
Nelle ultime spedizioni che ho fatto in libreria ho visto dovunque una serie di libri della Rizzoli, della collana BUR Scrittori Contemporanei.
Ho scritto già in passato qualche post su alcuni titoli di questa collana, come *Acqua di mare* _capolavoro_ e *Le pieghe dei giorni* di Charles Simmons, *Un gioco e un passatempo* di James Salter e i due titoli di Maeve Brennan. Romanzi brevi, a volte raccolte di racconti, scrittori americani, irlandesi, ne lessi anche uno giapponese.
Ora come detto sui banconi della sezione gialli-noir fanno bella mostra i nuovi titoli usciti, copertine molto accattivanti, con foto a tutta pagina. Ne ho presi alcuni, e li sto iniziando a leggere.
Il primo è stato *I morsi del buio* di Karine Giebel. L’ho iniziato domenica pomeriggio, e l’ho finito domenica notte. D’accordo, sono 256 pagine, però è difficile staccarsene. Avvincente, intrigante, spaventoso, claustrofobico.
Basterebbe solo la citazione presente sulla quarta di copertina:
“Allora, a che gioco stiamo giocando, Lydia?”
“In realtà, sono io che gioco, non noi.”
“E a cosa?”
“A guardarti morire, comandante.”
E sì, Benoît Lorand, il protagonista, comandante di polizia, si sveglia e scopre di essere rinchiuso in una gabbia, in balia di una donna che a tutti gli effetti sembra pazza, il cui unico obiettivo è fargli confessare di aver commesso un certo delitto, e quindi ucciderlo. Nonostante i tentativi disperati del comandante di dichiararsi innocente…
In un susseguirsi di vicende, fra indagini dei colleghi, svelamenti dell’identità e storia della donna, confessioni sulla natura del comandante, si arriva al colpo di scena finale.
Mozzafiato.
*giuliaduepuntozero
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