Lunedì notte, colto da insonnia, dopo aver vagato distrattamente fra le pagine del romanzo che a fatica sto leggendo, son capitato in un articolo della rivista National Geographic di novembre 2007: un articolo dedicato alla memoria.
Non sto qui a dirvi cosa stava in quell’articolo: solo che al mattino mi è venuta l’idea di dedicare qualche post alla memoria nella lettura.
Il fatto che poi si avvicini anche il giorno della memoria, il cui senso è ovviamente un altro, ha però un valore simbolico e casuale che non dovrei trascurare (anche se ora lo trascuro).
Quindi ora provo a riassume quel che scrive Alberto Manguel nel suo bellissimo Una storia della lettura (libro fuori catalogo, mi risulta!!!) a proposito di Francesco Petrarca che immaginò nel Secretum meum un dialogo fra lui e Sant’Agostino a proposito di lettura e memoria.
Francesco – scrive Manguel – confessa di essere stanco del vano affaccendarsi della città; Agostino replica che la vita di Francesco è un libro come quelli che compongono la biblioteca del poeta, ma un libro che Francesco ancora non sa leggere, e gli ricorda parecchi testi sul tema della pazza folla; compreso il suo.
“Non ti aiutano?” chiede. Sì, risponde Francesco, nel momento in cui li leggo sono di grande aiuto, ma “appena non ho più il libro fra le mani tutto ciò che sento svanisce“.
Agostino: Questa maniera di leggere adesso è molto comune; c’è una tale massa di letterati […]. Ma se tu scrivessi qualche nota nel punto giusto, godresti facilmente dei frutti della lettura.
Francesco: Che genere di note intendi?
Agostino: Ogni volta che leggi un libro e ti imbatti in qualche frase meravigliosa che ti suscita tumulto o delizia nell’animo, non limitarti ad aver fiducia nel potere della tua intelligenza, ma costringiti a impararle a memoria e renditele familiari meditandoci sopra, cosicché ogni volta che si presenta un caso urgente di afflizione avrai il rimedio pronto, come se fosse scritto nella tua mente. Quando trovi qualche passo che ti può sembrare utile, tracciagli accanto un segno deciso che ti possa servire da promemoria, altrimenti potrebbe sfuggirti.
(La citazione è a pagina 73 del libro di Manguel nell’edizione Oscar saggi Mondadori)
Ah, dimenticavo: ovviamente al mattino di quell’articolo sulla memoria non ricordavo quasi nulla.
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