La ricerca in questione è stata presentata alla Fiera del Libro dal dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Torino a cura dei professori Lorenzo e Maria Grazia Fischer e dice che:
- Dal ’97 a oggi la percentuale degli studenti che non ha letto nemmeno un libro durante l’anno è passata dal 5,1 al 9,5 per cento
- Le ragazze leggono di più, i ragazzi – secondo le loro dichiarazioni – fino a 10 anni fa leggevano discretamente fino a 18 anni (ma l’estratto da cui ho preso i dati non dice quanto), mentre ora a 15 anni rinuncia.
Vi sembra plausibile? Sarebbe interessante conoscere l’opinione degli addetti ai lavori (bibliotecari, assidui dei gruppi di lettura, insegnanti e bibliofili di tutte le specie) che frequentano questo blog. Ma allora Calvino aveva torto quando diceva:
La gioventù comunica alla lettura come a ogni altra esperienza un particolare sapore e una particolare importanza; mentre in maturità si apprezzano (si dovrebbero apprezzare) molti dettagli e livelli e significati in più.
No, io rimango dell’idea che avesse ragione e leggere da giovani dà emozioni irripetibili. E’ interessante anche dare un’occhiata alla top ten dei libri più letti dai giovani nel ’97:
- Fred Uhlman L’amico ritrovato
- Hermann Hesse Siddharta
- Luigi Pirandello Il fu Mattia Pascal
- Susanna Tamaro Va’ dove ti porta il cuore
- Christiana F. Noi, i ragazzi dello zoo di berlino
- Alice Alice e i giorni della droga
- Italo Svevo La coscienza di Zeno
- Giovanni Verga I Malavoglia
- Jane Austen Orgoglio e Pregiudizio
- Primo Levi Se questo è un uomo
E ora i primi dieci libri letti dai ragazzi nel 2007:
- Federico Moccia tre metri sopra il cielo
- J.K. Rowling Harry Potter (tutta la saga)
- Dan Brown Il codice da Vinci
- Federico Moccia Ho voglia di te
- J.R.R. Tolkien Il signore degli anelli
- Niccolò Ammaniti Io non ho paura
- Christopher Paolini Eragon
- Fred Uhlman L’amico ritrovato
- Primo Levi Se questo è un uomo
- Oscar Wilde Il ritratto di Dorian Gray
Allora, la prima cosa che salta agli occhi è: crollo dei classici (a parte Primo Levi e se volete mettercelo in termini di gradimento, Uhlman), fantasy e noir in pole position e poi c’è Moccia (che davvero merita un discorso a parte per pubblico e linguaggio).
La domanda quindi è: non pensate che la qualità della lettura si sia abbassata? O vale tutto? Ed è vero che i Clash cantavano negli anni Settanta the people must have something got to read on sunday ma non credo si riferissero a Moccia…
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