
Quest’anno, in dicembre, saranno dieci anni dalla morte di W.G. Sebald (1944-2001).
Proverò a ricordare questo scrittore tedesco unico e grandissimo tornando un po’ di volte su alcuni dei suoi libri, davvero belli e originali, difficili da incasellare: non sono romanzi, non sono esattamente dei memoir e nemmeno dei libri di viaggio.
Intanto cominciamo con un documentario del regista inglese Grant Gee, presentato qualche mese fa: Patience (After Sebald).
Si tratta di un film saggio che affronta su più piani – il paesaggio, l’arte, la storia, la vita e l’idea della perdita – il lavoro e l’influenza degli scritti di Sebald, attraverso una lunga camminata sulle coste della regione inglese dell’East Anglia, sulle tracce del viaggio a piedi fatto da Sebald negli anni novanta e del libro che poi scrisse ispirato dall’esperienza: Gli anelli di Saturno. Un pellegrinaggio in Inghilterra, recentemente ripubblicato da Adelphi.
Come gli altri libri di Sebald, Gli anelli di Saturno è insieme un libro di storia, di note di viaggio, memoir, meditazione, fiction e fotografie.
Nel video qui sotto, e nell’articolo abbinato, il giornalista del Guardian Stuart Jeffries, ripercorre insieme con il regista del documentario Grant Gee alcune delle strade di Sebald e cattura il sapore della sua scrittura.
Tornerò presto su Gli anelli di Saturno con un post specifico. E poi spero, sugli altri libri.
Intanto ricordo che di Sebald abbiamo parlato alcuni anni fa quando il gruppo di lettura di Cologno lesse Austerlitz, forse il suo libro più conosciuto e complesso. Questi i tre post di allora:
Austerlitz, diario di lettura
Austerlitz, Sebald e le fotografie
Austerlitz, Sebald e il narratore
Per chiudere questo post segnalo infine un blog – in inglese – tutto dedicato all’opera di Sebald e soprattutto alle opere che si ispirano ai suoi lavori:
Vertigo: Collecting & Reading W.G. Sebald
On literature and book collecting, with an emphasis on W.G. Sebald and novels with embedded photographs.
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