di Enza Moscaritolo
Si scrive Baol, si legge concorso per scrittori esordienti.
Non di quelli classici, di quelli impomatati o con la puzza sotto al naso. Baol è estro, fantasia allo stato puro al servizio dei lettori.
Come il suo nome richiede. Come il suo dna prescrive. E per questa quarta edizione, che si è appena conclusa, Baol ha in serbo una grossa novità: una raccolta dei migliori racconti – selezionati dalla giuria – pervenuti sul tema prescelto per quest’anno “L’amore ai tempi dell’Ikea”, come suggerisce una canzone della band “Lo Stato Sociale” che a breve sarà pubblicata.
Ma non c’è tempo per festeggiare e celebrare i vincitori di Baol Vol.4 (Al primo posto si è classificata Sara Loprieno con il racconto “In fondo”, seguita al secondo posto da Roberta Russo con “Tutto bene” e al terzo da Federica Carretta “Rapporti in scatola”; per la sezione Baol Visual, 1° classificata “Gutemberg, Macchina delle combinazioni sentimentali” – di Maria Rosa Comparato, 2° classificata “C’era una volta… c’è e ci sarà… me” di Alba Petrarulo, 3° classificato “Da quando” di Daniele Severo).
I “baollini” pensano già alla prossima edizione. “Siamo ancora più motivati a fare bene e a diventare grandi – spiega Sergio Colavita – la formula di Baol è sempre la stessa, quella formula segreta che ci portiamo dietro ormai da quattro edizioni, custodita quest’anno nel fustino del nostro detersivo”.
Non a caso, la magic box, simbolo di questa edizione di Baol, ha fatto il giro del mondo per diffondere il seme della creatività.
[youtube:http://youtu.be/R7edoHD3t6A%5DSembra appena ieri l’inizio di quest’avventura, nata un po’ per sfida, un po’ per gioco, a Foggia e che lentamente ha conquistato la Puglia, coinvolgendo tutti gli atenei pugliesi, l’Adisu, l’Accademia delle Belle Arti, rivolgendosi agli studenti pugliesi in sede e fuori sede. Negli scorsi anni, inoltre, era aperto anche ai detenuti della Casa Circondariale di Foggia che si sono misurati con gli studenti a scrivere e descrivere una loro storia di ingegno, concorrendo, con le stesse modalità di partecipazione.
Oggi Baol è anche un contenitore culturali di eventi, di incontri con gli scrittori. (Una ricca carrellata di interviste nella web tv letteraria con consigli per scrittori in erba): “Baol ci ha permesso in questi anni di interagire con operatori di settore, scrittori, editori, permettendoci di entrare in contatto con coloro che stanno dall’altra parte del libro, al di là delle pagine – aggiunge Colavita – è stato possibile promuovere la lettura e la scrittura. Fermarsi a riflettere sui temi del concorso presentati di anno in anno, elaborare di lì le storie o anche semplicemente intervenire sul sito, scrivendo, proponendo, sottolineando l’importanza di un momento educativo, formativo e culturale per un territorio prezioso come quello pugliese”.
Gli ultimi due incontri hanno visto protagonisti Yvan Sagnet, il giovane bracciante che ha organizzato una protesta contro i “caporali” nel Salento, e Alessandro Piperno, poco prima della vittoria allo Strega. Baol gli aveva portato fortuna.
Il nome del concorso è ripreso da un libro misterioso e affascinante di Stefano Benni, Baol – una tranquilla notte di regime.
“Nessun Baol esiste, questo è il loro segreto. Non sei mai esistito, Baol, se non nei nostri sogni. Tu sei la fantasia che fa inventare giochi ai tuoi amici. E così io negli alberghi miserabili, nei locali spietati, ti vidi, parlai con te, mi innamorai di te. E trovai la forza di cambiare. Ma sei un Baol, un’idea immortale e fascinosa, sei il pensiero dell’altrove, magia, avventura, libertà, utopia e rock and roll”.
Stefano Benni
Rispondi