Un antico proverbio yiddish dice che
una casa senza libri è come un corpo senz’anima.
A inizio anno, mi trovo con molti libri da leggere e uno fra le mani che non riesco ad abbandonare. Mi capita spesso, ma con questo, ora che mancano due capitoli al traguardo, è davvero un tormento avviarmi alla fine. Ho talmente goduto della lettura di questo libro (e non è così importante quale sia, in un anno c’è almeno un libro del genere per ognuno di noi) che ogni mattino mi svegliavo piena di gioia al solo pensiero che l’avrei letto. Aspettando quell’incontro con la trepidazione di chi sa che l’appuntamento si avvicina ma non sa che sorprese gli riserverà il futuro.
Quindi auguro a tutti un anno pieno di libri e di letture a rotta di collo, con lo stesso entusiasmo, la stessa concentrazione assorta, la stessa voglia di emozionarsi di quella che sto provando io in questi giorni. Insomma, fatevi contagiare dalla sindrome di madame Bovary. E un solo consiglio: non attardatevi su un libro che non vi piace, chiudetelo e non pensateci più. Perché dietro l’angolo ce n’è uno che vi sta aspettando e saprete che è quello giusto perché non avrete il tempo di chiedervelo.
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