I libri più belli, letti nel 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014. Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo. In particolare, in quello del 2013 si è accentuata…

L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del “New York Times”, pagina delle opinioni del 16 marzo 2014

Con qualche settimana di ritardo rispetto alla stagione, eccoci con il post che dovrebbe avviare la discussione sui libri più belli, letti nel corso di questo 2014.

Anche il post dello scorso anno, come e più di quello degli anni precedenti, è stato un grande successo.

In particolare, in quello del 2013 si è accentuata la tendenza a generare flussi di discussione laterali e autonomi rispetto al corso principale. Digressioni che in realtà hanno reso la discussione decisamente ricca e varia: una specie di gruppo autonomo di analisi e autoanalisi delle letture, degli autori, dei lettori. E forse delle vite coinvolte.
Insomma, grazie a tutti.
Speriamo che anche questo 2014 ci porti letture, libri e discussioni memorabili.

Come sempre, usiamo i commenti

Un abbraccio

Aggiornamento: comincio a citare qui autori, titoli dei libri citati dai lettori nei commenti. Portate pazienza perché sono talmente tanti che ci metterò un po’ a mettermi al passo. Li elencherò in ordine alfabetico di autore.

Elias Canetti, “La lingua salvata”
Eugenio Corti, “Il cavallo rosso”
Mathias Enard: “La via dei ladri”
William Hopson, “I mocassini di sangue”
Stephen King, “L’ ombra dello scorpione”
Irene  Nemirovskyi, “Il Signore delle anime”
John Williams, “Stoner”

 

 

 

Commenti

2.606 risposte a “I libri più belli, letti nel 2014”

  1. Avatar lettoreambulante

    IL POSTO è uno dei libri che mi ha colpito maggiormente, infatti ne ho comprate tre copie, così sono sicura che ce l”avrò sempre. Ci sono delle immagini, come quella della biblioteca o la bicicletta con cui il padre la porta a scuola, che riescono a raccontare un intera vita.
    Per Cristina. Anch’io non ho trovato letterariamente notevole il libro della Mukasonga NOSTRA SIGNORA DEL NILO però racconta bene un Ruanda diverso da quello che ci immaginiamo e ho trovato ben descritte le adolescenti del liceo. Forse manca di ritmo, ma rimane un buon libro. Per il tuo gdl puoi anche vedere L’INFANZIA di Wole Soyinka che hanno ristampato da pochi anni.
    ciao

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  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    La tua poetessa è troppo ottimista! Tra le altre belle cose scrive: “coi capelli bianchi all’improvviso, che prendono il posto dei grilli per la testa”. Magari!! Dico io. Nella mia esperienza, più i capelli diventano bianchi, più numerosi sono i grilli (pensieri strambi, paure, dubbi) che mi saltano nella testa.

    La poesia è molto bella, peccato non sia certo il nome dell’autrice.
    Proponendo il tema della vecchiaia, mi ha rinnovato il dolore per un mio caso familiare: incapacità di essere autonomi e di provvedere a se stessi per opacità mentale.

    Ci penso spesso: la medicina ha concesso ai nostri organi vitali di funzionare più a lungo che in passato, ma sembra non essersi occupata della nostra mente che a una certa età, in molti casi, ci lascia. Mi chiedo: un cervello allenato allo studio, alla lettura, ai calcoli matematici (ho conosciuto anziani che per tenersi in allenamento risolvevano operazioni senza una precisa finalità) ha più possibilità di non depauperarsi? La Rita Levi Montalcini diceva che il cervello è l’unico organo che non si usura con l’uso. Devo fidarmi?

    Ciao
    Mariangela

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  3. Avatar cristina
    cristina

    @simonetta… secondo te davvero noi ci immaginiamo un Ruanda? secondo me noi non ci immaginiamo proprio nulla dell’Africa….e se ci proviamo cadiamo nel buco dei luoghi comuni più comuni che …meglio di no.
    esto della mia idea, trovo mal fatte anche le figure delle liceali e tuitto molto tirato via, certo manca il ritmo, ma manca qualunque approfondimento psicologico qua…. Imperdonabile poi la parte finale dove espliode una bomba vera e propria (la violenza pazzesca a Veronica) e tutto viene liquidato in mezza paginetta, è come una miccia che si accende e poi fa plof e si spenge subito.

    @ariamgela, quel grilli per la testa credo volessero dire pazziare, fare follie, sfiziarsi di voglie, e quindi era al suo posto.
    Rita levi ha sempre ragione, ma l’allenamento forse non basta ci vuole anche voglia di vivere, … argometo difficile, basta, vado a finire LIVELLI DI VITA:

    Anche mettere “la” davanti ai nomi delle donne è condannato da chi tiene in purezza e sostanza alla parità dei generi.
    Viene da farlo anche a me, lo ammetto, ( e da lombarda, mi piace pure) ma ci stavo ragionando,…. chi dice Il moravia, il Pasolini…? (a parte i lombardi ma quella è un’altra storia)
    E’ sempre rispetto al maschile – dato per immutabile punto di riferimento di partenza – che si mette il “la” come una ramificazione, un de cuius, per discostarsi, fare una deviazione minore..

    Quindi Presley, ma la Baez? Renzi ma la Mogherini? e perchè diamine ?(la ragione è quella sopra detta, parola di lupetta giurin giuretta ).
    Da ora in poi – almeno quando parlo io – proverò a starci attenta. Leggi altro di Vargas, quindi.

    Come diceva quella maestra? Il femminile si forma mettendo una A al posto della finale O.
    -e il maschile come si forma? – chiedeva la bambina.
    Sbalordita la maestra rispose: – il maschile non si forma, esiste.
    baci , son tornata ora dal mare, ahaha

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  4. Avatar cristina
    cristina

    (pssst @wwayne…Pistoia NOn è vicina al mare per niente… e quindi, pechè vuoi andare lì allo zoo?)

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  5. Avatar wwayne

    @Cristina: Conosco solo quello. Tu a quale alludevi?

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  6. Avatar Hal
    Hal

    Ciao a tutti! Ho appena acquistato “L’arcobaleno della gravità” di Thomas Pinchon sotto le continue pressioni di un mio amico che l’ha trovato bellissimo; qualcuno di voi l’ha letto? Che ne pensate?

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  7. Avatar cristina
    cristina

    @ tutti. so che probabilmente se ne è già parlato qui.
    Ho finito poco fa LIVELLI DI VITA di Julian Barnes.
    Sono rimasta folgorata dal taglio singolare che ha voluto dare a questo libro, dalla sua intelligenza acuminata e dolente, dalla sua onestà intellettuale e morale.
    E dallo stile, perfetto, senza una sbavatura, controllatissimo, efficace, affilato.
    Per chi non sa, il libro – che inizia in modo sbieco, laterale in cui capitano anche le storie delle vite di Sarah Bernhardt e Nadar – è una narrazione del dolore causatogli dalla morte improvvisa dell’amatissima moglie alcuni anni fa.
    Sono riflessioni profonde che scandagliano la sua ma anche la nostra anima, che rievocano come reagiamo noi umani, come reagiscono i nostri amici, quali sono le banalità che circondano il lutto, la morte e quali rive si hanno a disposizione – se mai- per sopportarla e conviverci ( non per rielaborarla, concetto che Barnes irride e contesta).
    In controluce si delinea un grande amore durato 30 anni, di quelli che ognuno vorrebbe averne avuto uno uguale.
    Il tutto con un understatment misurato ma infuocato al tempo stesso, davvero una lezione di stile, e di vita.
    Ne avevate già parlato? quando?

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  8. Avatar Stefano1
    Stefano1

    Ne avevano parlato tra i libri più belli del 2013, all’incirca a fine anno.

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  9. Avatar cristina
    cristina

    @solopercamilla – la tua Olive ora è Frances Mc Dormand, la grande!
    ti ho copiato una cosetta.. (Presa dal blog di Gad Lerner, ma non è lui l’autore)
    “Vorremmo parlare di attori. Magari per comporre, se ne fossimo capaci, un’ode a Frances McDormand, la campionessa della recitazione americana. Venezia 71 l’ha omaggiata con un tributo alla sua presenza, portando sugli schermi del Lido la nuova miniserie della Hbo che è un vero omaggio all’arte suprema della Regina di Fargo. Il titolo è “Olive Kitteridge” e la vedremo nell’inverno 2015 su Sky Cinema (risparmiamo l’ennesimo appunto sulla crescente rilevanza del racconto televisivo nell’arte audiovisiva: non perché non ci crediamo, ma perché si esagera nel ribadirlo, e dopotutto rimane ancora il cinema il luogo culturale dove la civiltà delle immagini compie i suoi esperimenti e progressi più importanti).
    Ma torniamo alla McDormand, che interpreta nella miniserie di quattro ore complessive una insegnante di scuola, che vive in una piccola comunità del Maine. Il racconto copre 25 anni della sua vita: un quarto di secolo vissuto nella normale quotidianità di una provincia, che però con i suoi piccoli grandi drammi ha la stessa potenza di un poema. Anima di tutto il lavoro è l’attrice, che innamoratasi dell’omonimo libro Premio Pulitzer 2009 di Elizabeth Strout, ha deciso di produrlo affidando la sceneggiatura a Jane Anderson e la regia di Lisa Cholodenko. Ma è doveroso segnalare come la patente di coautore vada certamente attribuita al cast tutt’intero.
    Si rimane davvero incantati dinanzi a un gioco recitativo di un tale livello, dove compaiono tra gli altri gli eccellenti Richard Jenkins (il marito farmacista), Peter Mullan (il collega e amante mancato) e Bill Murray (il compagno della maturità vedovile). Impossibile staccare la visione dai fatti della cittadina americana, stretta tra il mare e i boschi, dove la vita scorre tranquilla e tragica, puntellata da morti lutti gioie vicissitudini. McDormand è al centro di tutto questo, come punto di caduta degli eventi, magnete delle diverse esistenze che si avvicendano: con il suo carattere spigoloso, talora da strega, la battuta di spirito, la capacità di contrastare la sottile disperazione che potrebbe avvincerla come capita a molti che le sono vicini. Mai uno sguardo sbagliato, un’inflessione fuori luogo, un passo dissonante: McDormand ha cercato e fortissimamente voluto questo ruolo e ne ha fatto forse il punto più alto della sua già formidabile carriera, giustamente celebrata qui a Venezia .”

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  10. Avatar Felice Celato
    Felice Celato

    Segnalo questo articolo pubblicato ieri da Il sole 24 ore:
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-09-02/il-potere-un-buon-libro-164701.shtml?uuid=ABixggpB
    …..per la verità, seguendo questo blog, ( talora) qualche dubbio mi viene…..
    FC

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  11. Avatar carloesse
    carloesse

    Ehhh…caro Felice, anche la capacità di esercitare l’arte del dubitare forse potrebbe derivare dalla nostre letture.
    Ciao,
    🙂

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  12. Avatar cristina
    cristina

    @grazie Stefano— ho infatti trovato a ottobre un commento luminoso di Camilla che ho avuto molto piacere di leggere

    dubitare fa bbene sempre caro Felice C…. e poi l’articolo …non ti pare troppo simpaticamente ingenuotto e filo americanotto? Pensare che leggere migliori le persone, ah che stupidaggine!

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  13. Avatar Felice Celato
    Felice Celato

    Congetture e confutazioni (per dirla con Popper) sono la dubbiosa essenza del metodo scientifico….non saprei se “americanotto” o “ingenuotto”, come dice Cristina, sempre piena di granitiche certezze (italiche?). Le fonti citate dall’articolo (Science e Brain Connectivity) sono serie; la mia segnalazione era ironica, forse addirittura scherzosa.
    FC

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  14. Avatar cristina
    cristina

    @felice, bah, granitiche certezze? piena? ma che film ti sei fatto? di certezze ne ho 3 o 4 ( spero anche tu, se no come fai a vivere?)
    per il resto qui si procede a vista e a volte anche alla cieca, caro lei.

    (oh ma la lingua è diversa per ciascuno di noi?
    ho scritto esattamente: “non ti pare troppo simpaticamente ingenuotto e filo americanotto? ”
    se questa è l’espressione di una granitica certezza, si, stiamo freschi. E quale s arebbe la granitica certezza qui?, giusto per poter capire….)

    Io modererei i termini, così, giusto per senso della misura o magari solo per buonsenso, almeno sometimes…ma poi vedi tu, cristianamente …eh?

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  15. Avatar Felice Celato
    Felice Celato

    Cristina, che peccato! Noi non riusciamo a metterci in sintonia nemmeno quando vogliamo essere leggeri! E va bene, me ne farò una (attiva) ragione, direbbe Renzi!
    “Pensare che leggere migliori le persone, ah che stupidaggine!”, questa era la granitica certezza, e forse anche l’unico termine da moderare nella nostra conversazione.
    Buona giornata
    FC

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  16. Avatar cristina
    cristina

    @bè vedi Felice, anche Carloesse, giusto per fare un esempio, ha alcune certezze simili alle mie e e le esprime più o meno nella stessa maniera.
    Ma nessuno a lui rimprovera di essere pieno di granitiche certezze…
    non ho sentito leggerezza, che vuoi che ti dica. Anzi a dire proprio il vero, una certa pesantezza. così capita che una a volte magari anche si stufa….
    perchè vedi, io di granitico, non ho proprio nulla. Ho delle convinzioni, ho dei gusti e delle inclinazioni, appassionate e de còre…ma nella mia complessione, il granitico non ha luogo nè patria.
    E’ sempre tutto passibile di critica e autocritica e revisione e cambio di opinione ( sulle donne e la lingua che non parla di loro – lì ,bè lì purtroppo NO, ma quella è la realtà e basta ahimè)…e modulazione e comprensione e anche critica sferzante, ma granitico, insomma è un aggettivo tutto maschile. Quindi ti pregherei di tenerlo tutto per te, if possible

    By the way – sugli effetti della lettura su ciascuno/a di noi si era già parlato. e più di una volta. Non sono certo l’unica ad escludere che questa attivvità ( massimamente goduriosa al limite dell’egotismo), possa migliorare le persone.
    Se no qui saremmo tutti angeli e (per fortunissima penso io, se no sai che pizza) non lo siamo affatto… stammi bene felice, cordialissimamente

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  17. Avatar antonellina
    antonellina

    Ciao a tutti, sto iniziando LA VERITA’ SUL CASO HARRY QUEBERT di Joel Dicker prestato da un’amica. Pare sia un romanzo addirittura mozzafiato. Sarà vero? Vado a fare un lungo respiro ed a leggere la prima pagina.

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  18. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Hal @Antonellina
    Purtroppo non conosco i testi che avete citato.

    @Cristina@Felice Celato@Carloesse @Tutti
    A mio parere l’articolo proposto da Felice deve essere spunto di riflessione, non motivo di baruffa. Anch’io sono pessimista sulla possibilità che la lettura ci migliori, ma non mi sento di liquidare la questione in modo spiccio e frettoloso perché il dubbio mi rimane e perché sono pessimista a prescindere, quindi da prendere con le molle.

    Sinibaldi afferma più o meno quello che suggerisce la statistica del S24H e cioè che leggere dovrebbe aiutarci a capire di più gli altri, a metterci nei loro panni, a provare empatia per il prossimo. Io, meno ottimisticamente, dico che leggere allarga i nostri orizzonti, ci fa conoscere situazioni mai sperimentate nella vita reale, poi, dipende, io tendo a credere che tutto sta a vedere su quale terreno va a posarsi il seme della lettura: può germogliare una pianticella o svilupparsi un mostro, a seconda di quello che trova e dell’alimento che riceve. Ma non sono proprio sicura di poter escludere un qualche effetto benefico.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  19. Avatar camilla
    camilla

    @cri — Belle le tue sensazioni su LIVELLI DI VITA. Grazie per la citazione del magnifico romanzo OLIVE KITTERIDGE– Io , però,penso che cinema e <tv siano cose completamente diverse da un libro, o meglio , dall'effetto che una BUONA narrazione può avere sulla illuminazione del cervello di un attento e affettuoso lettore. Cinema e TV sono una fruizione, la lettura invece , io ne sono certa, è "collaborazione" con una mente in stato di grazia, quella dello scrittore (vero scrittore)Il lettore ne esce sempre diverso, e spesso non solo per diversi giorni, vedi articolo di Felice Celato dal sole, ma per sempre. Saper leggere e leggere opere complesse e intelligenti crea un ambiente mentale sempre in divenire, sempre pronto a recepire e modificare anche le proprie convinzioni, soprattutto a capire se stessi, a stare meglio, a riempirsi di una bellezza che solo nella mente può trovare reale permanenza.Mi ricordo sempre di Herman Bang e dei suoi bei libri editi da Iperborea. Quelle cose lì, è solo un piccolo esempio tra migliaia di altri, sono per sempre un preziosissimo arredo della mia mente, a cui di tanto in tanto mando uno sguardo grato e beato.
    Ciao cristina.

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  20. Avatar cristina
    cristina

    @su quanto dice Camilla (non sei a Mantova allora Cam) sono del tutto d’accordo.L’avevo d etto anch’io qui tempo fa. Legggere serve se mai a conoscere meglio me stessa. Punto.
    Ma è diverso dal divenire migliori socialmente – che è quello che sosteneva l’articolo citato da Felice.

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  21. Avatar carloesse
    carloesse

    Sono sicuramente il più granitico stupidotto di tutta la ghenga: e graniticamente stupidottamente affermo di credere che sì, leggere ci aiuta ad essere (chi più, chi meno) migliori: non dico più buoni, ma certamente più ricchi mentalmente, più elastici, maggiormente in grado di calarci in situazioni e panni altrui, e così meglio portati a relazionarci con gli altri… Naturalmente con le dovute e ampie eccezioni dovute a predisposizioni e condizionamenti di natura diversa….
    .. e poi dipende anche da cosa si legge, …come si legge, ….
    Saluti stupidotti
    😀

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  22. Avatar wwayne

    Sottoscrivo ogni singola parola di Carloesse.

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  23. Avatar cristina
    cristina

    illusione. dolce chimera sei tu….. diceva la canzone?
    Se bastasse leggere, a noi crudelissimi e imperfettissimi umani…per saper meglio relazionarci con gli altri… eh…
    una bella stupidotteria pensarlo, ci piacerebbe, ah, certo ,come no se ci piacerebbe, (pure a me -,che per quanto ho letto o leggo potrei essere la regina delle migliori donne del reamuccio allora..ahah e invece sono -oltre che buona e …boh,fate voi – scontrosa e puntuta e irritabile e iritante etc come ben sapete)

    ma basta leggere qui, in questo piccolo mondo ( la ghenga come dice il carloesse) e si ha la riprovissima del contrario, senza fare nomi che tanto li sappiamo tutti… e abbiamo visto e letto.
    Per quella roba là ci vogliono condizioni cardiache e affettive e d’accoglienza che con la lettura. i suoi brillori e altezze cerebrali nulla c’incastrano. Una mia amica adorabile e generosa e davvero sempre persona migliore verso gli altri non legge un bel fico s ecco se non qualche robaccia pseudo rosa… e allora? come la mettiamo?

    Piantatela di illudervi cari i miei amichetti, se no come ve li spiegate alcuni massimi crittori umanamente stronzi galattici? via è una pura illusiòòòòòòn, che male ci faaaaa, taral la lero là ( e qui sono s eria).

    Serve.la lettura nostra. ad arredarci la mente, ad allargarci la testa, ad aumentare la nostra personale scala cromatica e le nostre conoscenze, !questo si – quindi è questione privata, privatissima, direi – ma che questo si traduca in renderci persone migliori, via! su, o l’è ‘na bischerata bella e buona.
    comunque saluti stupidotti a tutti e a tutte anche da me

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  24. Avatar Sinalefe
    Sinalefe

    @cristina indipendentemente dalla questione oggetto di discussione, tu hai una scrittura e una modalità argomentativa molto intrigante e di grande impatto. Ti leggo molto volentieri. Tornando alle letture io ho iniziato MIDDLESEX di Eugenides. Straordinario!

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  25. Avatar carloesse
    carloesse

    Allora vuol dire che io (e wwayne) se non leggessimo saremmo dei completi idioti.
    Ciao
    :)))

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  26. Avatar cristina
    cristina

    @sinalefe… Middlesex è un bellissimo libro, un po’ lunghetto nella prima parte familiare ( peraltro interessantissima circa l’immigrazione dei greci verso gli USA e il loro essere in quella nuova nazione), ma poi a un certo punto si fa meno corale e…vedrai… è un libro, ah che libro! geniale
    (grazie del complimento, davvero)

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Anche l’ultima propaggine del mio periodo di ferie è terminato, ora devo riassettarmi sui ritmi “normali”, a dimostrazione che settembre è il vero capodanno della stagione lavorativa anche per chi non lavora nella scuola.

    Per condividere anche le difficoltà e non solo gli obiettivi raggiunti, vi comunico che sono mezzo arenata con “Diceria dell’untore” di Bufalino: il linguaggio, così ricercato e involuto, mi sta mettendo in difficoltà; non lo sto trovando un libro facile, in nessun senso, ma sento che è un limite mio. @Jezabel non sono riuscita a fare onore al tuo conterraneo! Però non ho ancora rinunciato del tutto a finire il libro.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  28. Avatar maria-teresa

    Ciao a tutti.Forse influenzata dal fatto che l’articolo e’ del SOLE24H,mi e’ parso si riferisca alla capacita’ di confrontarsi con altri quando,ad es in una grande e complicata azienda,si debba mediare,trovare soluzioni e magari compromessi…Nei rapporti personali ,non sempre chi legge molto e cose profonde ,brilla per empatia,gentilezza,capacita’ di rispettare le opinioni altrui,ANZI…Dico in generale(a @Cristina,Wwayne,Carloesse,solo per citarne alcuni,confrontarsi con interesse x l’altro,rispondere, piace molto,mi sembra)

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  29. Avatar cristina
    cristina

    @mariangela… eh Bufalino, anche per me è stato da mettere giù e non mai più riprenderlo.
    Per le stesse ragioni. Una lingua così barocca e arzigogolata che una gli dice, ohi bello, ma che cosa mi vuoi dire con tutti questi riccioli, e volute, e pizzi e circonvoluzioni? Che magai qualche estimatore ce l’ha, anche fuori di terra sicula, sono certa ma…ma…
    Quindi il limite – semmai – secondo me è un po’ anche suo, di bufalino, direi, non credi ?

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  30. Avatar carloesse
    carloesse

    E fu così anche per me, naturalmente: non è facile infatti entrare in un lessico molto particolare come come quello di Bufalino (per me la prima lettura fu “Argo il cieco”, e sulle prime trovai anch’io le mie difficoltà). Però (tanto per instillare qualche sano dubbio) un po’ di fatica viene talvolta compensata da qualche premio. Per me, all’epoca, fu quello di credere di riuscire a entrare in un mondo, una mentalità, un climax, che dell’arzigogolo, del ridondante, del baroccheggiante, fanno una cifra, una caratteristica peculiare, come la Sicilia, la sua storia e la sua cultura.
    Credo che quelle storie narrate in una lingua ed uno stile più semplice e immediato avrebbero avuto tutt’altro sapore e minore impatto, e mi avrebbero lasciato impressioni meno profonde.
    Del resto anche leggere Gadda non è mica facile…
    Il mondo oggi va in tutt’altra direzione. Io stesso vorrei riaffrontare Gadda (L’Adalgisa p.es. non l’ho ancora mai letto!), ma rimando continuamente, e l’operazione di Michele Mari con “Io venia pien d’angoscia a rimirarti”, scritto in stile Leopardiano, mi lascia perplesso (e rimando la lettura anche di quello, che pure mi interesserebbe).
    Però spesso gli incontri più interessanti che si fanno sono proprio quelli controcorrente…

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  31. Avatar cristina
    cristina

    non è detto..caro @Carloesse.
    Ma l’Adalgisa è uno dei libri massimi massimi a mio parere ( la difficoltà gaddiana è ragionativo- argomentativa – nel costrutto – più che nel lessico ( che è super lombardissimo, e spesso inventato- ma pee te quello non è un problema). Certo la società piccolo borghese, autoreferenziale, lagocomaschesca e dintorni ( e non c’erano i villad’Este e i Geoge Clooney) a cui Gadda fa riferimento è oramai del tutto scomparsa, e quelle sciure e quei cumenda non ci son più,nè le sguattere con le crestine e i pavimenti tirati a cera a mano col panno di lana..
    Quindi o se ne è avuto sentore o senno’ ( se no? qual’è la forma giusta ??) mah ci vorrebbero i sottotitoli e delle foto per evocarli. Corrosivo l’Adalgisa, amarissima, ma fa ridere anche molto.

    Sto leggendo IL FIGLIO di Philipp Meyer – è il terzo libro a distanza ravvicinata che sbatte lì uno stupro violentissimo di una donna. Non ne posso più… ( qui i cattivi sono i Comanches, Wwayne poi ti dico)

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  32. Avatar wwayne

    @Cristina: Se ci sono di mezzo i Comanches devo leggerlo per principio. Ti dirò che l’ultima volta che ho pianto per un libro era proprio per un romanzo western, e proprio per una violenza su una donna. Il libro era “La patacca di latta” di Lewis B. Patten, e io piansi quando una donna subì delle percosse tanto violente da farle perdere il bambino che aveva in grembo. Fu uno shock per me, perché è molto raro trovare una scena così straziante in un libro di Patten.

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  33. Avatar cristina
    cristina

    un nipote che piange è un onore… bravo ragazzo (a prescindere dalle letture che fai, ihih)

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  34. Avatar wwayne

    @Cristina: M’è successo 3 volte. La prima volta fu con “Prima che il vento” di Antonella Boralevi, la seconda con “Gli agnelli del Signore” di Yasmina Khadra e la terza appunto con “La patacca di latta” di Lewis B. Patten.

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  35. Avatar camilla
    camilla

    @cristina –sono andata a Mantova solamente sabato, ieri, per ascoltare Toibin , tutto il resto , troppa roba, troppa gente, troppo casino e pochi autori che i lettori italiani POSSANO aver avuto il tempo di leggere!!!!!!!E questa mi sembra una vera pecca, almeno a me sembra una pecca: Infatti è il LETTORE , tanto disprezzato–ci si è messo , nell’amnbito di Fahre,ovviamente, anche quel vecchio snobbone di Arbasino con suo Adelphi incorporato (ah! questi vecchi signori italici, pieni boria e di kultura, che trovano bello tutto ciò che essi illuminano del loro bonario sguardo e volgare e inutile tutto il resto, e che razza di maschilisti, pessimi uomini del loro tempo, per questo verso ,e non è una cosa da poco, visto l’inevitabile Dimezzamento mentale di chi ha la mente otturata da uno scherzetto come il sessismo), è il Lettore, dicevo che ci fa le spese<. come mi posso interessare a uno scrittore di cui non posso ancora sapere nulla??O del libro si parla DI CUI SI PARLA perchè ne è stata tratta una sere TV non mi importa granchè. sono una lettrice di libri e amo ascoltare (non vedere) gli scrittori che li hanno scritti.Sono i lettori che contano: inutile che gli intellettuali duri e puri italiani li snobbino, Senza di loro …..
    Mantova era bella e rifiorita, luminosa e gaia. Unica eterna, gravissima pecca : i cessi : una poveretta che deve fare pipì affronta una vera avventura: scale da film dell'orrore per arrivare a un puzzolente buco , tutt'altro che pulito, nel miglior bar della città. Un'altro cesso , in cima a una scala, ripida, almeno è pulito, dice la poveretta che non tiene più, e si ritrova l'ennesima "turca" dove è molto difficile ………Insomma , in tanti anni , una ristrutturazione a norma di legge dei cessi dei bar dove vanno migliaia di persone durante il Festival, in 18 anni ancora non si è fatta. Non è un cosa da niente. E' un segno, minimo, di accoglienza e gentilezza.Baci,

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  36. Avatar wwayne

    Mettete il canale 54: c’è Franco Cardini che fa una bellissima intervista sulle Crociate, intervallata da qualche video esplicativo.

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  37. Avatar cristina
    cristina

    Cam…. brava! scrivi all’assessore e agli organizzatoi del Festival. Io scrivo sempre, vedi mai. Anche questo del WC è sessismo, se ci pensi, e mica tanto nascosto…. mannaggia che paese, che paese,
    via vo’ al mare come si dice qua

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  38. Avatar wwayne

    In questi giorni sto leggendo “La cattiva strada” di James Crumley.
    Parla di un’anziana signora che, non avendo niente di meglio da fare, si mette a sbirciare cosa succede nel giardino pubblico davanti a casa sua. Si accorge così che una volta a settimana un uomo e una donna fermano le rispettive auto nel parcheggio accanto al giardino, poi lei entra nell’altra macchina, parla un po’ con lui e riparte.
    Curiosa di sapere cosa si dicono i due e perché si incontrano, l’anziana signora ingaggia un detective privato, che da quel momento in poi diventa il protagonista del romanzo.
    Il detective comincia a pedinare l’uomo: dato che il pedinato abita in mezzo al bosco, una notte il detective pianta una tenda a poca distanza da casa sua e aspetta che succeda qualcosa.
    La mattina dopo il pedinato mette in moto la macchina, e subito dopo l’auto esplode: chiaramente qualcuno ci aveva piazzato una bomba.
    Il guaio è che i gangsters che l’hanno piazzata sanno che il detective ha ficcato il naso nei loro affari, ritengono che lui sia diventato “l’uomo che sapeva troppo” e quindi adesso vogliono farlo fuori. Ce la farà il detective a salvarsi?
    Come potete vedere, “La cattiva strada” è molto, molto simile a “Good – bye, Chicago”, il libro di cui parlavo qualche giorno fa. E’ una pura coincidenza: “Good – bye, Chicago” mi è capitato per le mani perché ho vinto un lotto di libri ad un’asta su e-bay e tra loro c’era anche questo, mentre “La cattiva strada” l’ho comprato perché avevo un buono ibs da sfruttare e il libro di Crumley era l’unico interessante che ho trovato sugli scaffali.

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  39. Avatar cristina
    cristina

    sai Wwayne un libro non è solo la storia che racconta, ma soprattutto come la racconta, come ti coinvolge, il suo ritmo, la lingua usata etc. Da quello che scrivi non ho proprio capito che razza di libro è. Bello? brutto? cosi’ cosi’? ti ha preso? e perchè? solo pe la storia ? allora basta leggere il summary ! ..mmmmh……….

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  40. Avatar wwayne

    @Cristina: E’ il terzo libro che leggo di Crumley dopo “Il caso sbagliato” e “L’ultimo vero bacio”, quindi posso dirti che quando ti avvicini ad un suo libro 2 cose ti colpiscono:

    1) La storia, sempre piena di azione e/o colpi di scena;
    2) Lo stile con cui viene raccontata, sempre molto ironico e divertente.

    Poi certo, c’è anche un buon ritmo, una certa scorrevolezza di lettura eccetera, ma sono queste 2 le principali qualità di Crumley.
    Riguardo alla tua domanda se “La cattiva strada” mi stia piacendo o meno, non posso darti un giudizio definitivo, perché mi mancano circa 70 pagine. Per ora, posso dirti che lo trovo inferiore a “L’ultimo vero bacio” e superiore a “Il caso sbagliato.” E che è valsa la pena comprarlo.

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  41. Avatar wwayne

    Prima citavo le analogie tra “La cattiva strada” di James Crumley e “Good – bye, Chicago” di W. R. Burnett: un altro autore simile a Crumley è Joe R. Lansdale, di cui ho letto “Rumble tumble” e “Sotto un cielo cremisi.” Entrambi molto carini, soprattutto il primo.

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  42. Avatar cristina
    cristina

    trovato ora in rete
    “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura.”

    Pier Paolo Pasolini

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  43. Avatar wwayne

    @Cristina: Non ho mai amato le citazioni, nella maggior parte di esse ravviso molta retorica e altrettanta filosofia spicciola. Questa è una delle poche che mi sento di condividere, a patto di non considerarla valida per tutti: come diceva Carloesse ci sono delle eccezioni, ci sono delle persone così aride che neanche la lettura di 100 testi uno più formativo dell’altro potrebbe sensibilizzarle.

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  44. Avatar cristina
    cristina

    allora eccotene un’altra che a me piace molto
    “il paradiso deve essere un infinito, ininterrotto leggere”
    Vigina Woolf

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  45. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Buona sera, continuo a leggere i vostri commenti, nonostante le bizze della connessione. Ho visto che qualche volta mi avete anche citato e ne sono lieta.
    Leggo poco, però, come ho già detto durante l’estate, un po’ per la dovuta dedizione ai vecchi genitori e poi forse principalmente perchè sono sempre incerta (intenzionalmente non uso il termine “precaria”) e ciò si ripercuote anche sugli hobby. Praticamente passo da una lettura all’altra senza portarne a termine neanche una.
    Per rendere l’idea, sono arrivata sulle Alpi il 29 agosto per prendere servizio l’1 settembre, ma non so ancora dove lavorerò (devo aggiungere che la scuola inizia il 12 in Lombardia???).

    Scusate lo sfogo improprio, ma è dovuto alle notizie trionfalistiche che i tg danno sulla scuola e che guardo con una certa sufficienza, essendo ormai oltremodo stufa.
    Un bacione.

    PS Naturalmente, inutile che vi dica che appena mi permetteranno di entrare in classe, coi miei piccoli delinquenti 🙂 , tornerò quella di sempre.

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  46. Avatar gabrilu

    Beh, non riesco a postare un commento di risposta individuale che sia uno.

    OK, il Master Chef in capo (che tempo fa me ne ha dette di tutti i colori, ed anche di più ah come mi vergogno ed il cor ancor m’offende) avrà preso provvedimenti contro di me, nota pericolosissima terrorista che attenta a tutti coloro che leggono e che si costituiscono in Gruppi di Lettura.

    Vabbuo’. Che devo dire.Ora mi guardo allo specchio e mi scoprirò pericolosa.Me ne farò una ragione.

    …Ma mi raccomando: voi che invece siete già li’ dentro, al sicuro ed al calduccio, continuate a divertirvi, eh.
    Che’ il luogo è dilettevole, e merita ;-))
    Ciao! 🙂

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  47. Avatar gabrilu

    insomma sono stata bannata, mi pare. OK,

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  48. Avatar cristina
    cristina

    @gabrilu .
    Ciao gabrilu,
    mah non credo proprio che tu sia stata bannata! ma figurati. ( si ho letto tutto – TUTTO- il passato, ma direi che le cose non stanno proprio proprio così come tu dici. Poi masterchef – ovvero Luiginter .- che io sappia, non solo ti stima molto, ma anche è contario a qualunque tipo di intervento censorio. Quindi: cosa è che non riesci a fare? cosa sarebbe un com,mento individuale?
    che io sappia qui i commenti sono tutti uno successivo all’altro e in fila, come i tuoi due qua sopra per capirci. Altri modi di intervento un ce n’è.
    Credo nessuno qua ti ritenga pericolosa terrorista ( aho’ ma stiamo a scherzare?)… mi fa pesino ridere la sola ipotesi
    quindi parla, dicci, scrivi, e lascia perdere il resto , che non c’è o è solo un fumus persecutionis ( posso dirtelo con limpida franchezza? basta andar oltre ,oltre, mi capisci?)
    comunque tanquilla, qui davvero, non c’è nessun calduccio tiepiduccio…spesso tira vento. un abbraccio
    cristina

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  49. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina@Carloesse@Jezabel
    Per quel che riguarda Bufalino, mi sento di concludere che il suo libro richiede più energie di quanto io in questo momento possa dedicargli; mi sembra più onesto che non accusarlo di leziosità.

    @Wwayne
    Se dici di non amare citazioni, aforismi, proverbi, modi di dire (non vi ho ancora tediato sulla mia passione per i dizionari dei modi di dire? Può essere che veli abbia risparmiati. Per ora) e se affermi che sono pregni di filosofia spicciola, ti disconosco dal grado di nipote: prova a leggerti qualche aforisma di Schnitzler, poi mi saprai dire.

    @Garibrilù
    In certi casi la censura, vera o presunta, è la miglior forma di pubblicità!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  50. Avatar wwayne

    @Mariangela: Non ho detto che tutti gli aforismi e tutte le citazioni son da buttar via. Generalizzare è sempre sbagliato. Ho solo detto che spesso (e non sempre) vi ravviso della filosofia spicciola. Se lo trovo in biblioteca darò una sfogliata a Schnitzler. : )

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