Domenica ho fatto l’annuale gita alla Fiera del Libro di Torino, e ho avuto la fortuna di ascoltare una bella conferenza, Joe R. Lansdale presentato da Gianrico Carofiglio.
Simpaticissimi entrambi, Lansdale ha fatto molto ridere il pubblico quando ha detto che non sa neanche cosa sia il blocco dello scrittore, lui ha tante cose da dire, e soprattutto viene pagato per farlo!
Ha anche raccontato della sua infanzia e della sua vita nell’East Texas, spiegandoci la differenza fra un uragano e un tornado, raccontandoci aneddoti sulla figura *eroica* di suo padre (punitore dei vicini violenti che osavano prendersela con il cane del piccolo Joe) e su quella della madre che inventava il sonoro dei film che vedevano al drive-in sull’altro lato della strada dalla finestra di casa (come nel romanzo *Echi perduti*).
Ma Lansdale era a Torino soprattutto per presentare *Il carro magico*, il suo ultimo libro tradotto in Italia da Fanucci editore, che Lansdale ha detto essere il proprio libro a cui è più affezionato, dal momento che in questo libro ha cercato di rappresentare la voce di suo padre, che è stato il suo eroe. E’ ambientato nel 1909, anno in cui è nato il padre, analfabeta ma grandissimo narratore.
Fra parentesi, *protagonista* di questo romanzo è proprio un tornado: Lansdale da piccolo ha vissuto l’esperienza di due tornado, motivo per cui tanti suoi romanzi ne parlano.
Carofiglio, oltre a porre le domande allo scrittore americano, ha raccontato qualche aneddoto, fra cui una sua brutta esperienza con un famoso scrittore (di cui non ha voluto fare il nome) che ha conosciuto di persona, dandoci il consiglio di non cercare di conoscere lo scrittore che si ammira, sarà di sicuro una delusione.
Lansdale ha poi chiuso con un elogio a Barak Obama, che ha definito un “ottimo candidato”.
*giuliaduepuntozero
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