Sono ormai nove mesi che leggo anche sul Kindle. Esperienza cui ho già dedicato alcune righe qualche tempo fa e della quale confermo quasi tutte le buone impressioni ma anche i dubbi e i difetti.
Oggi però accenno all’uso del Kindle per leggere non i libri ma gli articoli pescati sul Web. Lo facevo prima con Instapaper poi sono passato a Readability che mi pare più pratico, almeno per il Kindle (Instapaper è invece preferibile se si legge sull’iPad).
In pratica: navigando incontri articoli che vuoi o vanno letti ma non hai tempo o voglia di farlo in quel momento; attraverso un add-on di Readability salvi l’articolo (tra l’altro privato di tutto quel che è estraneo ma presente sull’originale pagina web: quindi ti trovi solo il testo “impaginato” in modo da renderlo più leggibile) che resta memorizzato sul profilo personale Readability; posso inoltre, subito o poi, “inviarlo al Kindle”. Quel che succede è che viene impacchettato, mandato sull’account di Amazon-Kindle e alla prima connessione del Kindle viene scaricato nella libreria del ebook reader.
In questo modo costruisco la mia raccolta di pezzi e che leggo quando lo desidero, sul Kindle.
Ecco, oltre che per i libri – uso molto il Kindle in questo modo. Quindi leggo in modo molto più agevole articoli e saggi trovati sui vari siti web, anche molto lunghi, che altrimenti finivo col perdere, a meno che non mi decidessi a stamparli.
Per esempio, nel luglio scorso, quando il New Yorker ha pubblicato il bellissimo ma assai lungo ritratto di Bruce Springsteen scritto da David Remnick (“We are alive; Bruce Springsteen at sixty-two” che era fra i contenuti che il settimanale ha pubblicato in forma gratuita sul sito – il resto del giornale è infatti a pagamento) ho fatto l’operazione Readability-Kindle e mi sono letto il pezzo (che raccomando a tutti gli amanti del Bruce) con tutta calma, portandomi in giro il mio Kindle.
Insomma, amo il mio Kindle (nonostante i suoi difetti, e i difetti dei libri-file che circolano).
Saluti a tutti
Rispondi