I libri più belli, letti nel 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014. Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo. In particolare, in quello del 2013 si è accentuata…

L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del “New York Times”, pagina delle opinioni del 16 marzo 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014.

Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo.

In particolare, in quello del 2013 si è accentuata la tendenza a generare flussi di discussione laterali e autonomi rispetto al corso principale. Digressioni che in realtà hanno reso la discussione decisamente ricca e varia: una specie di gruppo autonomo di analisi e autoanalisi delle letture, degli autori, dei lettori. E forse delle vite coinvolte.
Insomma, grazie a tutti.
Speriamo che anche questo 2014 ci porti letture, libri e discussioni memorabili.

Come sempre, usiamo i commenti

Un abbraccio

Aggiornamento: comincio a citare qui autori, titoli dei libri citati dai lettori nei commenti. Portate pazienza perché sono talmente tanti che ci metterò un po’ a mettermi al passo. Li elencherò in ordine alfabetico di autore.

Elias Canetti, “La lingua salvata”
Eugenio Corti, “Il cavallo rosso”
Mathias Enard: “La via dei ladri”
William Hopson, “I mocassini di sangue”
Stephen King, “L’ ombra dello scorpione”
Irene  Nemirovskyi, “Il Signore delle anime”
John Williams, “Stoner”

 

 

 

Commenti

2.606 risposte a “I libri più belli, letti nel 2014”

  1. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Fai male a “prendere in prestito”, vedo che in fatto di intolleranza verso i gusti diversi dai tuoi sei ben fornita in proprio, non hai bisogno di chiedere prestiti a nessuno.

    Ciao,
    Mariangela

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  2. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Signori, grazie!
    IL SENSO DI UNA FINE è veramente, ma veramnete meritevole!
    Nobel 2015 allo scrittore.
    Ciao.

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  3. Avatar cristina
    cristina

    amen…

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  4. Avatar camilla
    camilla

    @mariangela — certo ammetto tutti i miei errori di …..comunicazione, e ne chiedo scusa. Mi chiedo però perchè non sia mai possibile stare sul contenuto dei vari messaggi e badare tanto alla forma, scambiandosi accuse , sterili e noiose.se si dissente e valanghe di simpatia se si è d’accordo su tutto . Io volevo solo dire , ancora una volta, che i gusti sono una cosa e i valori sono un’altra e che noi solo “gusti” siamo in grado di esprimere, ovviamente. Poi le diversità di esprimersi se non ci sono offese personali, è inevitabile .forse per andare sempre d’accordo bisogna imparare una specie di linguaggio convenzionale, altrimenti si va incontro alle peggiori antipatie. E’ un peccato perchè, io penso, è solo dalle diversità che nascono i confronti più interessanti. C’è un bellissimo articolo di Giuseppe Scaraffia sul domencale di ieri, dove si parla di questo scrittore introverso e sensibile, dai sentimenti autentici, per nulla “furbo” e autoreferenziale, cosa rarissima e apprezzabile anche tra gli scrittori..Patrick Modiano non è il solito scrittore e io sono molto attratta e incuriosita.Vorrei tanto che lo si leggesse, è molto breve e conciso ma straordinariamente illuminante. Chiedo ancora scusa se il mio modo di esprimermi dà sempre sui nervi e attira molto l’attenzione di per sè. Non vorrei farlo ma non sono capace di dire le cose sui libri e gli scrittori senza cadere in toni che non piacciono. E di questo mi prendo tutte le colpe, ma una certa dialettica fa parte, purtroppo, della mia persona. Scusate.Non sarebbe bello potersi confrontare senza personalismi e accettando ogni diversità e ogni critica, se non contiene frasi insultanti.?

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  5. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Camilla, vorrei leggere anch’io qualcosa di Modiano.
    Non ne ero incuriosita finchè non ho ascoltato un pezzettino del’intervento di Gramellini.
    Devo dire che anche a me ha fatto effetto sentire il commento sull’attribuzione del Nobel: “io l’ho letto e ritengo che…” sarebbe stato accettabile. Ma riportare una serie di commenti raccolti qua e là non fa bene a nessuno.
    Non ho letto nulla di Gramellini e non so come scriva, quindi mi fermo qua…
    Buona giornata (sono sotto un nubifragio e dovrei uscire!)

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  6. Avatar cristina
    cristina

    @am@tutti.
    Patrick Modiano mi ha così incuriosita che in un sol giorno ho preso e letto il libro. Non so a chi lanci accuse di non curiosità e di ignoranza ( comunque fastidiose e inutili anche verso un chicchessia anonimo).

    io leggo molto di quanto segnali e di quanto si discute qui, i nobel e i nobelini ( ah la Jelinek che brividi di orrore..), faccio il possibile per essere aperta e curiosa, sfido a provare il contrario – quindi che diamine mi vai cercando adorata cam????
    Dico quel che sento e che provo sui libri che ho letto,non sono che le mie sensazioni, ma siamo qui per questo tesoro, se no faremmo tutti un altro mestiere e scriveremmo sui giornali.
    dimmi tu perchè ti è piaciuto Le Clézio che io ho tovato così lezioso. e costruito e finto. L’Africano so che è autobiografico e lo leggerò perchè parla di Nigeria e quindi ora mi iguarda.
    Di Modiano ho detto malinconico e poetico, e minuzioso, e ripsettabile, e mi pare si coincida.
    Non sta nelle mie corde Agota Kristof, il delirio dlla Città di K a un certo punto mi ha staccata dal libro – che certo è impressionante nella pulsione dolorosa e distruttiva e feroce. quindi ??

    Gramellini – che mi pare pesonaggio di leggero peso specifico, un tenerone di buon carattere- dice spesso quello che è l’eco di un comune buonsenso, per certi è molto per certi è poco. A me non fa nè caldo nè freddo, ma molti a cui piace Roth o Murakami sono rimasti delusi da questo Nobel . . Devo dire la verità in genere i Nobel mi deludono. E a parte la gratitudine per la scoperta di Szymborska, in genere non scopro quasi nulla di molto eclatante.
    Ma alla fine, è davvero cos’ importante ? Per e importa il Nobel 2015 dato da Jez a Julian Barnes, dico la vrità

    In ogni caso io rivendico sempre il diritto del lettore/lettrice a dire le sue opioni liberamente.
    Ora scopro che tu distingui fra gusto – che sarebbe personale – e valori – ce forse s arebbero assoluti .
    mah bah boh….. che vuol di’ ?????

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  7. Avatar camilla
    camilla

    @jezabel — lo so che non mi faccio capire spesso e dò per scontate certe convinzioni che, in realtà, sono solo mie. Gramellini , per il mio gusto e giudizio personale scrive libri brutti e vende tanto per via della TV. Su questo non ci piove.A me ha dato fastidio che dicesse qualcosa tipo : il Nobel. come al solito, è stato dato al solito Carneade. Citando il Manzoni . Forse gli sfuggiva che Manzoni mette in bocca a don Abbondio, di cui certo non ha alcuna stima ,le parole ” Carneade , cchi era costui ?(importante filosofo greco) proprio per dimostrarne, una volta di più, la stupidità. Perciò il Gramellini, usando quell’aria di superiorità non si è reso conto che lui agiva come don Abbondio. Ma nessuno, naturalmente glielo ha detto. Il Nobel, fin’ora, non è mai andato ad autori, sia pur meritevoli, ma di grande consumo e notorietà e dubito che ciò avverrà.
    @cristina- Sì, distinguo tra gusto personale, sempre legittimo, e valore di un artista. Credo che nessuno di noi possa sentirsi un critico Scusami se non mi faccio capire, ma non ho cattive intenzioni, malgrado tutto e verso di te mai e poi mai. Anche se non abbiamo sempre gli stessi gusti sulla letteratura. Comunque sono convinta che anche tu, e tutti noi, sappiamo bene che possiamo maneggiare in maniera interessante solo pareri personali, visto che non abbiamo alcuna preparazione per fare i critici letterari. E adesso non ti incazzare, per la miseria. Un abbraccio Cam

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  8. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cam siamo d’accordo mi pare.
    ciao ciao

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  9. Avatar polissena
    polissena

    Effettivamente siamo quattro gatti, c’è stata una lenta decimazione. Perfino i più fedeli non si sentono più, anche se, per fortuna, sono sempre in contatto con alcuni di loro.

    Ma non vi siete chiesti perchè questo blog, che contava migliaia di lettori si sia trasformato nel cortiletto di un paese in cui ci si siede la sera al fresco a spettegolare?

    Se, come sostiene il nostro Luigi, c’è ancora tanta gente che entra quotidianamente nel blog (è ancora così Luigi?), dobbiamo dare loro
    un motivo per fermarsi, per intervenire.
    Ma che ci verrebbero a fare se sapessero di trovare le stesse critiche agli stessi libri (dalla Porta ci siete entrati e usciti fin troppe volte, tanto
    per fare un esempio).
    Quindi, per prima cosa, dobbiamo lasciare da parte il vecchiume e con questo intendo anche il facile e sfruttato rifugio dei classici che ormai dovrebbero far parte della nostra cultura e starsene tranquilli sugli scaffali. Se poi qualcuno ancora sente di avere delle lacune in quel senso, le riempia pure, ma non si metta a fare l’ennesimo commento su Proust e simili immortali su un blog attuale!

    E poi, e questo deve essere un mio chiodo fisso. presentatevi! Se siete nuovi, diteci un minimo di voi. Volendo ci si può anche inventare una vita immaginaria, tanto siamo tutti protetti dall’anonimato, ma sempre meglio di niente.

    E non facciamo le gare a chi legge di più, a chi legge per primo (la corsa a comprare Modiano e a scriverne ancor prima di finirlo), a chi usa il lessico più ricercato, complesso,infiorettato e spesso improbabile.

    Se poi si mettessero da parte le gelosie (sì che ci sono), le permalosità, le arie di superiorità, le ‘puzze sotto il naso’, insomma se l’aria diventasse più respirabile e nel nostro villaggio si servisse sorridendo un po’ di roba fresca, magari si affaccerebbe qualche turista e forse si fermerebbe e ci porterebbe qualcosa di nuovo.

    Beh, stasera mi ha preso così, ma prima di offendervi, di insultarmi magari, leggetemi un paio di volte, contate fino a dieci e magari vedrete che un po’ di ragione ce l’ho

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  10. Avatar cristina
    cristina

    uff .. Di me si sa molto perchè scrivo qua spesso. Si sa il carattere e anche il colore dei capelli, si sanno i gatti e il cane e che abito in Toscana ma sono milanese e ho un figlio grande che legge fumetti.

    Si sa che sono di sinistra, non eligiosa, che sono stata femminista e che tengo molto al genere e sono s ensibile -ipersensibile – a quanto avviene nell’universo femminile all over the world.
    Basta, e pure avanza, penso io. Ma se serve s sono stata “un’esperta di comunicazione” ( questo non aggiungerà un grammo alla mia persona nè alla mia personalità). Non invento, non mi piace, anche se sul web va di moda.
    Ho letto Modiano ( 100 pagine si legge velocissimo sono quasi tutti indirizzi) per puro caso e la cosa mi ha divertita e l’ho scritto. che santa pazienza ci vuole, ogni tanto.
    Io non faccio mai gare perchè le disdegno, cioè non ne ho una buona opinione.
    Comunque io non sono così curiosa, mi basterebbe sapere ad esempio da che regione scrive la mia amica Mariangela, solo quello.
    Il resto che intuisco di lei è ..bello, e a me va proprio bene così.

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  11. Avatar cristina
    cristina

    piccola precisazione – ho fatto un po’ di conti…
    quando ho riletto questo blog dò 2013 da gennaio a dicembre ho visto che verso metà anno c’erano si e no 4-5 firme, si parlava di moribondi e di chiusura ( io non c’ero ancora), ho ltto appelli vesti strappate litigi, recriminazioni e tutto uno spicinio ( come dicono i toscani, vai a sapere che vor di’) etc etc.
    mi pare ciclico, intrinseco, e

    Polissena non si rivolge mai a me direttamente e questo è carinissimo perchè invece parla evidentemente di me, ma poi dice esattamente

    “Se poi si mettessero da parte le gelosie (sì che ci sono), le permalosità, le arie di superiorità, le ‘puzze sotto il naso’, insomma se l’aria diventasse più respirabile”

    va avanti pure polissena, apri la strada, insegnaci, tu che sai

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  12. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Ho letto anch’io Dora Bruder, una sorta di racconto lungo, elenchi, ombre, ricordi, strade, nomi; vagamente lo associo a Sebald ma in forma breve, meno consistente. A mio avviso è uno scrittore che ha una poetica e un corpus esauribili in due, tre suoi libri. Insomma interessante ma non memorabile come un Nobel meriterebbe. È pur vero che Nobel centrati ce ne sono i media uno ogni 5-6. Negli ultimi anni direi Szymbrska, Saramago, Coetzee, Munro. Su Roth e Murakami si è detto forse troppo, in particolare su Roth, se andiamo a leggere le preferenze dei critici e scrittori americani su loro stessi non sono affatto unanimi (perché dovrebbero esserlo gli svedesi?), c’è chi predilige McCarthy, chi Roth, chi Pynchon, chi De Lillo, chi Franzen, quest’ultimo ha dichiarato, già da qualche anno, che il maggior scrittore del Nordamerica è una donna canadese, ossia Alice Munro (per quel che vale sono d’accordo con lui, il Nobel ci ha preso, in questo caso). Se pensiamo che il Nobel non è stato assegnato a Tolstoj e ad Ibsen capiremo che non è così semplice afferrarne le logiche. Tolstoj non aveva bisogno del Nobel, e all’Accademia irritava quel suo professare un ritorno alla condizione scalza, Ibsen (scandinavo, quindi un LORO autore) veniva considerato uno scrittore che aveva fondato la sua opera sulla disperazione più nera. In fondo l’Accademia ha opinioni giuste o meno come tutti i cittadini del mondo. Molto conta la ricezione di un’opera, la traduzione diffusa, e il saperla illuminare. Evidentemente Modiano lo hanno letto sotto un’ottica interessante. Io sono certo che un autore che anche da noi è poco letto (forse perché vive in Germania da venti anni), ossia Cesare De Marchi, se avesse giuste e meritorie traduzioni e qualche critico che sapesse illuminarne l’opera potrebbe essere un Nobel di quelli alla Szymborska, misconosciuti ma VERI. Ha scritto due libri notevoli (Il talento, 1997, e La vocazione, 2010) e un capolavoro, La furia del mondo (2006); il nostro miglior romanzo degli ultimi vent’anni almeno. È che De Marchi è desueto, i suoi personaggi sono inassimilabili, profondi, distratti, tendono a non inserirsi nel mondo, come il protagonista de La vocazione (di giorno lavora in un fast food e di sera scrive saggi originali sul senso della storia, saggi che non leggerà nessuno) patiscono la loro vocazione a vedere le cose in modo ingenuo e allo stesso tempo profondissimo. Pertanto la riflessione di De Marchi è classica nel senso più ampio, universale, passa per Dante, Tasso, Leopardi, Svevo e arriva fino a noi. Per cui è più facile caldeggiare autori italiani “internazionalizzanti”; ieri Paolo Di Paolo scriveva su FB che abbiamo un grande autore come Sandro Veronesi e dagli americani ci facciamo fare la lezioncina su Elena Ferrante, secondo lui troppo celebrata. A mio avviso Elena Ferrante ha una sua forza, soprattutto negli ultimi romanzi, e
    per molti aspetti è più notevole e autentica di Veronesi ma Cesare De Marchi è un altro livello, di lingua, profondità e minuzia narrativa. Non serve dire che quando ho fatto il nome di De Marchi, inserendomi nella discussione tra Veronesi e Ferrante, nessuno ha risposto, forse nessuno lo ha letto, e consideriamo che alla discussione partecipavano editor, scrittori e lettori avveduti. Insomma, un premio, dal più piccolo al più grande ha una certa dose di ineffabile casualità. Ricordiamoci che Faulkner venne riscoperto prima di ricevere il Nobel, nel 1950, da una serie di articoli di un critico americano, che gli svedesi lessero, altrimenti era stato già dimenticato agli inizi degli anni trenta.

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  13. Avatar cristina
    cristina

    grazie Domenico Fina, De Marchi segnato!! Credo che gli svedesi abbiano scelto Modiano pechè insise sulla memoria e sulle correità col nazismo in Francia e loro hanno rigurgiti potenti e tenebrosi in quella direzione. Non mi spiego diversamente quetsa .- pealtro onorevole, perchè no – scelta

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  14. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Polissena @Tutti
    La tentazione di glissare e di passare oltre è molto forte, visto che i toni non invogliano il dialogo e fanno scappare la voglia di aprire il blog; c’è solo l’inconveniente che quando non capisco le persone con cui ho deciso di condividere qualcosa, io non ce la faccio, devo chiarirmi, pur sapendo di rischiare ulteriori delusioni, devo avere la chiarezza delle cose.

    @Cristina
    Cristina cos’è che ti metti a raccontare? Che sei di sinistra? Che sei femminista? Che sei madre? Chi si sia degnato di prestare un briciolo di attenzione a quanto scrivi, queste cose le sa già, le sa perché ti conosce e, salvo tu abbia commesso l’infingardaggine di inventarti tutto da quando ti leggo, se ti conosce non è solo perché tu talvolta hai fatto esplicitamente cenno al tuo essere di sinistra, femminista e madre, ma perché tutto questo (e molto altro ancora) emerge da quello che scrivi, da come racconti i libri, i romanzi che ti piacciono, perché si intuisce da quello che leggi e da come ci comunichi ciò che hai letto, perché viene fuori – salvo non avere capito proprio niente – dalle tue incazzature e dai tuoi entusiasmi.

    Ci si può inventare una professione o un luogo di residenza, ma celarsi quando scriviamo di libri, e per un periodo oltretutto protratto, è più difficile, perlomeno improbabile. È per questo che non trovo utile dare riferimenti geografici, non serve. Non fosse che siamo on line, ti dico, l’indirizzo e il numero di telefono a te e agli altri che scrivono qui, lo comunicherei senza indugio.

    @Polissena,
    Il recapito telefonico lo darei anche a te perché sono sicura che un breve scambio di battute chiarirebbe qualche equivoco che sicuramente deve esserci stato: non riesco a capire quale sia il motivo di tanta acredine e livore, dovrà pur esserci una ragione se ogni volta che scrivi, scarichi in poche righe un concentrato di rabbia distruttiva mista ad insulti, a voler tacere di alcune discutibilissime affermazioni su ciò che si dovrebbe scrivere su questo blog che è un blog di lettura. Capisco che le antipatie possano essere istintive e, in quanto tali, catartiche, liberatrici (che sui blog qualcuno scriva per sfogare un po’ di malumore, è noto), ma francamente, i tuoi interventi, come ha scritto Cristina, rischiano di diventare un boomerang, fanno male a te, e oltretutto non aiutano noi.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  15. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sì Cristina, lo penso anch’io. Ed è anche una scelta, in questo senso, nobile; è però da aggiungere che si sono dimenticati Primo Levi che su quel periodo ha scritto pagine altissime. Va be’, come già detto, i nomi sono tanti e il Nobel è uno solo, all’anno. Ciao.

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  16. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Luigi Gavazzi

    Io visualizzo il blog in modo diverso, anche da cellulare. Voi come lo vedete? Sono scomparsi “commenti recenti” e altre tendine che apparivano sulla destra e sulla sinistra dell’articolo centrale. Non riesco a capire.

    Ciao,
    Mari

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  17. Avatar luigi gavazzi

    Tranquilli, alcune limatine di stile; i commenti sono tornati 🙂

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  18. Avatar cristina
    cristina

    è tutto piccolo , si fa un po’ fatica a leggere rispetto a prima. mah,caro @ Luigi, c’era proprio bisogno??

    @Mari, dai che hai capito perchè ho fatto il riassunto della mia carta di identità, su – io non ho nulla da nascondere

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  19. Avatar maria-teresa
    maria-teresa

    Sono d’accordo con @Cristina su cio’ che era diventato il blog,non si poteva certo parlare di libri:bacchettate su improbabili errori anche solo di grafia-per poi tacere sull’uso sconsiderato delle virgole tipico di certi interventi, dal periodare incomprensibile,ma a quelli occorreva solo fare applausi-prese in giro infantili ma cosi’,dal nulla e su nulla,etichette alle persone al di la’ dei concetti espressi ,magari sempre diversi,simpatie pre-confezionate, continui ‘ci sentiamo anche fuori di qui’…Va be’,e allora??Ora si parla di classici e ‘nuovi’ autori,ogni intervento ha sempre un seguito.Una risposta,una condivisione esce sempre..Un saluto

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  20. Avatar cristina
    cristina

    oggi piove, vediamo di alleggerire se si può…vorrei segnalare un film

    Ho visto alcuni giorni fa il bellissimo REGNO D’INVERNO di un regista turco di cui ohibò non ricordo il nome ora (mi scuso). Film che ha vinto la Palma d’oro a Cannes, ( e Cannes non è Venezia…).

    In genere mi faccio una mia opinione su quanto vedo abbastanza in fretta.
    Invece questo film mi ha spiazzata, ci penso e ci rimugino, non sono ancora giunta a una conclusione definitiva di pensiero,so che è bellissimo, anche solo esteticamente ( cappadocia d’inverno, camini petrosi delle fate innevati, lande sconfinate e selvagge a perdita d’occhio) poi attori bravi e intensi, animali in pericolo, cultura e intelligenza a gogo, è davvero un’opera magistrale.

    Non aggiungo nulla perchè critici valenti hanno ben scritto e detto su questo lungo film straordinario ( 3 ore e 15), che definirei per cinefili ( insomma accade poco,pochissimo in questo film – Wwayne NON c’è azione, solo moltissime parole)
    Dico solo che io sto discutendo con un mio caro amico da giorni – lui ne dà una lettura prettamente cechoviana ,io tendo a vederci molto più una vena tragica Shakespeariana ( del resto l’albergo nella caverna gestito dal protagonista colto e affabile si chiama Othello).

    Buona visione, è un capolavoro, anche se non so ancora fino in fondo tutto quello che mi ha dato ( forse perchè c’è molta stoffa in questo film ).

    (si. oltre a leggere i libri di cui si parla, vado anche a vedere i film belli appena escono se posso…sarò strana…eheh – del resto a mia scusante c’è che non lavorando più ho tempo a disposizione).

    @Domenico Fina se sei un tipo che va al cinema sarei molto curiosa di conoscere la tua opinione su questo film potente.
    all’inizio avevo proposto di fare un blog sui film, ma nessuno mi ha mai nemmeno filata di striscio. peccato, cercherò altrove…

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  21. Avatar wwayne

    Se non c’è azione è difficile che io lo guardi. Tuttavia, ti stupirò dicendoti che proprio la settimana scorsa ho visto al cinema un film molto al di fuori delle mie corde abituali: Amore, cucina e curry. So che sarebbe rivolto ad un pubblico esclusivamente femminile, ma avevo visto il trailer ed ero rimasto incantato dalle splendide location del film.
    Ebbene, è un film davvero molto bello, sia esteticamente che per quanto riguarda i contenuti. Lo consiglio a tutti.

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  22. Avatar cristina
    cristina

    @nipote bello, non esiste un pubblico femminile e uno maschile in assoluto. Ognuno di noi ha dentro parti maschili e parti femminili, in misura variabile e variabilmente consapevole, ma il discorso sarebbe bello lunghetto…

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  23. Avatar wwayne

    @Cristina: Hai ragione, ma è innegabile che alcuni film si pongono come target un pubblico maschile, altri un pubblico femminile. Non troverai mai una maggioranza di donne a vedere I mercenari, così come non troverai mai una maggioranza di uomini a vedere Amore, cucina e curry. Infatti ero l’unico ragazzo in sala. : )

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  24. Avatar editalara
    editalara

    Bello il restyling ci voleva !
    Mi piace l’idea di Cristina di un blog di cinema, ma forse ce ne saranno chissà quanti in giro per la rete..
    Voglio essere solidale con Polissena e dire che, a parte il tono irruente ( che a me comunque piace), qualche verità l’ha detta con coraggio e io l’apprezzo; sui classici invece non mi trovo d’accordo: come diceva Calvino sono libri che non finiscono mai di dire quel che hanno da dire, quindi perchè non dovremmo parlarne ancora e lasciarli sullo scaffale?
    buona giornata tosi !!

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  25. Avatar polissena
    polissena

    @Editalara, meno male che ci sei tu che non scambi i consigli per insulti!

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  26. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    @Cristina. Sì mi piace il cinema, ma dalle mie parti ancora non è arrivato Regno d’inverno 🙂 Quando l’avrò visto ne scriverò volentieri. Ciao

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina,
    se alle parole con cui hai introdotto la tua “carta d’identità”, come la chiami tu, dovevo dare un significato diverso da quello letterale, io ho perso il treno: se allusione c’era, io non l’ho capita. Pazienza. Neanch’io, in linea di massima, ho segreti.

    @tutti
    Ho momentaneamente sospeso, ma solo per motivi di ordine pratico, e lo riprenderò senz’altro, “Nemesi” di Philip Roth. Voi lo conoscete?, Non so perché, ma mi immaginavo che Roth fosse autore difficile, invece le prime pagine sembrano scorrevolissime e piacevoli (intendo dire nello stile, non è invece leggero l’argomento, visto che il romanzo parla di un’epidemia di polio).

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  28. Avatar cristina
    cristina

    stamattina a Radio3 leggevano le pagine culturali e hanno parlato di un’intervista, credo, a Chimamanda Adichie che presenta il suo ultimo libro AMERICANAH,appena uscito, che io sto leggendo da 4 giorni. belle, le coincidenze.
    E’ il terzo libro che leggo di questa scrittrice nigeriana ( il giornalista ha detto oriunda nigeriana,, tremendo,no?) giovane, brava e pure bella. Quando lo avrò finito o sarò a 2 pagine dalla fine, come ho fatto per Dora Bruder, magari ne scriverò qualcosa,per ora non me ne riesco a staccare anche se mi pare meno affascinante degli altri due.

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  29. Avatar camilla
    camilla

    @cri — anch’io sto lentamente leggendo Americanah , non ha il ritmo e, apparentemente, il fascino degli altri due capolavori.di Adichie tuttavia in Americanah c’è un clima di “razzismo” ostentato e negato al tempo stesso “io non sono razzista ma…………” che mi turba perchè lo incontro troppo spesso , a tutti i livelli sociali e di indirizzo politico, lo incontro ogni momento. Tra le persone care, anche le più care. ed è proprio questo che rende duro e difficile leggere l’ultimo Adichie.Credo che sia un libro difficile ma estremamente importante per noi tutti, europei, americani,e per tutti gli individui che vivono nel mondo globale. Deve essere stato un lavoro durissimo per la scrittrice, lei dimostra come “la verità”, per fortuna in continuo cambiamento, ma tutt’ora prevalente, si annida nelle piccole cose, nella vita di ogni giorno, in spazi mentali apparentemente piccoli, in particolari picccole pieghe della mente che , come nelle epidemie di “peste” impediscono la guarigione e favoriscono le peggiori pandemie. Eppure, anche in Americanah, c’è qualcosa che ci fa davvero assai più simili tra esseri umani che “diversi”: ed è l’amore, la storia d’amore, sono i sentimenti. Legami forti che vogliono superare ogni ostacolo. La passione, insomma, salverà gli esseri umani. A meno che…. Non credi Cri che questo libro sia disperante ma innegabilmente imprescindibile?.
    @Polissena –sarei curiosa di un tuo parere su questa grande scrittrice riguardo a L’IBISCO VIOLA e META’ DI UN SOLE GIALLO. Sui classici, che amo profondamente, sono però molto d’accordo con te: dare pareri sugli Dei , in fondo, non serve a nessuno: i classici vanno letti, se possibile e non hanno bisogno di commenti. ne hanno avuti e continuano ad averli di grandissimo livello. Basta leggere i saggi critici su di essi o fare un giro in rete per sapere assai di più di quello che i commenti di lettori comuni possano dare.sarebbe come dare “parr” sulla matematica quantistica.Certo leggerli, i classici, è una grande esperienza, sempre.Ciao a tutti i pochi e , spero i tanti.

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  30. Avatar cristina
    cristina

    @cam…non so ancora, mi pare però che ci giri troppo attorno al tema del razzismo, cioè che lo abbia spalmato su tutte le pagine. Sono a metà, lei è brava, ma ..boh, mi fermo, certo mi chiedevo cosa possono capire dei lettori maschi delle decine di pagine sui capelli e i prodotti per etc etc.

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  31. Avatar cristina
    cristina

    http://www.michelamurgia.com/cultura/libri/848-da-dove-sto-chiamando-lo-so-benissimo
    per chi ama Michela Mugia qui sopra un link a una sua strepitosa recensione.-introduzione a dei racconti di Raymond Carver . ecco una recensione coi super fiocchi, che intlligenza acuta e che scrittura limpida. mi piace sempre Murgia.

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  32. Avatar cristina
    cristina

    questo continuo cambiare del sito mi rende ansiosa e lo trovo ansiogeno ( e pure inutile) Luigi! che si combina qui? ci vuoi stordire? personalmente peferisco la versione con tendine a sinistra e caratteri belli gandi. ma basta che ci si fermi su una, e quella sia, no?

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  33. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @Tutti
    Scusami Camilla, secondo me sei in contraddizione, non puoi affermare che leggere i classici sia una grande esperienza e poi sostenere che i classici non hanno bisogno di commenti ad opera dei lettori comuni.

    Senza voler qui aprire una querelle per cercare di stabilire chi sia il lettore comune, i commenti, perlomeno quelli intimi, sono la conseguenza logica della lettura, se uno legge, non può non commentare, perlomeno tra sé e sé, salvo la lettura fallisca sotto tutti gli aspetti. Perché quindi non dovrebbe il lettore esternarli i propri commenti? Perché ci sono già quelli dei critici? E allora io non posso dire la mia perché su Proust hanno già scritto Raboni, De Maria, e non so chi altri?

    Dal tuo discorso sembra che sui classici non possa esserci discussione, si sa, dici tu, sono dei, cosa possiamo dire noi sugli dei. Semplicemente, quando non ci sono piaciuti, per esempio, possiamo dire che non ci sono piaciuti, che preferiamo letture diverse, che siccome ci annoiano (capita anche con i grandi nomi della letteratura mondiale) di questo o di quel classico ci facciamo un baffo e preferiamo leggere un semplice signor nessuno perché ci diverte di più e ne traiamo maggior costrutto.

    Il lettore critico a mio parere non conosce né dei, né mostri sacri e – se è lettore critico – quando legge, si tratti di Proust o di Manzoni, al suo diritto di dire “non mi piace” non rinuncia mai. Quindi, visto che gli insulti li prendo per quello che valgono, ma certe affermazioni mi inquietano profondamente, chiedo: perché mai il lettore non dovrebbe poterlo scrivere il suo “non mi è piaciuto”? E in base a quale argomentazione si spiegherebbe questa interdizione, su un blog di lettura?

    Ciao,
    Mariangela

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  34. Avatar wwayne

    @Mariangela: Mi hai ricordato un episodio successo l’anno scorso sul mio blog. Scrissi una recensione de “Il grande Gatsby” (il film), e nei commenti un blogger scrisse che non gli era piaciuto il libro: apriti cielo! Nel giro di poco un altro blogger attaccò sia lui, che aveva osato toccare Fitzgerald, sia me, che avevo osato lodare il film di Luhrmann. Io gli risposi con cortesia: reagire in qualsiasi altro modo avrebbe voluto dire dargli corda, e cadere nella sua provocazione.

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  35. Avatar carloesse
    carloesse

    Che succede? Si è ingigantito tutto!
    @luigi: ci hai preso tutti per presbiti ?

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  36. Avatar carloesse
    carloesse

    @wayne
    c’è molta suscettibilità qui in giro.

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  37. Avatar wwayne

    @Carloesse: Me n’ero accorto, che su WordPress le risse verbali scoppiano con estrema facilità. Ad ogni modo, questo fa parte del gioco: interagire con altri bloggers e pretendere che siano tutti carini e simpatici con te sarebbe assurdo, presto o tardi è inevitabile che qualcuno ti salti alla giugulare con questo o quel pretesto. C’è chi queste cose riesce a farsele scivolare via e va avanti, e chi invece ne resta troppo intimidito o amareggiato e quindi preferisce ritirarsi. Io sono ancora qui, quindi puoi dedurre da solo a quale categoria appartengo. : ) Grazie per la risposta! : )

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  38. Avatar carloesse
    carloesse

    A me però piace sfidarla. Ed è per questo che mi unisco ai detrattori di Kristoff: La sua trilogia mi ha comunicato solo gelo. La sua sofferenza mi è parsa risolversi con una estrema riduzione del tutto a pura e fredda violenza. Delle parole, dei pensieri, delle azioni. Senza compassione, senza umanità. Così come i tagli di Fontana in pittura.
    Non a caso detesto Fontana (posso dirlo?) Forse l’avevo già detto, qualche anno fa. E allora lo ribadisco.
    Amo Afro, amo Burri , le sue combustioni ed i suoi cretti. Che sono ancora umani. E amo Morandi, con le sue infinite bottiglie, sovra ogni altra cosa. Ma Fontana proprio no.
    Non riesce a piacermi la Kristof ed il suo gelo e non riesce a piacermi Bernhard con il suo sprezzo. Ma ogni tanto ci provo. Perchè invece sono curiosissimo.

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  39. Avatar cristina
    cristina

    @Carlo!!!!!! Ciao Carlo,
    anch’io amo Burri ( tantissimo) e Afro ( meno) e poco Fontana ( che era anche un po’ furbacchione secondo me). aMO UNA BOTTIGLIA-DUE BOTTIGLIE, TRE BOTTIGLIE DI mORANDI. aLLA CENTESIMA UN PO’ MI STUFO, COME PER I COLLI LUNGHI DI mODIGLIANI. MA CI SIAMO caPITI.
    ossantapace mi è scappato il maiuscolo, scusate!!!!
    Più che il gelo (anche quello) di Kristof è anche l’arricciamento, intorcigliamento, incasinamento dei personaggi, che si sovrappongono, si elidono, si copiano e si sdoppiano che mi ha allontanata.
    Ce n’era bisogno? giusto perchè il lettore/la lettrice abbia gli occhi storti? mah. e poi tutta quella violenza- “a gratis” (qui si parla così, ohiohi). non mi ha fatto vibrare neanche un baffetto.
    Bernhard è diverso, secondo me. la sua ossessione cela sentimenti, e a volte mi commuove. Ma a piccole dosi, eh. Sono patologie squadernate e messe sotto il microscopio le sue, occhio da entomologo, cuore tenuto a freno, ma c’è, nel delirio ossessivo….non ci sento mai auto compiacimento o compiacimento.

    Gli scrittori dell’est invece, la Mueller, la Jelinek, la Kristof hanno a volte un riverbero raggelato…che lascia sgomenti e distanti. Sarà che hanno tanto sofferto, ma perchè mi devono scudisciare per dirmelo?
    non so se è una riflessione legittima la mia, ma continua a venirmi in mente (naturalmente non è così Szymborska, nè tanto meno Szabo’)

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  40. Avatar cristina
    cristina

    caro @ Luigi, questa nuova veste grafica solleva dei problemi. Se si va in fondo col cursore si trova una sfilza di elenchi blu degli anni passati ( inutile e irritante, si perde molto tempo a risalire)).
    La figuras di Hopper in alto potrebbe essere carina, ma è coperta da una lugubre strisciona nera centrale. Personalmente trovo il povero Hopper abusatissimo, anche sulle scatole di cioccolatini, poi però de gustibus. Ma il quadro non lo si vede!
    Le tendine a destra, mah si ok, anche se a noi europei forse verrebbe meglio trovarle a sinistra…visto che leggiamo da sin a destra.
    In ogni cao, fermiamoci su una versione e che quella sia…ti supplico.

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  41. Avatar editalara
    editalara

    vero Cristina, troppo funerea quella striscia nera! e che fine ha fatto quella bellissima bucolica foto di ieri ??

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  42. Avatar editalara
    editalara

    p.s. caro @Luigi, perchè non metti il quadro preferito della mia bambina, La notte stellata di Van Gogh, che rispecchia la bellissima “pazzia” di noi lettori ? 😉
    che bello sentir parlar d’arte in questo blog , anche se qualche dio alla Sgarbi ne avrà di certo parlato meglio in qualche manuale…
    ciao!

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  43. Avatar cristina
    cristina

    edit, si parla sempre d’arte in questo blog! (pssst c’è anche l’arte …povera)

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  44. Avatar cristina
    cristina

    @am, tutti
    ho finito poco fa l’ultima – bellissima – pagina di AMERICANAH. di Chimamanda Ngozi Adichie. Scrive bene questa scrittrice, è brava. Ma il libro non è del tutto riuscito s econdo me, anche se l’ho letto volentieri.
    E’ poco equilibrato nelle sue parti narrative, l’inizio in Nigeria è leno e non sembra mai andare avanti, annoia un po’, poi il libro ha una svolta di ritmo e intensità quando la protagonista va in America (leggi USA) e viene a galla il tema centrale – il razzismo, su cui gli esempi che porta l’autrice sono fantastici, ma troppo minuziosi ,e ripetuti a mio parere.
    Poi il personaggio di lei è anche un po’ strano, trova dei fidanzati bellissimi e bravissimi, una fortunella sfacciata e però si lamenta sempre. Insomma …
    Invece è deliziosamente centrato il quadro di questa borghesia wasp statunitense,tutta un perbenismo politcally correct, un cibo bio, una corsa salutare, un viaggetto culturale in aereo veloce veloce, mentre il mondo lì accanto crolla… e tutti i loro superlativi scivolosi, una fanghiglia su cui pattinano le idee. Quello si mi è proprio piaciuto. Uno sguardo ironicamente molto acuto edivertente.
    Ma il libro andava ridotto di alemno 100 pagine s econdo me, doveva condensare e stringere, e rinunciare a qualcosa. Il ritorno a Lagos invece mi è parso bello, conciso, denso e molto ben fatto.
    E si impara molto – forse anche troppo – sulle acconciature afro…e sui capelli di Madame Michelle Obama….e su Mr Obama …
    Un libro forse più sugli USA che sui nigeriani. ma a noi bianchi e pallidi abitatori della vecchia Europa insegna moltissime cose che non sappiamo affatto. Per cui sia benedetta Chimamanda Adichie che apre qualche finestra del nostro ottuso sapere.

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  45. Avatar camilla
    camilla

    @cri -sono molto contenta delle tue conclusioni su Americanah e le condivido in pieno. Resta il fatto che è un libro importante, forse un editor più attento poteva rendere meglio la versione italiana: bisogna pensare che la traduzione di un testo complesso e pieno di riferimenti specialistici deve essere stata molto difficile e, forse, ha appesantito alcune parti , a volte basta un tono o un significato appena diverso per togliere ritmo.
    @mariangela – tutti i diritti di dire “a me non piace”o anche anche “odio guerra e pace”, non sopporto madamen Bovary, o trovo illeggibile Proust. ma dev’essere, appunto, un parere personale , l’espressione di un gusto individuale.Non credi mariangela? E così è per la pittura, la scultura e tutte le opere artistiche., a meno di non possedere conoscenze molto approfondite. Io vado pazza per Chagall , per esempio e per molti altri. Tempo fa vidi , a Venezia, Una magnifica mostra su Balthus,con una infinità di sue opere, che ne dite? Ne rimasi folgorata per sempre. E a chi gliene può importare??Dei miei gusti.

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  46. Avatar cristina
    cristina

    Camilla, a noi ce ne può importare dei tuoi gusti!! senno’ che saREMMO QUI A FARE SCUSA? Balthus , ah si Balthus, (che mi piace e non mi piace) certo che mi importa, perchè Balthus vale Julian Barnes e Chimamanda Adichie, proprio uguale uguale.
    Arte. punto. quindi dirizzati, coerentizzati e fai quello che puoi. Non è che le arti visive valgan meno o più di quelle letterarie. A me ad esempio Chagall, si, ma però, si insomma, mi stufa, lo trovo un pochino stucchevole. Come uno che dice sempre – Ooooh che bello! – dopo un po’ ti vien da dirgli – aho’ e vieni giù dal pero….-per dire-

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  47. Avatar cristina
    cristina

    oddio luigi, van gogh…”quel” vangogh??? noooo dai, è la striscia nera in mezzo che non va. copre tutto ed è funebre.
    Poi libri ,non stelle…
    comunque eccola..again
    chttp://www.youtube.com/watch?v=nkvLq0TYiwI&eurl=http://groups.msn.com/NelmezzodelCammin/general.msnw?action=get_message&mview=0&ID_Message=30527&all_topics=1

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  48. Avatar cristina
    cristina

    chiedo davvero scusa- non mi ero accorta nel mio snobismo che la notte stellata era stata richiesta da Edit e dalla sua bambina. Quindi la scelta di Luigi è tenera e affettuos e…motivata. (anche se resto dllo stesso parere…per quello che conta)

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  49. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Wwayne @Camilla
    Wwayne, da quando scrivo qui non ho incontrato solo gente che vuole saltarmi alla gola, con te e con gli altri nomi che leggo qui non è così, certo, on line, non puoi mai escludere l’eccezione.

    Con Camilla, per esempio, mi confronto volentieri anche quando non sono d’accordo con lei come in questo caso: Camilla, innanzi tutto ha ragione Cristina, se non mi interessassero i tuoi gusti (anche quelli artistici) e quelli degli altri partecipanti a questo blog, eviterei di intervenire; in merito poi a come il lettore debba commentare un classico, io lascerei la piena libertà a chi scrive: se il lettore è in grado di esprimere il proprio parere con parole sue, bene, faccia pure, se preferisce rifarsi a quanto già compiutamente formulato da un critico di professione, è nella sua facoltà di riportarne il pensiero, di riassumerne i testi e al limite, anche di citarlo alla lettera. Se ha un minimo di onestà intellettuale, riconoscerà che non è farina del suo sacco e nominerà espressamente l’autore del commento.

    @Cristina @Carloesse@Tutti
    Il problema con il libro della Kristof non è tanto che è angoscioso – quello potrebbe essere un merito – il guaio è che è proprio noioso, lento, scritto in una lingua molto piatta. La confusione tra i due gemelli è voluta, quello l’ho capito anch’io, le tante varianti della storia, anch’esse, non sono casuali, ma non mi è piaciuto lo stesso: l’analisi costo/benefici mi porta a dire che per la fatica che mi ha richiesto, mi ha restituito poco, troppo poco.

    Saluti a tutti,
    Mariangela

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