Cari amici
due righe a caldo sul libro di Veronesi che sarà uno dei prossimi in discussione al gdl. Innanzitutto l’ho letto in un battibaleno, complice qualche viaggio in metrò, indice del fatto che la scrittura è scorrevole e la vicenda narrata in prima persona coinvolge e scorre. Il protagonista che, a seguito di una vicenda personale tragica, si ferma e osserva se stesso e ciò che lo circonda compie un’azione di cui tutti, o quasi tutti, abbiamo sentito il bisogno.
E’ come se Piero, improvvisamente, riuscisse a vedere al di là della pura apparenza e desse diverso valore alle persone e alle cose suggerendo al lettore delle riflessioni sul nostro modo di vivere (in particolare in una grande città), tutto spinto al possesso, all’esteriorità e che fagocita, banalizza e appiattisce anche le esigenze di spiritualità e di profondità delle persone (vedi new age, psicologia più o meno spicciola etc.).
Pensieri a caldo su Sandro Veronesi, Caos calmo – di Anna R.
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