Voglia di dettagli (letture organiche o frammentate?)

Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, – disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, – così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l’aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l’auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso la metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.

Questo dice Italo Calvino a pagina 43 del Visconte dimezzato. Il pensiero di quanto la realtà risieda più nei dettagli e nei particolari che in una visione organica mi è venuta in questi giorni parlandone con una persona amica. Ma so che era un’idea latente da quando, meno di un mese fa, ho letto L’Urlo e il furore di William Faulkner, che è un’epopea della frammentazione, il trionfo della scissione. Come in un film incompiuto, le sequenze si susseguono una dentro l’altra senza mai ricomporsi in un’unità e in questo sta la genialità del libro. La domanda allora è questa: quanto contano i dettagli mentre leggete? Quanto vi soffermate a rileggere, a sottolineare, quante volte chiudete il libro perché quella pagina è troppo importante per essere voltata?

Spero di aver reso l’idea e di non essere l’unica perché come dice ancora il buon Medardo:

Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti.

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9 risposte a “Voglia di dettagli (letture organiche o frammentate?)”

  1. Già i frammenti; son anni ormai, credo, che leggo veramente solo i frammenti; le scene singole; fatico a collocarle nel “tutto” dell’opera. credo

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  2. Anche in questo post, in fondo, parlavo di frammenti e scene
    https://gruppodilettura.wordpress.com/2007/06/12/scene-sullo-schermo-della-letteratura/

    In molto di quel libro di Kundera che citavo (Il sipario) si affronta la letteratura come dettaglio che rischia di sfuggirci e dimenticare, magari per inseguire la tirannia della storia, del tutto

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  3. Bene, allora te lo chiederò in prestito 🙂

    C’è anche chi a questa tirannia del tutto non si rassegnerà mai e ti rimando a Pirandello (uno, nessuno e centomila):

    Eppure, non c’è altra realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi appunto. Ah voi credete che si costruiscano soltanto le case? Io mi costruisco di continuo e vi costruisco, e voi fate altrettanto.

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  4. anche a me piace soffermarmi molto sui dettagli durante la lettura e mi segno i passaggi più importanti per tornarci sopra a riflettere… vorrei tanto leggere l’urlo e il furore, è in lista da tanto ma come succede spesso viene scavalcato da altre letture che non si sa come vengono in primo piano… ma prima o poi ci arrivo anche io 😉

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  5. Guarda white se inizi diventa una droga… Prima o poi ci scrivo un post, è davvero uno dei libri più belli che abbia mai letto in vita mia. Non lasciarti spaventare dal primo capitolo, è ostico e difficile ma poi, lentamente tutto si dipana… ma sempre uscendo ed entrando dai personaggi, dalle scene. E’ come se vivendo una situazione ti guardassi continuamente agire da fuori, cambiando continuamente prospettiva, da lontano e da vicino… Pensa che, proprio sull’onda di questo libro, sto pensando di iniziare a leggere L’Ulisse di Joyce…

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  6. Mi è piaciuto tanto il post di theleeshore, perchè è esattamento quello che provo quando leggo un passaggio che mi ha profondamente colpita. Lo sottolineo, lo rileggo e chiudo il libro: un gesto questo forse per riuscire ad imprimere meglio quel sentimento, lasciandolo fluttuare…
    Calvino è il mio mito: l’ho letto tanti anni fa, “Il trio” (il cavaliere, il barone e il visconte) come li chiamo io, li ho letti tutti di un fiato. Ma ora dovrò proprio riprenderli, per assaporare i dettagli.
    E non mancherò a questo punto all’appuntamento con l’urlo e il furore, grazie.

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  7. grazie a te, Jerry, fa sempre piacere condividere frammenti di lettura 😉 E ti dirò, una cara amica con cui ero in vacanza (che tra l’altro è una vera fanatica dell’Urlo e il furore) stava leggendo Il volo, sempre di Faulkner, di cui mi ha detto meraviglie…

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  8. […] 22nd, 2007 by luiginter Si è parlato di dettagli, alcune volte su questo blog. La forza dei dettagli e delle scene in un romanzo o in un racconto. […]

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  9. […] si offriva come qualcosa di continuo gli si presentò all’improvviso come spezzato in frammenti isolati. Questo stato frammentario descritto da Citati non riguardava soltanto Calvino, era una condizione […]

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