
Questo libro è fortemente sconsigliato ai deboli di cuore, e anche alle persone facilmente suggestionabili.
In effetti per una volta la promessa della quarta di copertina non si smentisce:
Se leggendo questo libro vi metterete a pensare come Piet Hoofman, e la sua vita vi sembrerà diventata la vostra, capirete perché Tre secondi è stato scelto da tanti lettori come il più bel thriller dell’anno.
Considerato che Piet Hoffman _nome in codice: Paula_ è un ex criminale, assoldato come infiltrato nella mafia polacca dalla polizia svedese, il fatto che la sua vita ti sembri essere diventata la tua, assume dei toni parecchio inquietanti.
Che il libro ti tenga col fiato più che sospeso, comunque, è più che vero: soprattutto sul finale, quando Piet si infiltra in un carcere per prendere il controllo del traffico di droga, ho passato un paio di notti sveglia fino alle ore piccole perché non riuscivo a staccarmene.
E così insieme a Piet diventi un esperto di droga e di trucchi per smerciarla e trafficarla, pensi come un criminale e ti guardi alle spalle come un ricercato _dalla mafia polacca e dalla polizia svedese_, ma anche porti avanti la tua vera vita, quella di marito innamorato e di padre affettuoso di una famiglia del tutto ignara della verità.
Davvero un thriller mozzafiato che ti lascia col fiato sospeso e con l’ansia addosso!
*Tre secondi*, Anders Roslund e Börge Hellström, ed. Einaudi.
*giuliaduepuntozero
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