
Fece arrostire due peperoni, uno giallo e uno rosso. Li cosparse con olio e foglie di basilico, poi preparò dei fusilli e li fece saltare in padella per un paio di minuti. Aggiunse un po’ di aglio e versò il sugo. Non c’è come una pasta ai peperoni per dimenticare il silenzio. Prese una bottiglia di Merlot e andò a mangiare sotto il portico. Il gatto grigio, accoccolato sul dondolo di vimini, si leccò una zampa e distolse lo sguardo. Secondo lui tutti quei peperoni non potevano portare a nulla di buono.
tratto da *La sparizione*, Andrea Fazioli, ed. Guanda
*giuliaduepuntozero
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