Intervista a un lettore (forte) che da anni ha abbandonato la lettura condivisa in un Gdl: “Non sopporto i compromessi nella scelta del libro”
M.S. è un lettore che legge molto. Tanti libri, i giornali, le riviste, i saggi sul web scaricati sull’ebook da gustare in tram e in bagno.
M.S. ha accettato di raccontare in breve perché ha abbandonato i gruppi di lettura ai quali ha partecipato. E soprattutto perché non ripeterà l’esperienza del Gdl.
Allora, come sei arrivato a questa decisione?
Il punto è molto semplice: posso sopportare punti di vista differenti al mio, anche quando li giudico sbagliati. Anche quando sono irritanti, perché superficiali, non pensati. Invece, non riesco più a sopportare l’idea di scendere a compromessi nella scelta del libro.
Ecco, spiegami bene
È il passaggio decisivo, l’ostacolo della “lettura condivisa”, come la chiamate, che proprio non riesco a superare. Non sopporto di interrompere il mio “filo” di lettura – qualsiasi siano i motivi che mi portano a fare delle scelte, quelle scelte – per leggere qualcosa scelto da mediazioni con i desideri degli altri. Questo vale anche se la lettura scelta dalla mediazione mi pare molto interessante: un libro che probabilmente vorrei leggere, prima o poi, quando lo dico io, però.
Quindi il tempo conta parecchio per te lettore?
È fondamentale. Sono d’accordo quando scrivevi della “mappa del lettore” tempo fa: ecco se sei dentro la mappa con le strade che hai deciso di percorrere, finisce che le deviazioni che richiede il gruppo di lettura non si possono sopportare.
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