La quarta di copertina scrivetela voi

Ne abbiamo parlato qui negli ultimi giorni e da quasi tutti gli interventi è emerso che il risvolto di copertina non viene letto. E’ una terra di nessuno, come si diceva (tutti ci passano, nessuno si sente a casa). L’idea è invece che quello spazio torni a essere di tutti, cioè dei lettori. Per dirsi quello che gli editori non scrivono (e cioè magari che quel libro fa dormire già alla seconda pagina, che lo stile di quell’autore è sciatto e via dicendo). Come diceva egolector nel suo intervento, una volta le quarte di copertina erano un vero e proprio genere letterario. Vi invito quindi a sbizzarrirvi, scrivendo qui le vostre impressioni sul libro che avete appena finito. Per questioni di chiarezza, osservate solo queste 2 regole: 1) scrivete prima la quarta dell’editore, specificando titolo, autore ed edizione. 2) scrivete la vostra, tentando di stare entro le 10/15 righe (altrimenti che quarta è?).

Qui sotto trovate un esempio:

Questa è la quarta di copertina del libro Il messaggio dell’imperatore,  di Franz Kafka,  edizioni Adelphi, Piccola Biblioteca 113-114:

Il messaggio dell’imperatore è la prima e la più celebre raccolta di racconti di Kafka che sia apparsa in Italia. Il volume contiene i seguenti testi: la condanna; la metamorfosi; il nuovo avvocato; un medico condotto; in galleria; una vecchia pagina; sciacalli e arabi; una visita nella miniera; il prossimo villaggio; il cruccio del padre di famiglia; undici figli; un fratricidio; un sogno; una relazione accademica; nella colonia penale; primo dolore; una donnina; un digiunatore; Josephine la cantante; la costruzione della muraglia cinese; intorno alla questione delle leggi; lo stemma della città; delle allegorie; la verità su Sancho Pancha; il silenzio delle sirene; Prometeo; il cacciatore Gracco; il colpo contro il portone; un incrocio; il ponte; piccola favola; una confusione che succede ogni giorno; il cavaliere del secchio; una coppia di coniugi; il vicino; la tana; la talpa gigante; indagini di un cane;

“L’imperatore” così dice la leggenda – ha invitato te, singolo individuo, miserabile suddito, ombra minuscola fuggita dall’abbagliante sole imperiale nelle più remote lontananze, proprio a te ha inviato un messaggio dal suo letto di morte”. Franz Kafka

Traduzione di Anita Rho

Io l’avrei scritta così:

Il messaggio dell’imperatore è un libro di racconti. Scrive Kafka nei Diari (Mondadori, 1953) a proposito di Mosè:

“Il fatto che egli giunga a vedere la Terra Promessa soltanto alla vigilia della morte non è credibile. Questa suprema prospettiva ha un unico senso, quello di rappresentare fino a qual punto la vita umana sia un istante imperfetto: imperfetto perché questa specie di vita (l’attesa della Terra Promessa) potrebbe durare indefinitamente senza che ne risultasse mai qualcosa di diverso da un istante. Mosè non raggiunse Canaan non perché la sua vita fu troppo breve, ma perché era la vita di un uomo“.

Franz Kafka (Praga 1883, Vienna 1924). Opere principali: Meditazione (1908); la condanna (1913); la metamorfosi (1915); nella colonia penale (1919); Lettera al padre (1919); escono postumi i tre romanzi scritti nel decennio  1912-22 e rimasti incompiuti: Il castello (1922); Il processo (1925); America (1927); tra il 1910 e il 1923 escono le prime edizioni dei Diari.

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2 risposte a “La quarta di copertina scrivetela voi”

  1. E’ difficile questo “gioco” e non so se poi sia tanto funzionale al discorso iniziato con la quarta di copertina. Nel senso che ci sono anche case editrici che della quarta fanno a meno e per me va benissimo. Ma la mia è solo l’opinione di una singola persona. Il tutto senza voler essere in nessun modo scortese. A presto.

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  2. Jorge Luis Borges
    L’Aleph

    Universale Economica Feltrinelli

    Un pensiero insieme lucido e appassionato guida questi racconti, nei quali un’invenzione ardente e temeraria tocca, con esito spesso drammatico o patetico, temi universali: il tempo, l’eternità, la morte, la personalità e il suo sdoppiamento, la pazzia, il dolore, il destino.
    Temi universali uniti al sentimento dell’unicità irripetibile dell’esperienza individuale, in uno scrittore che si presenta, innanzi tutto, sotto l’aspetto dell’eleganza.

    Io l’avrei scritta così
    Dal primo racconto della raccolta, “L’immortale”, che tutti li porta in sé perché “dato un tempo infinito ad ogni uomo accadono tutte le cose”.
    “La morte (o la sua allusione) rende preziosi e patetici gli uomini. Questi commuovono per la loro condizione di fantasmi; ogni atto che non compiono può esser l’ultimo; non c’è volto che non sia sul punto di cancellarsi come il volto d’un sogno. Tutto, tra i mortali, ha il valore dell’irrecuperabile e del causale. Tra gl’Immortali, invece, ogni atto (e ogni pensiero) è l’eco d’altri che nel passato lo precedettero, senza principio visibile, o il fedele presagio di altri che nel futuro lo ripeteranno fino alla vertigine. Non c’è cosa che non sia come perduta tra infaticabili specchi. Nulla può accadere una sola volta, nulla è preziosamente precario. Ciò ch’è elegiaco, grave, rituale, non vale per gli Immortali. Omero ed io ci separammo alle porte di Tangeri; credo senza dirci addio.”

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