I libri più belli, letti nel 2011

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011. Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere. Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza…

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011.

Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere.

Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza della quale dobbiamo ringraziare tutti i lettori che partecipano: i lettori, la vera forza di questo blog.

Le regole sono sempre le stesse: i migliori libri letti nel corso dell’anno, indipendentemente da quando siano stati pubblicati. Ma ovviamente valgono richieste di consigli, scambi di pareri, suggerimenti…

Usiamo i commenti.

Pronti via!

Commenti

1.400 risposte a “I libri più belli, letti nel 2011”

  1. Avatar Mirella Giardini

    Anche a me è piaciuto Accabadora di Michela Murgia

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  2. Avatar Mirella Giardini

    Fra gli autori italiani mi è piaciuto Luca Bianchini Che ne dite? Se Qualcuno l’ha letto mi faccia sapere. Ciao a tutti

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  3. Avatar Mirella Giardini

    L’ultimo letto è di Christian Frascella: “La sfuriata di Beth” non male.

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  4. Avatar polissena
    polissena

    Ho finito ieri 1Q84 di Murakami e ho avuto la fortuna di leggere tutti e tre i volumi nella traduzione spagnola.
    Trovo molto difficile parlare di un’opera così estesa e sfaccettata ma non voglio rinunciare a farvene parte. E poi, vi confesso, sono un po’ orgogliosa di essere la prima! Non criticatemi, per favore!

    Siamo nel 1984, il normale 1984, ma accanto a questo esiste 1Q84, un mondo parallelo, quasi uguale in apparenza, ma con leggere differenze e sovrastato da una piccola luna sbilenca e verdastra, piuttosto sinistra. 1Q84 è un mondo pericoloso in cui si muovono vari personaggi, Tengo Kawana, ex bambino prodigio, ora modesto insegnante di matematica con
    velleità di scrittore e la bella Aomame, insegnante di arti marziali e “giustiziera”.
    I due, da bambini non amati e solitari, si sono dati una sola volta la mano e quel gesto li ha segnati per sempre, si amano da vent’anni ma, da buoni orientali, aspettano che il destino li faccia incontrare.(A Tokio, 13 milioni di abitanti!)
    Intorno a loro personaggi inquietanti, la misteriosa Fukaeri, il deforme Ushikawa, il leader di una cosiddetta associazione religiosa molto sospetta e soprattutto la “little people”, un gruppo di sinistri nanerottoli di dimensioni variabili che tessono con fili trasparenti “crisalidi di aria”

    Ma se potessi parlare a Murakami e, soprattutto se lui mi ascoltasse, gli chiederei perchè non abbia avuto il coraggio di sfrondare la sua bellissima opera delle inutili minuzie, delle insistenti ripetizioni, delle descrizioni superflue . Se lo avesse fatto i momenti più belli risalterebbero ancora di più.
    .
    Splendida la scena iniziale di Aomame che sale su un taxi misterioso con l’accompagnamento della sinfonietta di Janacek, che poi ritroveremo in tutto il libro, magistrale il rapporto di lei con il leader di Avanguardia (o come si chiami in italiano) che vuole morire, coinvolgente la veglia di Tengo accanto al presunto padre in coma, affascinante il racconto nel racconto della “città dei gatti”

    Insomma 1Q84 è bellissimo e lo sarebbe di più se alleggerito della zavorra inutile, ma naturalmente questa è solo una mia opinione

    Non vi dirò, naturalmente, se Tengo e Aomame si incontreranno e se riusciranno a tornare nel 1984 sfuggendo ad una quantità di pericoli. L’amore tra loro c’è, è palpabile e Murakami lo ha sparso a piene mani. E questo, per una lettrice romantica, non può che accrescere la mia ammirazione per lui.

    Murakami è così, ha ammiratori e detrattori altrettanto accaniti.
    Ma è così che capita ai più grandi

    Ciao a tutti e auguri! .

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  5. Avatar roberto44
    roberto44

    I romanzi più belli che ho letto quest’anno:
    1° Ognuno muore solo di Hans Fallada Ed. Sellerio
    2° La mia vita di uomo di Philip Roth Ed. Einaudi
    3° !Q84 di Murakami Haruki Ed.Einaudi
    4° La festa del caprone di Mario Vargas LLosa Ed. Einaudi
    5° Estinzione di Thomas Bernhard Ed.Adelphi.
    Con i migliori auguri per l’anno nuovo.

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  6. Avatar claudio
    claudio

    Anche a me come a Polissena è piaciuto molto il libro di Murakami anche se a io non ho trovato questa zavorra ripetitiva che ho letto,oltre che nel commento di P., anche in altri commenti su altri siti.Fortunatamente Polissena non ha anticipato nulla sul libro che concluderà il racconto cosi’ avro’ altro tempo per metabolizzare una storia molto bella.

    Ciao,Claudio

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  7. Avatar Filippo
    Filippo

    io lo ho cominciato proprio adesso (1Q84)……a voi mi pare sia piaciuto,per me vedremo…..

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  8. Avatar Filippo
    Filippo

    Per ora il mio libro preferito (che ho finito di leggere da pochissimo) è stato “Cent’ anni di solitudine” di Gabriél Garcìa Marquez……….a voi è piaciuto?

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  9. Avatar Colonnello Aureliano Buendìa......
    Colonnello Aureliano Buendìa……

    Io non lo sapevo che doveva uscire la 3^ parte di 1Q84 perché io ho la 1^ e la 2^ parte insieme………ma quando uscirà lo sapete?:-)……

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  10. Avatar Colonnello Aureliano Buendìa......
    Colonnello Aureliano Buendìa……

    Ah! Un ultima cosa (poi smetto si sparare commenti a raffica XD);vi volevo consigliare un sito dove si possono scaricare in PDF tantissimi classici…….http://www.liberliber.it/libri/index.php

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  11. Avatar Vera

    Ciao Polissena, Roberto44, ciao Claudio, e ciao a tutti (tutti tutti) non mi è possibile nominarvi uno per uno! rischierei di dimenticare qualcuno e poi?!!!…

    io invece lo guardo, 1Q84! e resisto alla tentazione di leggerlo, almeno finché posso!…

    ho appena letto Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve – Jonas Jonasson
    poche risate e scorre via veloce. niente di particolare…
    Ho anche letto Michel Houellebecq Estensione del dominio della lotta, che mi aspettavo diverso e forse “di più” ma ha certo qualcosa da dire… è il primo che leggo di questo autore: ne voglio leggere altri, ho chiesto ad un’amica di portarmi Le particelle elementari… qualcuno lo conosce, cosa ne pensate?
    altre cose cosi’ …
    e poi al 20 dicembre… come fare a non consigliarvi gli splendidi libri di Paolo Curtaz?
    Perche’ restare cristiani Mondadori, ad esempio,
    http://www.paolocurtaz.it/libri/perche-restare-cristiani-la-vita-il-dubbio-la-fede/
    e non vi dico nulla di più, perché ne avevo fatto una recensione su IBS e non mi va di ripetermi qui!
    o l’ultimo Sul dolore. Parole che non ti aspetti San Paolo
    http://www.paolocurtaz.it/libri/sul-dolore-parole-che-non-ti-aspetti/
    che è un piccolo capolavoro! e questo ve lo consiglio davvero-davvero.
    io l’ho trovato UTILE (oltre che scritto bene e bello!)
    e vi consiglio questi libri anche perché siamo al 20 dicembre…
    e mentre vi auguro un Buon Natale! — (per il Buon Anno c’è ancora tempo!)
    ! allora:

    Cari auguri di Buon Natale a tutti voi!

    e grazie per i consigli le emozioni le confidenze di lettori che ci siamo scambiati e per le belle e talvolta accese chiacchierate di quest’anno, grazie a tutti.
    a presto!

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  12. Avatar Vera

    Ciao Colonnello grazie per liber… (ho già scaricato abbastanza…) e dicono che 1Q84 forse uscirà per l’estate 2012! speriamo!

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  13. Avatar illex
    illex

    Finalmente è arrivato.

    Aspettavo quasi con trepidazione il primo commento completo dell’ultimo e atteso Murakami, ed eccolo d’incanto arrivare sotto l’albero.

    Polissena, amica mia, ho scelto di non acquistare 1Q84 fino a quando non lo avrò completo tra le mani, perchè non condivido questa scelta editoriale (è una scelta se in spagnolo e inglese è già completamente disponibile), ed anche per questo le tue parole erano da me molto attese. Sai quanto amo lo scrittore giapponese e leggere il tuo post – il primo completo che trovo sulla rete (in italiano) -, mi ha fatto veramente piacere.
    Anche stavolta la limpidezza e la trasparenza che contraddistinguono il tuo stile hanno colpito. Nel tuo intervento, semplice e diretto come sempre, hai saputo rendere evidente l’intricata vicenda, la bellezza della storia e i limiti a cui, quasi inevitabilmente, si va incontro volendosi cimentare con un racconto così lungo. Il tutto senza svelare nulla sulle sorprese che l’ultima parte riserva anche nel rispetto di chi si sta tuffando ora in quest’ avventura a metà.

    Ora la mia curiosità è quasi oltre la soglia della sopportazione e sto pensando seriamente, come un uccellino mi ha già suggerito, se non è il caso di proporti un accordo che preveda la lettura da parte mia delle prime due parti ed il tuo intervento, come in un audiolibro, per raccontarmi la terza; il tutto ovviamente dietro lauto compenso ed in comode rate, così da gustare a lungo anche della tua compagnia.

    Un abbraccio a te, un saluto affettuoso a Vera
    e buonemozioni a tutti

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  14. Avatar carloesse
    carloesse

    Ringrazio Vera per gli auguri di Buon Natale, che ricambio con simpatia ed estendo a voi tutti.
    Mentre Polissena finiva la lettura del nuovo Murakami (anche se in spagnolo) io ne finivo quella dell’edizione monca in Italiano. E ancora non ho deciso se lanciarmi nell’acquisto dell’integrale in inglese o attendere pazientemente e con trepidazione i comodi (e gli interessi editoriali) di Einaudi.
    Comunque la ringrazio anche per non avere anticipato nulla di questo seguito, sperando che il suo esempio venga seguito da qualsiasi altro lettore in lingue straniere che transitasse di qui.
    Per il resto non posso che confermare le impressioni generali già espresse da lei, senza però condividere la sua opinione di poter gradire alcuni tagli a pagine troppo descrittive di oggetti, di abbigliamento, di dischi, cibi, ecc. che compaiono ripetutamente nel testo, allungando un po’ il brodo….(se non ho male interpretato).
    Non sono d’accordo perché questo è lo stile di Murakami, fatto anche di precisi riferimenti alla cultura, agli stili di vita e ai beni di consumo occidentali (più spesso che tipicamente giapponesi) ampiamente diffusi specialmente tra le generazioni più giovani, e funzionali ad immergersi in un ambiente preciso, che è il Giappone contemporaneo (scarsamente conosciuto da chi giapponese non è).
    Altri grandi scrittori (storici e contemporanei) di grandi romanzi (pensate a Tolstoji, a Proust, a Flaubert…) hanno adottato (o continuano ad adottare) la medesima tecnica.
    Non so se alla fine questo libro sia “il capolavoro di Murakami”, come viene sbandierato da più parti (e di certo c’è una grossa operazione di marketing alle spalle di questo libro, a cominciare dagli editori giapponesi: già qui l’edizione originale mi pare sia stata pubblicata in più riprese – credo addirittura tre, anche se non so in quali tempi tra un tomo e l’altro). Sicuramente è un gran bel romanzo, denso ed avvincente, uno tra i libri più interessanti di quest’anno.
    Ed io sono sempre di più un fan di Murakami.

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  15. Avatar carloesse
    carloesse

    Al Filippo rispondo che anche per me Cent’anni di Solitudine è un libro che ha lasciato un segno profondo, anche se letto molti anni fa. Lo considero ancora uno dei miei 10 romanzi preferiti in assoluto. Peccato che G.G. Marquez non abbia più trovato la stessa felicità di scrittura nei suoi libri successivi.
    Ciao Filippo.

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  16. Avatar polissena
    polissena

    @ Illex, bene, io ci sto a raccontarti o a leggerti la terza parte, ma niente compenso, sarò già premiata se potrò immergermi di nuovo nella magia del nostro scrittore preferito. perchè qualcosa di magico lo deve avere se, nonostante le mie frenetiche attività natalizie, la storia di Aomame e Tengo continua a frullarmi nella testa.

    @ Carlo e Claudio, altri due romani, ammettiamolo una sfrondatina non ci sarebbe stata male.
    Quante volte ci ha ripetuto la storia dei due bambini che si tengono stretti per la mano, provando un amore che la vita non ha loro dato? Quante docce, quanti shampoo, quante descrizioni di colazioni e cene, e di abbigliamenti dai colori improbabili.
    E, per contrasto, momenti bellissimi di scrittura elevata e unica
    Ma, come ho detto, è solo la mia opinione
    Qualche difetto ce lo devono pure avere i nostri cari!

    E un’altra cosa Carlo, mi piacerebbe sapere quali sono gli altri 9 libri più belli che hai letto
    Veramente lo vorrei sapere da tutti.

    @ Vera, è bello risentirti, affettuosi auguri anche a te

    E auguri a tutti, a chi scrive e a chi non scrive più, ma è sicuramente presente

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  17. Avatar carloesse
    carloesse

    @Polissena (1)
    Sì, la storia dei bambini che si tengono è ripetuta spesso, forse fin troppo insistita. Un uso “cinematografico” della stessa scena (nel senso che a volte questa tecnica la troviamo nei film), quasi a sottolineare quanto tutto,alla fine, ruoti intorno proprio ad essa. Discutibile se vuoi questo appropriarsi in letteratura di stili non letterari ma cinematografici. Ma Murakami è a mio parere un tipico “barbaro” (nel senso baricchiano del termine) e va preso così, e forse incanta (ed ha successo) anche per questo.
    Quanto alle altre possibili “sfrondatine” personalmente trovo piacevoli quelle dove si parla di musica, o di cucina. Anche perchè sono interessato anche io agli argomenti. Capisco possano risultare noiose ad altri, così come io ho trovato noiose diverse pagine di Madame Bovary, pur amando Flaubert. Però talvolta sono necessarie per calare il lettore in un determinato climax. Le trovo quindi in genere tollerabili in un lungo romanzo; molto meno in un racconto, dove la sintesi e l’essenzialità assumono un’importanza fondamentale (ma poi si tratta di regole di larga massima, e talvolta la grandezza di uno scrittore sta nel come saperle infrangere).

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  18. Avatar carloesse
    carloesse

    @Polissena (2)
    Mi chiedi la lista dei miei 10 libri preferiti. Premesso che è molto difficile, proprio per il numero estremamente limitato di 10 (il che porta a continui ripensamenti su chi hai escluso), amo giocare con le liste, che mi divertono molto. In pratica mi inviti a nozze, e provo un grande piacere a fornirti “quella del momento”:
    1) Kafka – Il Castello (oddìo, anche Il Processo andrebbe bene, ma, non so perchè, Il Castello, forse per la maggiore incompiutezza, mi intriga di più; e chissà cosa sarebbe America, se K. fosse andato un po’ più avanti)
    2) Ortese – Il Porto di Toledo (sì, più indimenticabile del pur grandissimo “Cardillo”)
    3) Delaney – Dhalgren (continua a rimuginare nella mia testa dopo anni dalla sua lettura)
    4) Marquez – Cent’anni di solitudine (mi aprì un continente nuovo)
    5) Queneau – I Fiori blu (senza dubbio alcuno)
    6) Bellow – Herzog (scelta difficile fra gli americani più vicini alla contemporaneità: ma alla fine ho scelto questo)
    7) Bolano – I Detective selvaggi (immenso: il migliore tra le mie letture di questi ultimi anni)
    8) Sebald – Gli Anelli di Saturno (Scelta difficile tra questo e Austerliz; alla fine questo, perchè fuori da ogni genere, e pertanto “unico”)
    9) Flaubert – L’Educazione sentimentale (nessun dubbio tra questo e M. Bovary. E neanche tra Flaubert e Proust).
    10) Borges – L’Aleph (come può mancare?)
    Mancano i russi: Dostoevskij, Chechov, Tolstoj, Nabokov…
    Ma se è per questo mancano anche Calvino, Simenon, Buzzati, Kundera, Sabato, De Lillo, Roth (e dico Joseph, mica Philip)…
    Mancano Melville, Dickens e Stevenson, e chissà quanti altri.
    Mancano solo perchè 10 è un numero troppo piccolo in confronto all’immensità della letteratura. Ma il gioco è proprio qui, nel tentare di “sfrondare”. E scegliere quelli che sono stati importanti per noi, legati ad un particolare momento della nostra vita di lettori, al di là del valore letterario assoluto (e per questo non ci sono Shakespeare, Dante , Omero, Manzoni…).
    E visto che sei una “sfrondatrice”, a questo punto prova a giocare anche tu, postando la “tua” lista. Oppure suggeriamo a Luiginter di aprire un nuovo post , sul quale inserire tutti la lista dei “più bei 10 libri che ho letto nella mia vita (in questo momento)”.
    Saluti.

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  19. Avatar luiginter

    @ carloesse: sai che da un po’ stavo pensando a un cimento del genere: i dieci libri più belli letti fino a oggi. Mi sono trattenuto per vari motivi. Non ultimo il timore di sembrare pedante e ripetitivo con queste “liste”. Ora però che il suggerimento arriva da voi, direi che si può fare. Magari aspettiamo l’inizio dell’anno nuovo. Che ne dici?

    ciao ciao

    ps Son contento che siate tornati; per qualche giorno ho temuto di avervi perso. E come si sa, è proprio quando ti rendi conto che forse se ne sono andati, che ne ricordi e apprezzi di più il momento di presenza.

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  20. Avatar claudialepo

    Ho scritto i miei preferiti di questo 2011 in un breve post sul mio blog (http://arteacolazione.blogspot.com/2011/12/il-punto-i-libri-che-mi-sono-piaciuti.html) e se mi devo sforzare di assegnare la “palma d’oro”, la assegno a “Viaggio premio” di Julio Cortazar, davvero bellissimo. Guardando alle uscite più recenti, ho trovato molto belli “L’ora di pietra” di Margherita Oggiaro e “Buon compleanno Malcolm” di David Whitehouse. Delizioso e piacevole per una lettura disimpegnata, ma quasi esclusivamente da donne, il debutto letterario della giornalista di cucina Ann Mah “Kitchen Chinese”. Ultime due aggiunte: ho finalmente letto “Lasciami l’ultimo valtzer” di Zelda Ftzgerald e, indipendentemente da quando abbia influito la mano sapiente dell’editor, il marito Francis Scott, è scritto molto bene. Una storia inventata ma largamente autobiografica, che sospetto abbia creato molta gelosia nel famoso scrittore, attaccato al suo ruolo di scrittore famoso e poco propenso a condividerlo con la sua, seppur amatissima, moglie.
    L’ultima menzione devo farla a un grande classico: Jaine Eyre. Il personaggio mi risulta quasi odioso, ma il romanzo si legge che è un piacere.

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  21. Avatar Colonnello Aureliano Buendìa......
    Colonnello Aureliano Buendìa……

    In seguito alla richiesta di Polissena mi accingo a scrivere la lista dei miei libri preferiti degli ultimi tempi:
    1)Cent’anni di solitudine di G.G Marquez (strano,affascinante,uno stile nuovo che mi ha impressionato,anche per la fatalità).
    2)Otel Bruni di V.M. Manfredi.
    ……………………….

    E poi purtroppo non ne ho più,infatti negli ultimi ho letto poco o niente,riuscendo a malapena a finire un libro in 2-3 mesi…..mi dispiace, spero vada bene uguale.

    Buon Natale a tutti….. 🙂

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  22. Avatar Colonnello Aureliano Buendìa......
    Colonnello Aureliano Buendìa……

    Ah, una cosa, io sono il vecchio Filippo,ho solo cambiato nome…..Ciao a tutti 🙂

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  23. Avatar carloesse
    carloesse

    @luiginter
    Mi fa molto piacere che la mia idea si sposi con le intenzioni che avevi già. Attendiamo la pubblicazione del post apposito nell’anno nuovo. Chissà che nella mia lista non ci sia già qualche piccola variazione.
    Intanto nei prossimi giorni posterò la mia definitiva triade dei migliori libri letti quest’anno.
    E forse anche un’altra triade che si limiti solo a quelli pubblicati quest’anno.
    Salùt.

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  24. Avatar carloesse
    carloesse

    @Filippo, alias….
    perchè non Colonnello Filippo Aureliano Buendìa ?
    (le liste poi possono fermarsi al numero che vogliamo, figurati se ci scandalizziamo per così poco..)
    .-) Salùt anche a te, giovane amico.

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  25. Avatar Colonnello Filippo Aureliano Buendìa......
    Colonnello Filippo Aureliano Buendìa……

    seguirò il tuo consiglio grazie 🙂

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  26. Avatar Colonnello Filippo Aureliano Buendìa......
    Colonnello Filippo Aureliano Buendìa……

    Nessuno di voi ha fatto delle recensioni su Q libri network?

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  27. Avatar camilla
    camilla

    @luiginter – Il sistema che sta portando avanti Baricco mi sembra buono (non cinquanta libri però, dieci vanno bene) perchè , almeno fin’ora, esclude classici e bestsellers: infatti una lista di libri preziosi e ormai museali è quasi patetica così come una lista di libri di cui si è parlato e straparlato e che hanno un posto fisso nelle rubriche televisive, radiofoniche (ah! la vecchia fahreheit , così colta e poco preoccupata dei grandi numeri) e magazine vari e nelle odiose classifiche dei più venduti dove ci sitrova il libretto di cucina, col balcone fiorito, e il romanzetto-sceneggiatura di filmetto, accanto, talvolta, ad un buon libro.Una lista interessante, di libri speciali che hanno davvero contato nella vita del lettore, anche solamente in senso estetico, che non è poco.
    ciaociao

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  28. Avatar ombraviva
    ombraviva

    se vi piacciono le storie dove non esiste tempo o realtà vi consiglio “le ombre del vento” di carlos ruiz zafon..

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  29. Avatar Colonnello Filippo Aureliano Buendìa......
    Colonnello Filippo Aureliano Buendìa……

    siiiiiiiii

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  30. Avatar mary
    mary

    Dopo avar letto il commento di Polissena,la curiosità riguardo 1Q84 aumenta a dismisura,ma la terrò sotto controllo fino alla pubblicazione dell’ultima parte.Ho letto qualche tempo fa un accenno all’ e-reader: è davvero comodo come si dice?Ho sempre amato conservare i libri letti,riguardarli ,sfogliarli e farmi trascinare dai ricordi dei momenti trascorsi in loro compagnia,ma ormai non so più dove metterli e trovare un’alternativa è diventato quasi un obbligo.Prossima lettura Kafka sulla spiaggia.Vi auguro BUONE FESTE a tutti e che sotto l’albero troviate tante otiime letture.

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  31. Avatar Artemisia
    Artemisia

    Carissimi, sto leggendo 1Q84,anzi me lo sto centellinando perchè vorrei che non finisse troppo presto… E’ proprio vero, Murakami o lo si ama o no. E devo dire che ,nonostante tutte le riserve che possono essere espresse sul suo stile di scrittura, pochi come lui posseggono la capacità di creare in modo così spontaneo e naturale costruzioni fantastiche di tale complessità e perfezione; una fantasmagoria di metafore conturbanti e seducenti alla cui “malia” è quasi impossibile sottrarsi, forse perchè parlano un linguaggio indirizzato più al nostro inconscio che all’intelletto. E ancora, l’apparente incongruità quasi puerile di alcune di queste immagini mi sembra che costituisca di fatto un elemento di forza piuttosto che di debolezza, perchè ha il potere di produrre nei lettori “sensibili” una sorta di regressione ad uno stadio di aurorale “innocenza”, non priva, certo, di un pizzico di crudeltà, che consente di spostarsi in un territorio misterioso in cui i confini del reale sembrano deformarsi e svaporare del tutto.
    Insomma Murakami non è certo Kafka (gliene manca la dimensione tragica e molto altro) ma come Kafka possiede la rara capacità di dare consistenza oggettiva all’incongruo e all’assurdo, facendo sì che sogni e visioni appaiano più veri del vero, mentre è la realtà ad apparire incerta e inconsistente..
    Non so se sono riuscita ad esprimermi esattamente,ma è questo più o meno quello che penso. Buon 2012 (o dovrei dire 2Q12 ?)a tutti!

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  32. Avatar Colonnello Filippo Aureliano Buendìa......
    Colonnello Filippo Aureliano Buendìa……

    Buon Natale a tutti!!!E’ la Vigilia!!!!!!!Vi auguro dei buoni libri per l’ anno prossimo…Ciao!!!!

    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

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  33. Avatar ombraviva

    il mio proposito è di leggere il libro numero uno della tua lista..buon natale a tutti!!!!!!!!!

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  34. Avatar Colonnello Filippo Aureliano Buendìa......
    Colonnello Filippo Aureliano Buendìa……

    @ombraviva: davvero bello te lo consiglio caldamente….

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  35. Avatar ombraviva

    @colonello:ti saprò dire al piu presto..

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  36. Avatar FALCO
    FALCO

    @lettoreambulante: finito quella meraviglia che è Dove Vola il Corvo. Avevi ragione, molto diverso da Chiedi Perdono ma non meno straordinario. E’ stata una lettura che ha alternato momenti di bonaccia a momenti di assoluto rapimento. Una vera scrittrice questa signor Mc Donald e il Canada si conferma grande fucina di pregevolissimi autori.
    Mi cimenterò presto nella lista dei 5 libri preferiti del 2011…le altre classifiche sono un pò più complesse ma non escludo di cimentarmi, prima o dopo!
    Auguro a tutti voi, amici dai cento nomi, un prossimo anno ricco di serenità, salute e belle letture come lo è stato per me il 2011.

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  37. Avatar Brandani Daniele
    Brandani Daniele

    Ho appena finito di leggere “Open”, di Andre’ Agassi. E’ una bella storia, scritta molto bene.
    Cosa mi e’ rimasto? Se dovessi sintetizzarlo in una frase, un po’ retorica, direi: ” Non e’ tutto oro quel che luccica”. Intendiamoci: la storia ha il suo lieto fine e un po’ di melassa, in stile tipicamente americano, ti rimane addosso. Ma sarebbe ingiusto tradurla solo così.
    E’ la storia di un bambino normale che diventa speciale, suo malgrado. E’ la storia di un carattere e di un destino. E’ una storia sui sogni. Sui sogni realizzati e su quelli infranti. E’ una storia sulla passione e sulla delusione. E’ una storia sull’amicizia, sui rapporti umani e sui legami. E’ una storia sul sacrificio e sull’abnegazione. E’ la storia di una pallina e di uno stato d’animo… che cambiano direzione. E’ una storia di come ritrovare la direzione. E’ una storia sull’amore e sullo sconforto. E’ una storia dove ti sembra di assistere a un numero maggiore di sconfitte che di vittorie. E’ una storia di come si sta “in alto” e di come si sta “in basso” e…non avverti una grande differenza. E’ una storia di come ci si rialza. Soprattutto quando si soffre fisicamente e mentalmente.
    Insomma, ti aspetti un’altra cosa e, invece, ti ritrovi a leggere una storia sulla vita di una persona. Anche se un po’ speciale. Come lo e’ la vita di ognuno di noi.

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  38. Avatar Mirella Giardini

    Mi è piaciuta molto la tua recensione .MI incurisisce e siccome non conosco questo libro
    lo leggerò con piacere.Grazie.

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  39. Avatar carloesse
    carloesse

    Si avvicina al galoppo anche la fine di questo 2011 e giunge il momento di tirare le somme. Avevo preannunciato che avrei postato la triade dei miei libri preferiti letti quest’anno. Mi sono fatto prendere la mano e debordando un po’, come mio solito, di triadi ne propongo tre.
    Se tre è il numero perfetto 3 x 3 mi pare perfettissimo.

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  40. Avatar carloesse
    carloesse

    Prima terna: I libri più belli letti quest’anno

    1) Anna Maria Ortese: Il porto di Toledo (Adelphi)
    Un libro immenso, un capolavoro in cui perdersi e ritrovarsi, da rimuginare per mesi, per anni: indimenticabile. Ne ho parlato a lungo in questo post nei primi mesi dell’anno. Non voglio ripetermi o dilungarmi oltre.

    2) Mordechai Richler: La versione di Barney (Adelphi)
    Scoppiettante, caotico quanto la mente di un anziano con i primi sintomi di demenza senile, ma ancora in grado di ricostruire fatti avvenuti molti anni prima: tre matrimoni naufragati ed un’accusa di omicidio da cui doversi scagionare. Uno spaccato di comunità ebraico-americana (o canadese, ma poi è lo stesso).

    3) Romain Gary: La vita davanti a sé (Neri Pozza)
    Incantevole ritratto di una ex-prostituta ebrea narrato da un bambino algerino affidatole da una collega di strada, fin dalla tenera infanzia, nella Parigi anni ’60. Un piccolo libro semplicemente delizioso, ironico e commovente. Gary è stato perlopiù dimenticato, almeno qui in Italia. Merita fortemente di essere riscoperto.

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  41. Avatar carloesse
    carloesse

    Seconda terna: I libri più belli pubblicati quest’anno

    1) Murakami Haruki: 1Q84 (Einaudi)
    Anche se ancora incompleto (destinato probabilmente a ricomparire nella lista del prossimo anno) è sicuramente un libro memorabile. Denso e avvincente, sfrenata fantasia e riferimenti letterari (penso al “Piccolo popolo” dell’ottocentesco grandissimo scrittore del terrore Arthur Machan), musicali e cinematografici. Ne abbiamo parlato a lungo qui, e in diversi. Tanto basti (per ora).

    2) Sarah Shun-lien Bynum: Madeleine dorme (Transeuropa)
    Una piacevole sorpresa. Un originale modo di narrare: piccoli capitoli che, per brevi immagini, vanno a costruire una strana storia, visionaria, onirica, popolata di strani personaggi che fanno ripensare ai Freaks di Todd Browning.

    3) Salvatore Scibona: La Fine (66THand2ND)
    Anche di questo libro se ne è parlato a lungo qui, perlopiù a cavallo dell’estate. Non ci torno sopra, se non per confermare quanto sia degno di menzione.

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  42. Avatar carloesse
    carloesse

    Terza terna: i libri italiani più belli pubblicati quest’anno

    1) Anna Maria Ortese: Mistero doloroso (Adelphi)
    Inedito fino a quest’anno, il piccolo libro della Ortese è un piccolo gioiello. Un racconto che anticipa alcuni personaggi ed atmosfere del successivo “Cardillo addolorato”. Lo consiglio a chi non la conosce ancora: piccolo prezzo e piccolo sforzo (si tratta di meno di 100 pagine: ma quanto belle e intense!)

    2) Gianfranco Calligarich: Perduti abissi (Fazi)
    Uno dei migliori autori italiani contemporanei. Scrive con il contagocce, ma in modo personalissimo, distinguendosi nettamente da qualsiasi altro. Una storia d’amore che conduce fino negli abissi dell’anima ambientata nella Roma degli di fine anni ’60, raccontata da un testimone marginale, ma singolarissimo, che sulle tracce della propria memoria, anche frammentaria, sa calarci in quel clima del nostro recente passato che si allontana sempre di più.

    3) Maurizio De Giovanni: Per mano mia (Einaudi)
    Non amo molto i gialli. Dopo una scorpacciata fattane per lunghi anni, hanno finito con l’annoiarmi. Detesto in particolare la moda dei commissari svedesi (anche se negli anni 70 non mi perdevo un Sjowall & Wahloo, allora pubblicati da Garzanti), oggi imperante. E quella degli epigoni del pur grande Camilleri. Ma per il Commissario Ricciardi di De Giovanni faccio un’eccezione: personaggio singolare e memorabile questo poliziotto che ci trasporta nella Napoli degli anni ’30, in un clima plumbeo di un regime fascista che tutto inizia a sovrastare. Diversissimo dal magistrale Maigret di Simenon, eppure in qualche modo riesce a ricordarmelo. Sarà per le atmosfere dense, e ricche di umanità dolente e talvolta disperata di questa città popolata di miseri e di potenti, mossi da passioni che ci portano a metà strada tra la Parigi di Simenon e la Napoli di Eduardo. Sarà per la sua innamorata, che mi ricorda un po’ la Signora Maigret, anche se Enrica è ancora una giovane e timida signorina. Ma come lei paziente e comprensiva. Nessuna concessione allo splatter, polizieschi pervasi di umanità e melanconia.. Non mi perdo un episodio di questa serie fin dal suo esordio di tre o quattro anni fa (il primo ciclo era pubblicato da Fandango).

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  43. Avatar carloesse
    carloesse

    Naturalmente si tratta solo delle mie impressioni, del tutto personali ed opinabili. Chissà quanti altri libri, forse più belli di questi, potranno essere capitati tra le vostre mani quest’anno.
    E per ora chiudo, facendo i miei auguri di un 2012 pieno di felici letture a tutti.

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  44. Avatar luiginter

    @carloesse: grazie per l’accurata selezione, con relative motivazioni, dei libri che più hai amato quest’anno. Grazie per tutti i contributi che ci hai lasciato in questi mesi. Spero di incontrare di nuovo te e tutti gli altri con il giro del 2012.
    In bocca al lupo cari lettori!

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  45. Avatar Ilaria
    Ilaria

    Quest’anno ho letto un libro che si intitola Gli occhi gialli dei coccodrilli di Katherine Pancol. Giuro: l’ho comprato solo per il titolo perché ho pensato: chissà dove vuole arrivare l’autrice. Beh, lo consiglio. Ci sono molti caratteri diversi e una volta entrati nella storia è difficile uscirne. O almeno così é stato per me. Nessuno di voi l’ha letto??

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  46. Avatar AGO

    Il miglior libro di questo 2011 per me è stato indubbiamente La Strada di Cormac McCarthy.
    Mi ha aperto un mondo di stile e contenuti. Lo consiglio a tutti.
    Su questo autore propongo a voi tutti il grandissimo lavoro di approfondimento svolto dal gruppo Alieni Metropolitani su http://www.raccontopostmoderno.com
    AGO

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  47. Avatar Rosa
    Rosa

    Un grazie particolare a Luigi Polito l’autore del libro “il banco sopra la cattedra” edito da Altravista di Pavia. Un romanzo-documento affascinante che mi ha regalato la forza di sperare ancora in un mondo migliore.
    Auguri a tutti Rosa

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  48. Avatar Artemisia
    Artemisia

    @ Carloesse, grazie per avrci reso partecipi delle tue scelte e delle tue passioni,grazie per la semplicità e la chiarezza con cui parli dei libri che ami.
    Provo anch’io a fare una lista dei miei prediletti, ma com’è difficile scegliere e soprattutto escluderne tanti…
    Kafka, Il castello, Il processo,I racconti…
    Borges, L’Aleph, Finzioni
    Canetti, La lingua salvata
    Conrad, Cuore di tenebra
    Celine, Viaggio al termine della notte
    Faulkner, Lurlo e il furore
    Woolf, Gita al faro, M.Dolloway…
    Mc. Charty, Oltre il confine, La strada, Suttree…
    Jeoshua, L’amante, Un divorzio tardivo,Ritorno dall’India…
    Oz, Una storia d’amore e di tenebra..
    Sono già arrivata a dieci e ce ne sarebbero ancora tanti: Dostoevskij, Flaubert, Mellville, Calvino, Quenau, Yourcenar,Roth, Saramago e, perchè no, Murakami… Impossibile citarli tutti! Magari si potrebbe fare una lista,ecludendo a priori i grandissimi.
    Un abbraccio e buone letture per il nuovo anno.

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  49. Avatar Dani
    Dani

    Forse prima della fine di quest’anno consegnerò anch’io al blog la mia lista (bravo Carlo , sai rendere “appetibili” le tue letture. Con qualche titolo che mi manca mi hai incuriosita. Calligarich e De Giovanni ad esempio saranno messi in lista). E’ pur vero che segnalando lungo tutto l’anno le letture che ci sono piaciute la cosa diventa superflua.. vedremo di trovarne il tempo, per ora mi limito a una lettura appena conclusa che MERITA la vostra attenzione.

    Non ho mai letto i Racconti della Kolyma perché non ho mai avuto il coraggio di affrontarne il contenuto. Il libro di Eufrosinja Kernovskaja QUANTO VALE UN UOMO invece mi ha fatto vincere la reticenza verso questi temi forti per una sua singolare caratteristica: le illustrazioni. I dodici quaderni manoscritti in cui ha riversato i suoi ricordi, dolorosi, erano accompagnati da centinaia di immagini a pastello e acquarello di straordinario realismo. Questo libro dai temi forti si presenta, così illustrato, quasi come un racconto per ragazzi: poi ti accorgi che i soggetti sono donne infagottate, individui scheletrici, scene di lavoro in miniera o negli ospedali, baracche circondate da reticolati di filo spinato. Tuttavia questa donna ha la capacità di metterti di fronte a scene e racconti durissimi senza che questi inducano scoramento, almeno per me è sempre prevalso il senso di forza e dignità a cui Eufrosinja Kernovskaja non ha mai rinunciato; e così ho per-corso queste 700 pagine quasi come se leggessi un libro di avventure e le gesta di un eroe e non il diario di una reduce (coriacea e mascolina) dai gulag staliniani. “Le lacrime non portano sollievo, non fanno che indebolire, falciare le gambe e annebbiare la vista. La necessità della lotta al contrario scuote, costringe a concentrare le energie e acuisce lo sguardo”. Così la Kernovskaja ha lavorato, lottato, vissuto al limite delle possibilità, è fuggita nella taiga siberiana in totale solitudine, ha conosciuto il carcere, la fame, il freddo senza mai scendere a compromessi che spesso ti salvavano la vita.
    Straordinaria lettura!

    Cito la motivazione alla fine del libro che l’ha spinta a scrivere queste memorie – “Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato” sento dire molto spesso. Queste orgogliose parole fanno bella mostra di sé sui monumenti, compaiono negli epigrafi. Ahimé, tutto è dimenticato e tutti sono dimenticati…Il guaio non è che si cambino i nomi delle città, si abbattano monumenti, si eliminino ritratti e slogan. Preso singolarmente ciascuno di questi fatti è ridicolo. Ma quando tutto questo, messo insieme, è finalizzato a togliere all’uomo la memoria, a sostituire la sottomissione alla logica, a occultare o travisare le lezioni della storia, allora diventa mostruoso o criminale. La gente della mia età ricorda come è avvenuta questa falsificazione degli avvenimenti, ma tace. E’ più tranquillo e meno pericoloso. Ancora qualche anno e noi, ultimi testimoni oculari della rivoluzione, della NEP, della collettivizzazione e del terrore staliniano moriremo e non ci sarà più nessuno che possa dire “No! Le cose non sono andate affatto così!” –

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  50. Avatar carloesse
    carloesse

    @Dani
    Grazie. Aspetto la tua lista (le liste mi piacciono molto: non solo fare le mie, ma anche leggere quelle degli altri; ringrazio Artemisia per la sua, in attesa di vederne molte quando Luiginter aprirà l’apposito spazio dei 10 libri della nostra vita, annunciato per il nuovo anno).

    Quanto a De Giovanni ed al suo Commissario Ricciardi consiglio a chi non lo conosce ma è rimasto incuriosito dalla mia breve nota, di procedere con ordine: i libri mescolano i casi polizieschi con le sue vicende private, che risulterebbero meno comprensibili (anche se qualche breve riassunto delle puntate precedenti in qualche modo viene sommariamente fornito ogni volta, proprio per agevolare il lettore disordinato) e godibili se lette “fuori cronologia”.
    I primi 4 episodi (Fandango, recentemente anche ripubblicati in una serie economica) sono scanditi dalle 4 stagioni, iniziando dall’ “Inverno del Commissario Ricciardi: Il senso del dolore”. Anche se il primo forse è il meno convincente (io ho apprezzato soprattutto la primavera e l’autunno), consiglio a tutti di cominciare proprio da lì. Per approdare infine a quest’ultimo “Natale del commissario R.: Per mano mia”, la cui storia ruota anche intorno al senso del presepe a Napoli, e che inaugura un nuovo ciclo, ora presso Einaudi.
    Ho avuto anche modo di conoscere Maurizio De Giovanni di persona alla presentazione, qui a Roma un paio di anni fa, di uno dei suoi libri alla libreria Mel, in Via nazionale, dopo che ci eravamo scambiati anche alcune mail. E’ un napoletano atipico, timido e riservato, ma molto gentile ed amichevole, e la sua scrittura, molto curata ed elegante, rispecchia il suo carattere e la sua grande sensibilità.

    I Racconti della Kolyma ce l’ho, ma ne leggo qualcuno ogni tanto, non più di 2 o 3 per volta, e devo ancora finirlo (ad oggi ne avrò letti una dozzina). Di questa Eufrosinja Kernovskaja invece non ne sapevo nulla, e mi hai incuriosito.

    Ciao, e ancora Auguri

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