutto il corso del libro.
In questo episodio, Isabel, che abbiamo lasciata incinta nel libro precedente, è diventata mamma, ha problemi di lavoro (la vogliono far fuori dalla rivista si cui è responsabile…), ed è divorata dal dilemma se spendere fior fior di quattrini per acquistare il quadro di un pittore scozzese.
Ho letto un po’ di recensioni in giro, alcune molto negative, altre così così. Dipende come si prende il libro: sono d’accordo che come trama lascia un po’ di perplessità, però trovo molto belle le ambientazioni, interessanti e curiose le digressioni filosofiche, simpatici i personaggi. In particolare, poi, in quest’ultimo, bella la parte sull’arte scozzese.
Un’altra critica che ho letto è che i libri di questa serie finiscono sempre bene e a Isabel non va nulla di storto. E’ un problema secondo voi? Per me meglio, a dire il vero, sono una convinta sostenitrice dell’happy end, almeno nei libri che vada tutto come deve andare!
Insomma, si lascia leggere, e con piacere.
*giuliaduepuntozero
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