I libri più belli, letti nel 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014. Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo. In particolare, in quello del 2013 si è accentuata…

L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del “New York Times”, pagina delle opinioni del 16 marzo 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014.

Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo.

In particolare, in quello del 2013 si è accentuata la tendenza a generare flussi di discussione laterali e autonomi rispetto al corso principale. Digressioni che in realtà hanno reso la discussione decisamente ricca e varia: una specie di gruppo autonomo di analisi e autoanalisi delle letture, degli autori, dei lettori. E forse delle vite coinvolte.
Insomma, grazie a tutti.
Speriamo che anche questo 2014 ci porti letture, libri e discussioni memorabili.

Come sempre, usiamo i commenti

Un abbraccio

Aggiornamento: comincio a citare qui autori, titoli dei libri citati dai lettori nei commenti. Portate pazienza perché sono talmente tanti che ci metterò un po’ a mettermi al passo. Li elencherò in ordine alfabetico di autore.

Elias Canetti, “La lingua salvata”
Eugenio Corti, “Il cavallo rosso”
Mathias Enard: “La via dei ladri”
William Hopson, “I mocassini di sangue”
Stephen King, “L’ ombra dello scorpione”
Irene  Nemirovskyi, “Il Signore delle anime”
John Williams, “Stoner”

 

 

 

Commenti

2.606 risposte a “I libri più belli, letti nel 2014”

  1. Avatar FALCO
    FALCO

    @ Mariangela io ho amato molto LA VITA DAVANTI A SE. Ironico e triste, dolore in sottofondo ma anche un amore infinito fra persone sfortunate. La solidarietà senza tornaconto. Un linguaggio vivace e una grande umanità.
    e tu? cosa ne pensi ?

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  2. Avatar wwayne

    @Falco: Il mese scorso ho recensito un film sulla solidarietà senza tornaconto: http://wwayne.wordpress.com/2014/10/22/poveri-ma-felici/. Che ne pensi?

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  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Falco @Tutti
    A dispetto degli ammaestramenti che qualcuna ha la bontà di ammannirci – io la ringrazio, ma i suoi ammaestramenti non li merito – di parlare del libro solo a libro concluso, mi esprimo volentieri su “La vita davanti a sé” anche se la lettura è tuttora in corso.

    A proposito del libro sono d’accordo su tutto quello che scrivi, salvo l’aggettivo che hai attribuito al linguaggio del libro: tu lo hai definito “vivace”, mentre io lo trovo incolore e questo per me è un po’ il problema. Lo so che è volutamente elementare perché l’io narrante è un adolescente, ma per me in un libro la lingua è lo strumento con cui l’autore mi tiene lì inchiodata, se è semplice deve essere comunque efficace altrimenti qualcosa non mi gira.

    @Cristina mi ricorderà che mi ero espressa favorevolmente a proposito di “Kif Kif domani” della Guéne, che pure è scritto in un linguaggio adolescenziale (a proposito mi è venuto in mente che la protagonista di quest’ultimo libro, figlia di immigrati magrebini e vittima di discriminazione, potrebbe essere parente di seconda generazione dell’io narrante del libro di Gary), ma lì c’era qualcosa che avvinceva, non so l’umorismo, l’ironia, nel linguaggio del libro di Gary, che pure non mi sento di giudicare un brutto libro, è come se mancasse qualcosa, forse la capacità di coinvolgimento.
    Per adesso mi fermo e torno al libro.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  4. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mariangela
    Mi ha meravigliato moltissimo il fatto che tu trovi “incolore” il linguaggio di La vita davanti a se”. Se Falco lo aveva definito “vivace” io direi addirittura “schioppettante”.
    E’ tutt’altro che elementare: è la reinvenzione della parlata di un bambino di scarsa cultura, che cresce in una bainlieu e che pertanto mescola termini della lingua corrente con quelli delle lingue parlate nel circondario (non a caso il romanzo fu definito il primo grande esempio di letteratura di una Francia multi-etnica), ma soprattutto crea frasi sorprendenti, che incantano il lettore per come nascondono dietro l’apparente ingenuità del bambino che le pronuncia una profonda ironia, un sottile umorismo. Frasi come ” Il Signor Hamil e’ un grand’uomo, ma le circostanze non gli hanno permesso di diventarlo” o ” Io non ci tengo tanto ad essere felice, preferisco ancora la vita” sono straordinarie, sono gemme di vera, grandissima letteratura e che si possono trovare quasi ad ogni pagina del libro.
    Ed è proprio l’uso del linguaggio a creare i magnifici personaggi straordinariamente dipinti di questo romanzo, che ce li rende vivi e reali per quanto visti e dipinti con gli occhi di un bambino. E’ quel linguaggio a creare la storia e a donarle quel gusto un po’ dolce, un po’ tenero e anche amaro, come è la vita e come può essere l’infanzia del figlio di una puttana abbandonato ad una altra straordinaria puttana. Credo siano questi gli elementi per i quali il libro si guadagnò, meritatamente, il Goncourt.
    Gary lo vinse con lo pseudonimo di Emile Ajar. La cosa buffa è che la rivista “Lire” proprio in quell’occasione stroncò la sua opera (quella di Gary) concludendo: “Ajar è decisamente un altro talento”.
    Che Ajar e Gary erano la stessa persona lo si seppe soltanto dopo la sua morte. Chissà quante risate si sarà fatto lui alle spalle del “Lire”. E chissà come si sarà sentito quel redattore del “Lire”.

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  5. Avatar carloesse
    carloesse

    Coincidenze:
    Sto leggendo in questi giorni (alternandolo a IL TALENTO di De Marchi, autore consigliato da Domenico Fina) ANIME BALTICHE di Jan Brokken (Ed. Iperborea), questo consigliatomi da Gabrilù.
    Anime Baltiche è il resoconto di un viaggio nei tre Stati che hanno recentemente riconquistato la propria indipendenza (Estonia,iLettonia, Lituania) e di cui francamente noi mediterranei dobbiamo ammettere di ben poco sapere. Si compone di storie, che hanno per protagonisti personaggi famosi o del tutto comuni e sconosciuti, dei quali si ricostruisce, anche talvolta solo attraverso dei singoli e brevi accadimenti, l’esistenza. Tra essi il pittore Mark Rothko,il violinista Gidon Kremer, il regista Ejzenstejn, la scrittrice e filosofa Hannah Arendt. E RomainGary/Emile Ajar, il cui vero nome non era nessuno dei due con cui divenne famoso, ma quello di Roman Kacev, nato a Vilna (Vilnius) ai tempi dello Zar.
    E’ un libro sorprendente, di cui vi dirò al termine della lettura (sto leggendo proprio le pagine che riguardano Gary).

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  6. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mariangela (2)
    Non mi sorprende invece che, se sei appassionata di musica, ti sia capitato tra le mani un libro di Massimo Mila, uno dei più grandi musicologi del nostro tempo (non solo in Italia). Io di Mila ho letto la “Breve storia della Musica” e “Lettura delle Nozze di Figaro”, entrambi pubblicati diversi anni fa da Einaydi nella PBE, entrambi libri affascinanti e che consiglierei a chiunque abbia un minimo interesse per questa forma d’arte, in possesso di conoscenze tecniche o no.
    “L’ anima di Hegel e le mucche del Wisconsin” di Alessandro Baricco, un breve saggio sui rapporti tra la musica colta e la società e cultura contemporanea, citato anche da Cristina, è anch’esso un libro molto carino e interessante di musicologia. In stile di chiacchierata (a la Baricco).

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  7. Avatar FALCO
    FALCO

    @Wayne, La domenica della buona gente…… cercherò di rivedere questo film se riuscirò a trovarlo. Mi fa piace sapere che un giovane come te (perché sei giovane vero?) l’ha apprezzato. Tu dici: “questa povertà di mezzi spingeva le persone ad essere solidali gli uni con gli altri, ad aiutarsi anche tra sconosciuti, anche a costo di rimetterci in prima persona” vedendo invece intorno a te l’attuale straordinarietà di questi comportamenti. Forse perché il mio osservatorio è un piccolo paese (che guarda uno splendido lago!) vedo da una parte una povertà di ritorno che mi ricorda quanto raccontato nel tuo film, ma dall’altra vedo intatta, una “generosità senza tornaconto” che ci rende una piccola comunità forte.

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  8. Avatar wwayne

    @Falco: Sì, son giovane. Hai molta fortuna ad abitare in una realtà come quella che hai descritto, e ti auguro che si conservi intatta nel tempo. Grazie per la risposta! : )

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  9. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Falco @Carloesse
    Di musica sono una perfetta ignorante, ho trovato Mila due anni fa, affidandomi al mio istinto, quando avevo deciso di esplorare un campo a me sconosciuto: ho guardato sul foglio Excel, avevo letto proprio “Breve storia della musica” e ricordo che l’avevo trovato di altissimo livello, anche lì, a sedurmi c’erano sì i contenuti, accurati e approfonditi, ma anche la capacità espressiva che non stancava mai e che rilevava tutta la cultura dell’autore.

    Ho letto altre pagine del libro di Gary dopo avere letto il tuo commento nel quale affermavi che è proprio il linguaggio a reggere tutto il romanzo: mi sono chiesta se tu l’avessi per caso letto in lingua originale perché io continuo a trovarlo commovente nei contenuti, ma non del tutto efficace nell’espressione, è proprio la lingua a sembrarmi poco naturale, un po’ costruita (non c’è niente da fare a me non suona!!!).

    Ho visto che sul sito di Iperborea è possibile leggere una trentina di pagine del libro di Brokken “Anime baltiche” che tu hai menzionato. Ho salvato il PdF e finirò di leggerlo appena potrò: sembra il classico resoconto di viaggio che piace tanto a me. Appena finisci il capitolo su Gary, raccontaci quello che hai scoperto!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  10. Avatar carloesse
    carloesse

    No,no, Mariangela, l’ho letto in italiano. E proprio attraverso la lettura di ANIME BALTICHE scopro anche che molti (ma specialmente i primi, e non credo quindi “La vita davanti a se”) libri di Gary furono scritti da lui (che allora viveva in America, lavorando nella delegazione Francese presso l’ONU) prima in inglese e poi da lui stesso tradotti in francese. Cito da Brokken:
    “Gary è uno di quegli scrittori prodigiosi, come Conrad o Nabokov, che sanno servirsi fino alla a perfezione di una lingua che non è la loro lingua madre. Anzi, Gary è ancora più prodigioso, visto che non aveva neanche una lingua madre vera e propria. Sognava a volte in russo, a volte in polacco, quasi sempre mescolati a parole ed espressioni yiddish. Del suo francese andava fiero quanto Apollinaire, che in realtà si chiamava Apollinaris de Kostrowitsky, era di madre polacca e aveva imparato il suo francese nello stesso liceo di Nizza dove Gary stupiva i compagni con la straordinaria ricchezza del suo vocabolario.”
    Ma la parte più sorprendente è che “La vita davanti a se” richiami in parte alcuni aspetti autobiografici. La bainlieu parigina degli anni 50-60 ivi descritta richiama in realtà la Nizza di prima della guerra, rifugio di anticomunisti russi, di ebrei fuggiti dall’Europa orientale (polacchi, lituani, russi, ukraini,..) di italiani e spagnoli antifascisti, ecc.. E così scopro che Madame Rosa adombra in realtà Mina, la madre di Gary costretta a prostituirsi per crescere agevolmente il figlio e coronare il suo sogno (che si portava fin da Vilnius) di vederlo Ambasciatore di Francia (promessa che Gary in qualche modo manterrà) .
    Ancora Brokken:
    “L’ebrea Madame Rosa.è, senza possibilità di errore, la lituana Mina. Ma del ragazzino, il piccolo Roman che abita con la madre in un appartamento di due stanze, Gary fa il piccolo arabo Momo, quasi a dire: ebreo, arabo, non c’è differenza. Quello che erano i ragazzini ebrei di Vilnius sono i ragazzini arabi di Marsiglia, di Nizza, o delle periferie di Parigi. Appartengono tutti a una folta minoranza guardata con disprezzo. Sono teneri come i ragazzini tedeschi, polacchi, russi o francesi, ma possono esprimere la loro tenerezza solo con una vecchia prostituta, che viene trattata con altrettanta sufficienza. Gary aveva bisogno della fantasia per sfuggire agli orrori della sua infanzia.”
    E conclude in un altro passo:
    “Da quando so che Madame Rosa non è altri che Mina all’epoca in cui gestiva la pensione di Nizza, il libro mi sembra ancora più toccante.”

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  11. Avatar cristina
    cristina

    @Mari torno e…ma come??????
    LA VITA DAVANTI A SE’ è capolavoro senza discussioni, piccolo libro meraviglioso, commovente, fantasioso, scintillante di simpatia, umanità invenzione, anche linguistica, anzi la forma, il modo di porgere, qui, ne è la tessitura d’oro, l’architrave della storia.
    A parte la vita di Gary, iper romanzesca ( e tragica che di più è dificile), già in sè stupefacente , questo libro è puro splendore e umanità. Sottoscrivo ogni parola di Carlo esse.
    Ho ancher visto su Rai5 mesi fa un filmatone bellissimo sulla vita di Gary, se lo ritrovo metto il link, era avvincente.

    Altro che Piccolo Principe,questo libro dovrebbe essere obbligatorio per tutti grandi e piccini.Comunque va letto fino in fondo, perchè il finale è….è.

    Invece Massimo Mila è la massima autorità in fatto di musicologia. Iper famoso, a voler dire bene.

    sono stanca-,ho visto stamane tante oche, tante mucche, molte pecore molto grasse, tanti aironi in mezzo a polder con acqua ovunque -barche barchette barconi e canali – e case di bellezza indescribile -tutte parti ancora sconosciute della piccola ma bellissima Olanda – -in quattro giorni di sole.
    E migliaia di gente di tutte le età in bicicletta –
    assolutamente fan ta sti co. Una boccata di aria pulita.
    buona notte

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  12. Avatar cristina
    cristina

    @Mari- quando lo avrai finito, ma solo dopo averlo finito se te lo dico un motivo c’è – magari vai a leggere quello che scrive su Romain Gary e La vita davanti a sè Piperitapitta su Anobii.
    dice così bene ciò che ne penso io che è inutile ripetere. Ma qui non posso (nè sarebbe cortese) riportare quelle sue parole.
    Il film di Rai 5 sulla vita di Gary è citato ma credo sia impossibile ritrovarlo online. Peccato, era strepitoso

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  13. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Carloesse@Tutti
    Cristina vai via due giorni e vedi te cosa ti combino! A me il “La vita davanti a sé” di Gary sta piacendo, più vado avanti e più riesco ad entrare nell’ambiente e in effetti, anche il linguaggio sta via via prendendo colore (oppure può essere che io stia cominciando solo ora a concedere fiducia all’autore, chi può dirlo?) Mi mancano una sessantina di pagine, quindi sono sul più bello.

    Ho invece finito “Lo diciamo a Liddy?”, che mi era stato presentato come commedia. Premetto che a me è piaciuto e che le etichette potrei buttarle alle ortiche, ma solo per capire se la mia percezione è alterata, vi chiedo: cosa avrebbe a che fare questo romanzo con il genere della commedia?

    Io pensavo a un frizzante rapporto sororale a quattro condito di svagati battibecchi tra sorelle e di punzecchiature tra cognati: mi ero immaginata un tema importante, non frivolo, trattato con levità e umorismo, qualcosa di molto simile a “Tutto per una ragazza” di Hornby, tanto per fare un esempio. Invece cosa ci ho trovato dopo le prime (lente) sessanta pagine? Una guerra psicologica tra sorelle che nasconde tradimenti e che conduce a separazioni; malumori e silenzi che sfociano nella vendetta; tensioni psicologiche che mi hanno ricordato più certi cupi drammi famigliari che non il brio (che talvolta, questo sì, può essere tempestoso) di un sano rapporto fraterno.

    Ripeto, il libro io l’ho apprezzato, la Fine è brava proprio a rappresentare queste tensioni; è efficace anche all’inizio, prima che un problema alteri i rapporti, a tratteggiare il clima famigliare delle riunioni di famiglia, dei compleanni, dei pranzi di Natale, delle cerimonie e delle ricorrenze … (a me è venuta l’orticaria quindi vuol dire che l’atmosfera era resa bene).

    Sono esagerata? Ho percepito in modo esasperato le vicende di questa storia?

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  14. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @TUTTI e in particolare @Mariangela
    (scusa, spesso mi fai delle domande, ma io non mi accorgo).
    Sì, Mauro Corona STORIA DI NEVE iniziato due anni fa e lasciato e ripreso di continuo, ma solo perchè è come una grande soap.
    Sto guardando dei film in queste prime sere invernali e mi sto dedicando un po’ agli amici.
    Quando comincerò a leggere i preannunciati MIDDLESEX o OLTRE IL CONFINE vi farò sapere.

    Buona notte.

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  15. Avatar camilla
    camilla

    A tutti – sono tutti importanti i romanzi di Roman Gary, il cittadino del futuro ante litteram, l’uomo dalle cento esperienze, lingue, culture e Paesi. Vorrei ricordare ai suoi estimatori CANE BIANCO , un libro, anche questo , indimenticabile e quanto mai attuale.
    Sto leggendo anch’io ANIME BALTICHE a seguito di una lunga e bella intervista con l’autore fatta a Fahre , pochi giorni fa’.E’ uscito un altro romanzo di St Aubin, l’autore del magnifico I MELROSE (5 volumi Neri Pozza) un libro di satira spericolata su premi e società letterarie. Dev’essere davvero interessante e…divertentissimo. Sul domenicale di dom . 23 nov.c ‘è una bella recensione di uno dei tanti libri , spesso davvero splendidi) che l”elegante Casa Editrice Astoria va pubblicando su scrittrici cosiddettte “negletted” , quel mare di scrittrici della prima metà del ‘900, che hanno scritto in inglese storie stupefacenti e spesso molto divertenti e veri esempi di stile e di spirito caustico.. assaggiare questo genere può essere una bellissima e divertente scoperta, in tutti sensi.Ultimo uscito fragole selvatiche di Angela Thirkell–ed. Astoria, appunto. ciao a tutti.@ mariangela . Sono commedie un pochino speciali di cui potrebbe far parte, scritto molto anni dopo,in America, anche il “rabbrividente”, ma si può spesso sorridere, LO DICIAMO A LIDDY, bello e pungente come tutti i romanzi di Fine.Saluti a tutti

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  16. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sto leggendo anch’io Anime baltiche, ho finora letto la prima metà, molto interessante, il capitolo che riguarda la morte di una ragazza lituana di nome Loreta Asanaviciute è davvero toccante, ne ho scritto una mia impressione racconto, qui giù, è una storia di universale tragica bellezza. Ciao

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  17. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

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  18. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Ci deve essere un problema, comunque il mio profilo è https://www.facebook.com/domenico.fina
    spero sia leggibile il racconto ricordo. Buona serata.

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  19. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel
    Non preoccuparti, rispondimi se e quando vuoi. I primi libri di Mauro Corona erano piaciuti molto anche a me. Nel caso non l’avessi già scritto, ricordo i titoli che ho apprezzato maggiormente: “Il volo della martora” e “Le voci del bosco”. Sarà un caso che si tratti proprio dei primi libri che ha scritto? Agli esordi io lo trovavo vero, adesso è un po’ ripetitivo, penso che stia sfruttando il personaggio.

    @Camilla
    Sono contenta di leggere che anche tu definisci “Lo diciamo a Liddy?” una commedia sui generis, appunto, un po’ rabbrividente!.

    @tutti@Cristina@Carloesse
    Ho finito “La vita davanti a sé”, ammetto che verso la fine ho trovate certe sortite veramente esilaranti, esilaranti e strazianti, nel loro misto di ironia e dolore. Cristina quando avrò tempo di spingermi nei meandri che mi hai indicato, andrò a vedere quello suggerivi. Cosa stai leggendo? “L’olandese volante”?

    @DomenicoFina
    E il commento di Anime Baltiche?

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  20. Avatar cristina
    cristina

    @ariangela, meno male! se non apprezzavi LA VITA DAVANTI A SE’ non avrei capito più niente!!!!

    sto finendo a fatica un libro di Byniawanga Wainaina- quarantenne scrittore del Kenia UN GIoRNO SCRIVERO’ di questo posto-
    lui fa una scelta stilistica particolare e un po’ fastidiosa, a mio parere, piccoli flash dissonanti e dissociati a comporre quadretti sovrapposti di una biografia.
    Come sempre le storie e le vite di queste persone sono molto interessanti e spesso anche dolorose, nel caso di Wainaina lui ha avuto una adolescenza difficile e si è perso per strada parecchie volte, ma insomma al lettore tocca faticare, e non poco.
    Hai un bombardamento di minuscole frasette, impressioni, pezzi di visione,insomma uno stile poco significativo, come un impressionismo letterario. esempio:un flash su un finestrino, su un pezzo di viso, su dei suoni, sulla luce di un lampione, sui colori di una bancarella, sulle treccine di una bimba, sul fumo di una sigaretta…sulle ginocchia di una vecchia, sul pulsare delle sue tempie, sul cd che ringhia musica nell’auto…. A te poi comporre il quadro complessivo.
    Il libro viene molto osannato dalle critiche che ho letto.
    La parte finale è più compatta e diventa un po’ più interessante, ma trovo lo sforzo stilistico improduttivo e poco coinvolgente.
    Comunque …quanto si beve in Africa !! (qui si parla di Kenia, Uganda, Sudafrica), e quanto si fuma !

    E più impari sui paesi ,sulle etnie, sulle lingue, e più ti rendi conto di un garbuglio infinitamente complicato, e ai nostri occhi occidentali spesso del tutto sfuggente.Il dramma della contrapposizione delle appartenenze tribali, ad esempio, è poco comprensibile. Ma devo pensare alla ex yugoslavia, ed ecco qualcosa si riesce a capire.Ci sono anche parole come Kenia detribalizzato..

    .insomma abbiamo fatto una scelta interessante che ci mette alla prova.
    Mette anche alla prova tutti gli stramaledetti stereotipi e luoghi comuni che abbiamo nella testa, non ti dico cosa tocca di sentire a volte nel gruppo!!
    Gente bianca che sentenzia sulla non originalità-autenticità di un libro di una donna africana perchè troippo ben scritto o troppo “costruito” nella sua dinamica drammatica. Il nostro complesso di superiorità scatta a ogni pagina.
    Una ha detto: ho inizato il libro e a pagina uno si parla di Pasqua e di andare a Messa. In Africa! andiamo bene, mi son detta, questa è roba inautentica, che c’entra il cattolicesimo?? (son i missionari che hanno costruito le reti delle scuole, by the way..tuttora i collegi sono di ordine religioso, e in genere la Nigeria è maledettamente cattolica a parte il Nord)
    L’altra dice: poi è gente colta, hanno imparato anche l’inglese…( NB l’inglese è una lingua nazionale in Nigeria e anche in Kenia). Sob
    come siamo ignoranti,ignoranti, ignoranti!!!!!!

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  21. Avatar Felice Celato
    Felice Celato

    E’ vero che i romanzi di Modiano sono brevi (cosa che io, di solito, gradisco grandemente); però (starei per dire: in negativo compenso), almeno i tre che io ho letto (DORA BRUDER, BIJOU, NEL CAFFE’ DELLA GIOVENTÙ’ PERDUTA ), sono molto simili nella loro struttura narrativa (qualcuno che cerca qualcun altro, a ritroso nella storia, in orizzontale nella grande città e/o nella casualità di vaghi incontri occasionali), nello stile narrativo (piano, nervoso, direi inquieto, come di “ii” narranti che inseguono, angosciati, un rapporto più umano), nell’atmosfera un po’ cupa di una Parigi meticolosamente frugata. E sono simili, secondo me, anche nell’ispirazione: esistenze dolorose trascinate dalla vita o dalla storia (Dora Bruder) fino alla dissolvenza disperata o anche tragica. Ne consiglio la lettura? Senz’altro si, ma non uno dopo l’altro (come ho fatto io)….o in periodi di depressione
    FC

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  22. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Telo ho già scritto, ma mi ripeto: quando riferisci degli interventi del tuo GdL mi fai morire dal ridere. Il giorno che non dovessimo ritrovarti sul blog, sapremmo immaginare cosa possa esserti successo: qualche compartecipante potrebbe essersi vendicato delle tue considerazioni sull’ignoranza (temo meritevoli di credito) e di letture tanto difficili che, c’è da immaginarlo, tu hai senz’altro concorso a scegliere.

    Mi chiedo: eravate tutti d’accordo su titoli così particolari? Non sono libri troppo difficili per un GdL? Per come li illustri tu, più che l’impressionismo, che è generalmente apprezzato dai più, quel modo di scrivere mi ricorda uno stile molto frammentato, molto sfilacciato che lascia al lettore, in misura superiore alla media, la fatica (o il piacere?) di raccogliere i frammenti o comporre l’insieme.

    @FeliceCelato
    Mi avevano detto, e tu me ne dai conferma, che c’è tanta Parigi nei romanzi del premio Nobel per la letteratura!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  23. Avatar carloesse
    carloesse

    @Cristina
    Diomio! Se queste poi sono le osservazioni all’interno di un gruppo di lettura, figuriamoci le opinioni di chi non legge mai niente. E poi ci lamentiamo dei politici che vengono eletti. Eletti da noi (non a caso).
    La barbarie avanza. O tempora, o mores!

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  24. Avatar cristina
    cristina

    @carlo, mariangela. la barbarie è assolutamente fra di noi. ne sono iper convinta.
    Infatti mi sa che fra un po’ sceglierò un eemo e lì andrò per eccesso di noia del comune genee umano italiota ( in altri paesi il tasso di civiltà mi pare elevatissimo al confronto).

    Ma i libri li scegliamo come possiamo Mariangela, nulla si sa di questa navigazione a vista e ..a tentoni!!
    Gli autori tradotti non sono molti, si va di lido in lido, fidandoci un po’ delle recensioni che leggiamo qua e là. Operazione che non sempre garantisce buoni risultati, ma che si può fare? Stiamo nuotando in mare aperto e senza nemmeno i braccialini.
    A me piace. anche se, anche se….sgrunt, a volte guardi in faccia uno ( o una) e ti chiedi: ma perchè santa pace????

    @arlo, come dicevi tu una volta? che leggere rende migliori? mah, non saprei, a volte anche peggiori.
    smack

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  25. Avatar cristina
    cristina

    @ariangela. Ho iniziato LE BRACI di Marai. non dico nulla, se non che son contentona

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  26. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    @Mariangela. Il commento ad Anime baltiche quando l’avrò finito. Per ora i capitoli che ho più apprezzato sono quelli dedicati a Loreta Asanaviciute e Romain Gary. Ciao

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  27. Avatar polissena
    polissena

    Tra i libri nominati di Coetzee non mi sembra che venisse ricordato il bellissimo ETA’ DI FERRO.
    E’ il Sudafrica violento e disperato dell’apartheid quello che inquadra la storia, quasi alla fine, di Elizabeth Curren, una anziana insegnante in pensione che scrive una lunghissima lettera alla figlia lontana, senza neppure la certezza che le venga mai recapitata
    .
    Elizabeth ha un cancro che la sta devastando ed uccidendo, proprio come la violenza esterna sta devastando il paese. Sua figlia se ne è andata in America da anni, giurando che non sarebbe tornata mai più, si è sposata, ha avuto due bambini che la nonna non ha mai visto. Elizabeth assiste impotente, ma quasi con un senso di vergogna per la sua inerzia ed accettazione, al dramma che sconvolge il paese, all’uccisione di ragazzi innocenti, al dolore dei sopravvissuti.

    Nel frattempo la sua vita si va spegnendo e soltanto le rimane accanto, figura enigmatica e silenziosa, un barbone che si era installato con i suoi stracci nel suo giardino e che, pur nella sua burbera rudezza, l’accompagnerà nel doloroso viaggio verso la fine e forse spedirà alla figlia quella lunga lettera in cui l’anziana donna ha messo tutta se stessa.

    Probabilmente Coetzee è uno scrittore un po’ discontinuo, probabilmente il Nobel non sarà stato del tutto meritato, come del resto non lo è stato per molti altri autori altrettanto discussi. Ma questo libro, secondo me, è qualcosa di speciale perchè l’autore non si è limitato a scriverlo ma lo ha ‘sentito’ in ogni parola, profondamente.

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  28. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Sto leggendo “La variante di Lüneburg”, sono a metà libro, più o meno; la domanda è scontata: qualcuno di voi è giocatore di scacchi? Avete letto il libro? Io degli scacchi non so riconoscere neanche i pezzi, ma il libro mi sta piacendo parecchio; è molto spedito, è scritto bene e riesce a far crescere la tensione.

    @tutti @Cristina@Polissena @Carloesse @FeliceCelato
    Di Coetzee ho in programma “L’infanzia di Gesù”, di cui avete recentemente parlato. Mettendo assieme le considerazioni di voi tutti sui libri di questo autore e le impressioni che ho tratto dalla lettura di “Vergogna”, concludo alla mia maniera: è bravo, ma i suoi romanzi bisogna saperli reggere psicologicamente, tanto sono duri (e purtroppo veri!) Insomma, se mi chiedeste se ne consiglierei la lettura, mi verrebbe da rispondere, parafrasando FeliceCelato, sicuramente sì, … ma non nei periodi di depressione!!!

    @WWayne, approfittando della tua competenza in fatto di gialli, ti chiedo, se il tempo telo consente: butta lì il titolo del romanzo giallo del 2014 che tu ritieni imperdibile (se coincide con quello che hai recensito, scegli il secondo classificato). Grazie.

    @Cristina,
    Complimenti per la scelta impegnativa del tuo GdL! Non si potrà dire che vi accontentiate di robetta facile!! Ti chiedo: non ti viene istintivo di andarti a prendere una bella Lonely Planet di questi paesi lontani di cui stai scoprendo la letteratura? (Non rido più di tanto dell’ignoranza altrui perché so di non essere messa molto bene, come conoscenza dei paesi extraeuropei). Io sulle Lonely avevo trovato suggerimenti molto mirati sugli autori e sulla cultura dei paesi cui era dedicata la guida. Se l’hai già fatto, lo sai, sono io che arrivo in ritardo.

    @tutti
    Vi risulta che la casa editrice delle Lonely stia fallendo?

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  29. Avatar wwayne

    @Mariangela: Il giallo del 2014 è senza dubbio questo: http://www.fratinieditore.it/la_bambina_e_il_buio.html. Grazie mille per i complimenti e per l’interessante domanda! : )

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  30. Avatar FALCO
    FALCO

    @Mariangela ho letto LA VARIANTE DI LUNEBURG tanti anni fa e pur non essendo affatto amante di scacchi ho molto apprezzato il romanzo. Molto di più non sono in grado di ricordare se non che dello stesso autore ho apprezzato molto anche un altro bel libro CANONE INVERSO. Poi ne ho letti almeno altri due proprio da dimenticare.

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  31. Avatar cristina
    cristina

    @ari anch’io ho un ricordo eccellente de LA VARIANTE DI LUNEBURG. altro non so driti saranno passati 20 anni come minimo. e non serve sapere di scacchi. Il gioco è solo un espedinte per la tensione emotiva, che mi ricordo forte e tesissima.
    Ho finito nel frattempo LE BRACI. libro bellissimo davvero. E triste, e dannatamente signorile. Ma davvero si può stare una vita intera a imuginare su un dolore o su un odio o su un sospetto? Qui la magia è quello che alla fine non viene detto nè scoperto.
    Ma la mitteleuropa in mezzo al fuoco rovente e propulsivo dell’Africa davvero è in contrasto eccessivo. Ora solo continente nero (e un po’ di Shakespeare…)

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  32. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Falco@Tutti
    Vedo dall’OPAC che da “Canone inverso” è stato tratto anche un film, l’avete per caso visto?

    @Wwayne
    Grazie della risposta.

    @Tutti @Cristina @Falco @Carloesse
    Velo avevo detto che “Le braci” è un libro che ho trovato sconvolgente! A proposito del grado di sconvolgimento che un testo può procurare: dall’afflato con cui voi tutti vi siete espressi a proposito di “La vita davanti a sé”, ho capito che voi avete apprezzato questo testo più di quanto sia successo a me, che pure l’ho trovato molto bello (salvo le prime 30 o 40 pagine). Sono andata a prendermi una raccolta di articoli scritti da Romain Gary dal 1956 fino al 1972, per cercare di capirne qualcosa di più, si tratta del seguente titolo:

    • Romain Gary, ”Delle donne, degli ebrei e di me stesso”, Neri Pozza, 2013.

    Per quel poco che ho letto: scrive in modo spedito e divertente; quando diventa irridente, potrà essere anche irritante – gli attributi di maschilista, sessista e misogino se li merita tutti – ma non si può negare che a suo modo sia esilarante (fortissimo il ritratto di Sartre, mostro sacro che lui mena per il naso con dissacrante disinvoltura).

    Ciao a tutti
    Mariangela

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  33. Avatar cristina
    cristina

    @ di Gary quel libro che hai in mano a me alla fine mi annoiava.
    Prendi CANE BIANCO -come consigliato da me da CAM, personale, autobiografico e molto bello, Si capisce molto di lui. Vita iper romanzesca la sua.
    La morte poi… ha indossato una vestaglia di raso rosso per non impressionare troppo chi lo avrebbe trovato…pieno di sangue. Insomma una personalità pazzesca.
    Mi sono convinta che chi ha molto amato LA VITA DAVANTI A SE’ forse ha particolare consuetudine coi bambini…. è genitore o insegnante o giù di lì….comunque è un libo commovente, non sconvolgente.
    Sconvolgente per me solo Ferrante, e ..Szabo’, in primissimis

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  34. Avatar cristina
    cristina

    non posso non metterlo. Lei è la mia nuova scrittrice amata. Chimamanda Adichie,
    Un discorso intelligente e articolato, che – a chi vuole – può trovare per intero sul numero di Internazionale in edicola fino a stasera. Da non perdere per lungimiranza, chiarezza, pacatezza, ragionevolezza,limpida intelligenza, ironia.

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  35. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina
    Cristina, io il libro di Gary che vi dicevo non lo trovo noioso, oltre alla vivacità dell’espressione ha dalla sua il vantaggio di raccogliere articoli che si prestano a una lettura singola e disorganica. Se è per andare sull’autobiografico, e potendogli dedicare il tempo giusto, allora ho qui anche “La notte sarà calma” (Neri Pozza, 2011), finta intervista in cui Gary formula anche le domande; io l’ho ordinato senza vederlo e scopro che per me presenta solo un inconveniente: sembra di fare l’esame della vista, hai presente quando arrivi alle letterine sfuocate dell’ultima riga e l’oculista ti dice; “va be’, fermiamoci, non si può pretendere di correggere fino a 10/10”. Ho potuto leggerne qualche pagina e, anche questo, ti assicuro, non mi sembra affatto noioso, anche se adesso non è per me.

    Quanto al rapporto coi bambini: nella formulazione del giudizio molto dipende dallo stato psicologico soggettivo di chi legge, come negarlo, ma a mio parere il modo di scrivere dell’autore può fare la differenza, a prescindere dal tema trattato.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  36. Avatar FALCO
    FALCO

    @ Mariangela: userei anch’io la parola sconvolgente per ‘Le Braci’ e lo stesso farei per Agota Kristoff, la Szabò, la Nemirowsky, Grossman e molti altri che mi scuotono profondamente.
    @Cristina: Chimamanda Adichie: ‘Metà di un sole giallo’ mi è parso molto interessante ma ricordo che ho amato più i contenuti che non la scrittura (ma l’ho letto anni fa, forse la memoria mi tradisce…). Il Colore Viola invece mi ha preso pochissimo.

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  37. Avatar cristina
    cristina

    @Falco, L’ibisco viola, a noi dl gruppo è piaciuto parcchio, a me moltissimo, ma è il punto di vista femminile lì la grande chiave di volta e l’abilità.
    Parlare in quel modo di violenza sulle donne è una trovata speciale, delicata e intensa.

    Ad esempio a Me Kristoff fa girare le scatole, e pace, è così, ed è già stato discusso aspramente qua. Nemirokski -che trovo brava – però non mi commuove mai -nemmeno un muscoletto mi si muove,
    La bellezza è che ognuno di noi sente diversamente.
    Credo che il genere spieghi molte cose quasi sempre, ma poi c’èil carattere, la vicinanza o meno a un t ema ( ad es. l’infanzia), l’inclinazione ( io detesto il mood grottesco, ma vedo che a parecchi uomini piace), insomma le predilezioni hanno tante radici e declinazioni.
    Naturalmente sconvolgente al massino pee me è sempre – e prima di tutti – Mercè odoreda. Cioè trovo sconvolgnti i libri che mi toccano profondamente il cuore, oltre alla testa. Anche Grossman -però David ne IL CERBIATTO

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  38. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    La VARIANTE DI LUNEBOURG, tanto letto e tanto regalato.
    Tensione altissima, davvero e la caratterizzazione psicologica WOW…
    Romanzo molto europeo e a suo tempo un caso letterario…
    CANONE INVERSO mi è piaciuto, ma ricordo solo che c’è di mezzo un violino e che non ho apprezzato il film allo stesso modo, credo in particolare per un cast infelice ….

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  39. Avatar cristina
    cristina

    segnalazione : su Repubblica di oggi una interessantissima intervista a Elena Ferrante

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  40. Avatar carloesse
    carloesse

    Finito ANIME BALTICHE. Uno di quei libri dai quali è difficile uscire. Si vorrebbe continuare a leggere, come un viaggio che è spiacevole interrompere. I capitoli che mi sono piaciuti di più (mi sembra lo chiedesse Mariangela) ? Quello su Romain Gary, certamente; quello sulla giovane Loreta uccisa, investita e calpestata da un carro armato ad appena 23 anni quando si ritrovò coinvolta nelle manifestazioni del Gennaio 1991 a Vilnius, repressa dall’azione sovietica, eroina dell’indipendenza lituana suo malgrado; quello finale su Arvo Part, o quello sulla nobiltà Baltica discendente dai cavalieri Teutonici, dalla quale discendevano anche Alexandra Wolff-Stomersee, moglie di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che divise la sua vita tra la Sicilia assolata e le buie e gelide steppe della Curlandia, o lo scrittore von Keyserling, discendente di una sfortunata stirpe di baroni tedeschi che finì i suoi giorni ceco e sifilitico. Una nobiltà latifondista e nei più casi inoperosa, non poi così distante da quella siciliana di fine ‘800- primo ‘900 per senso di decadenza, per privilegi e distaccata superiorità sui contadini che vivevano sulle loro terre, dei quali non comprendevano neanche la lingua. Non a caso, afferma Brokken, lo stesso Lampedusa, che in diversi periodi soggiornò in Curlandia nelle terre e nel castello della famiglia della consorte, fu qui che ebbe ben chiaro il disegno del Gattopardo, come se avesse bisogno del distacco creatogli da questo diverso clima per isolare e mettere meglio a fuoco i personaggi chiave del suo capolavoro.
    Ma la ricostruzione paziente e faticosa di queste singole vite non è che il tentativo di ricostruire la vita ormai scomparsa in paesi da sempre multietnici (tedeschi, danesi, svedesi, polacchi, russi, ukraini, si sono mescolati per secoli con gli slavi lettoni, con gli estoni ugro-finni, e con gli ebrei stanziati in quelle terre da secoli e secoli, sovrapponendo e alternando nel tempo dominii, religioni e lingue), fino a vedere oggi sconvolti tutti gli equilibri precedenti (gli ebrei sono praticamente scomparsi tra i pogrom e le camere a gas, molti tedeschi sono fuggiti, molti russi si ritrovano ora da dominatori a (in alcuni luoghi) maggioranza priva di diritti civili,….
    Sicuramente da considerare una delle letture più affascinanti (per me) di questo 2014, e che risulterà sicuramente interessante per chi ama Sebald, per chi ha apprezzato “Gli Scomparsi” di Mendelsohn o “Un eredità di avorio e ambra” di De Waal”.

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  41. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Carloesse
    Della moglie di Tomasi da Lampedusa sapevo: da una lettura mi è rimasta impressa una curiosità: nonostante il clima un po’ diverso si ostinava a voler mantenere le abitudini alimentari nordiche, si faceva preparare un piatto di pesce, tradizionale delle sue parti, in modo un po’ adattato alla nostra cucina: mangiava spesso aringa con panna, con conseguenze intestinali prevedibili e immancabili alle nostre latitudini.

    Di quei paesi, di cui so veramente poco, mi ha colpito un aspetto della loro storia: appena arrivati i nazisti, fu lasciata mano libera ai partiti ultranazionalisti locali; la conseguenza fu che, non tanto in Estonia (se ricordo bene), ma in Lituania e Lettonia queste frange di estrema destra si accanirono contro gli ebrei che furono sterminati non tanto per mano tedesca, ma ad opera degli abitanti dei paesi baltici stessi. Ne parla anche Rumiz, non so più in quale suo libro, quando spiega che in alcuni luoghi le fosse comuni, in cui erano stati gettati i cadaveri delle vittime dei pogrom, tennero smosso il terreno per molti anni, solo dopo molto tempo la terra e i resti mortali si compattarono e tutto trovò finalmente pace. Tutto, evidentemente, tranne la coscienza, visto che alcuni episodi legati alla seconda guerra mondiale rappresentano ancora oggi – leggevo – un rimosso, un tabù di cui la gente non parla volentieri.

    Vi dico: i romanzi sono belli e saltarli a piè pari come facevo io è puro pregiudizio, ma anche la letteratura da viaggio, che non ha trama, che non ha intreccio, che va dove vuole lei e ci porta con sé, è un’autentica delizia.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  42. Avatar editalara
    editalara

    ciao a tutti, non intervengo da tanto ma vi seguo comunque appena posso; segnato nei desiderata “Anime baltiche” prima o poi toccherà anche a lui.
    ho letto parecchio negli ultimi mesi ma soprattutto saggi d’arte e fotografia, voglio però segnalare con entusiasmo una piccola dissacrante e divertente perla : “La sovrana lettrice” di Alan Bennett . magari lo conoscete già perchè non è nuovo.. di lui avevo letto “Gli studenti di storia” che pur essendomi piaciuto misteriosamente si è cancellato dalla mia memoria …?? mah..
    la sovrana lettrice però non lo scorderò , tanto breve, essenziale , pieno di battute sagaci..bello!!

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  43. Avatar wwayne

    @editalara: Se ti piacciono i libri pieni di umorismo sagace, leggi anche questo: http://wwayne.wordpress.com/2014/12/01/serate-con-gli-amici/.

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  44. Avatar editalara
    editalara

    @wwayne : grazie ma l’ho letto prima dell’estate Cercando Alaska; mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato.
    a dire vero poi le battute lasciano ben presto spazio agli abissi che si celano nei cuori degli adolescenti… bello ma non imprescindibile per me. ciao!

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  45. Avatar wwayne

    @editalara: Hai centrato il punto. Cercando Alaska è un libro spaccato a metà: ad una prima parte comica fa seguito una seconda parte drammatica. Il cambio di registro è così netto che sembra che ad un certo punto sia subentrato un altro scrittore. Naturalmente non è così, ma il fatto che si crei quest’impressione la dice lunga sull’eclettismo di John Green. Grazie a te per la risposta e per aver ravvivato questo gruppo di lettura! : )

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  46. Avatar editalara
    editalara

    caro @wwayne grazie a te 🙂
    p.s. ho tentato anche la lettura di un classico come Celine, “Viaggio al termine della notte” ma ho rinunciato dopo due ore…magari in un altro momento..
    ora ho per le mani “Tre donne forti” e ne sarà contenta Cristina grande estimatrice dei libri sull’Africa, vedremo..

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  47. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Editalara
    Editalara, mi fa piacere rileggerti, ti chiedo se i tempi ti consentano di spiegarmi qualcosa dei saggi d’arte che stai leggendo; io non sono un’esperta, ma ogni tanto (nell’ultimo anno molto meno, per la verità) ne guardo anch’io qualcuno e, da profana, ne traggo grande soddisfazione.

    Forse l’ho già scritto qui, ma io mi sono divertita molto con gli “Art Dossier” della Giunti, brevi, agili e istruttivi. Se non vuoi dilungarti, dicci perlomeno quali sono i tuoi artisti preferiti! Dei gusti di tua figlia sappiamo già qualcosa: ama la notte stellata di Van Gogh!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  48. Avatar cristina
    cristina

    @ mari – comunicazione di servizio… Ho appena preso Il guscio di lumaca di Zarri alla Biblio, e un Patrick Modiano in aggiunta.. Fuori dall’Africa per un po’

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  49. Avatar Carlotta Dafne
    Carlotta Dafne

    Mi è capitato questo libretto in mano:
    http://www.macrolibrarsi.it/libri/__convinti.php#
    nulla a che vedere con la narrativa ma ci ho trovato spunti utili… voi lo conoscete? Ah, sì, non sono una grande lettrice…

    "Mi piace"

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