L’afasia degli uomini – Laura Pariani, Quando Dio ballava il tango

appunti di lettura

Dopo un terzo di libro, sono già profondi i segni lasciati da _Quando dio ballava il tango_.

Per esempio, dalle prime righe, colpisce l’afasia degli uomini in questo romanzo corale dove si alternano tante voci, tutte femminili.

E come se ci venisse ricordato – a noi uomini intendo – le nostre fatiche nell’affrontare la memoria, nel dare nome agli affetti, nel fissare nelle parole i passaggi decisivi delle vite; nel dire il dolore e la gioia.

Le memorie di esistenze, luoghi, fatti, persone, sentimenti, gioie, paure, sconfitte, perdite, partenze, amori si conservano perché custodite, elaborate, fatte riaffiorare, raccontate, re-inventate, interpretate dalle donne. Protagoniste delle storie e della storia anche quando escluse, ferite, abbandonate, lasciate sole, allontanate.

Insomma – sembrano suggerire le voci che affiorano in questo libro – solo la memoria delle donne, e il racconto che ne fanno le donne riesce a dare senso a decine di vite che senza questa memoria finirebbero nell’oblio: e questo avviene _anche quando queste vite sono quelle degli uomini_.

E’ come se gli uomini in questo mondo duro e crudele, quasi sempre padroni del destino delle loro donne, siano esistiti – visti da una prospettiva distante nel tempo – solo _grazie_ al discorso delle donne e al loro ricordo.

Questo è vero anche quando la vita in famiglia le ha private delle parole necessarie per dare voce ai sentimenti, alle sensazioni ai desideri. Quel che è avvenuto per esempio a Venturina: nel primo dei racconti concentrici, pensa, nel monologo interiore durante l’incontro con Corazón, come sia cresciuta senza parole, “prima sotto mepà, poi senza mepà, poi sotto marito e figli, infine da sola”. E questo le impedisce di raccontare a Corazón alcune cose importanti che però saranno i suoi gesti e la sua “faccia di noce secca” a dire.

Anche le lettere che Venturina ha scambiato con i figli emigrati:

“lettere per non dire niente, per tacere tremando di rabbiosa impotenza; perché da che mondo è mondo le donne han sempre fatto così, l’ho imparato da piccola; perché il mio cuore non ha più parole”.

Eppure il dialogo e il non detto con Corazón fanno di Venturina una delle grandi voci di questo romanzo, come se smentisse e riscattasse, ora da vecchia, quella la vita priva di parole.

Commenti

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

  1. Il libro successivo incontrato sul sentiero è questo: Monica J. Romano, “Indietro non si torna : il lungo cammino dei…

  2. Libro che mi ha aiutata a capire quanto insidiose possano essere certe trappole (insidiose ed efficaci, e per di più…

  3. Leggo ora la domanda di Alex, che chiede se esista elenco delle biblioteche con “edicola”. Se digiti Mlol e sfogli…

  4. erroneamente Avete riportato che la biblioteca della mia città fa tutto online, ho contattato il comune e mi ha detto…

Scopri GRUPPO DI LETTURA

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere