Player one, Ernest Cline

8 Hook & Ladder, TriBeCa - foto: giuliaduepuntozero, flickr
8 Hook & Ladder, TriBeCa – foto: giuliaduepuntozero, flickr

Non riesco a leggere molto ultimamente, e non sto neanche scrivendo molto su queste pagine. Però quando lo faccio, è perché ne vale davvero la pena!

Player one, di Ernest Cline, edito da ISBN, è un piccolo capolavoro. Piccolo si fa per dire, visto che sono quasi 650 pagine, ma vi giuro che voleranno, tanto da tenervi svegli di notte perché non riuscirete a staccarvi dalle sue pagine.

La trama: siamo in un prossimo futuro; non lontanissimo (intorno agli anni 2040-2050), ma molto diverso da oggi. Il mondo reale è allo sfascio: guerre, violenza, città invivibili, inquinamento. Ci si salva, però, grazie a OASIS, un vero e proprio mondo virtuale, estremamente realistico e completo, una specie di Second Life, per dirla in breve. Wade, ragazzino dell’Oklahoma, sopravvive grazie a OASIS, dove si rifugia per sfuggire dalla vita reale (orfano, vive con l’odiosa zia in una baraccopoli, finché andava a scuola era preso di mira dai compagni). Wade è un vero fanatico di OASIS, così tanto che la sua vita cambia letteralmente quando, alla morte di James Halliday, il creatore di OASIS, viene diffuso un video in cui Halliday stesso dà l’avvio alla più grande caccia virtuale, il cui vincitore diventerà l’erede del mondo virtuale. Wade si unisce alle migliaia di Gunters (vengono chiamati così i partecipanti alla gara), studia giorno e notte la storia di Halliday, immergendosi nella cultura degli anni 80, tanta cara al suo mito.

Passa le ore a vedere i film e le serie tv di quegli anni, Ghostbusters (ho fatto io la foto sopra, qualche giorno fa a New York, sul marciapiede di fronte alla caserma dei pompieri di TriBeCa dove hanno girato gli esterni del film), Indiana Jones, Il signore degli anelli, La rivincita dei nerds, Matrix, A-Team, I Simpsons, Star Trek; a leggere Philip Dik, Kurt Vonnegut, Stephen King, Bradbury, Tolkien. E, soprattutto, a giocare a videogiochi.

E così, quasi per caso, dopo anni che tutti o quasi (i Gunters, i buoni, ma anche i Sixers, i cattivi, assoldati dalla multinazionale IOI, desiderosa di entrare in possesso del mondo virtuale, una vera gallina dalle uova d’oro) cercano, senza successo, di trovare le 3 Chiavi nascoste da Halliday in OASIS, e di superare le 3 Porte che tali chiavi possono aprire, è proprio Wade (o meglio, Parzival, il suo username su OASIS) a trovare la prima chiave. Diventa un eroe, e la vera caccia ha inizio.

Mi fermo qui. Il libro è super-avvincente, come ho già detto. Cline ha veramente costruito un mondo parallelo, così dettagliato, così ben descritto, che ti immergi completamente. La sua cultura poi sugli anni 80 e 90 è infinita, e per chi in quegli anni è stato un ragazzo, verrà tanta nostalgia.

Leggetelo, e vedrete che non vi staccherete più.

Sul sito della ISBN, un bellissimo minisito dedicato proprio al libro, con tanto di sezioni speciali sui libri, film e videogiochi citati nel film, oltre a recensioni, booktrailer, e al primo capitolo del libro.

*giuliaduepuntozero

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Una replica a “Player one, Ernest Cline”

  1. […] di Stephen King, edito da Mondadori, si contende con Player One (Ernest Cline, ISBN), il posto più alto del podio nella mia classifica dei libri più belli letti nel 2012; direi che […]

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