
Sulla scia della lettura di *Confine di stato* e *Settanta* di Simone Sarasso, e soprattutto di *Strage* di Loriano Macchiavelli, romanzi che potremmo definire di docu-fiction _nel senso che narrano vicende reali, in questo caso legate alla storia dell’Italia che ha tanto da svelare degli anni ’60-’80, romanzando personaggi e in parte vicende_, ho scoperto la collana Cronaca storica – I casi della memoria collettiva della casa editrice BeccoGiallo.
Casa editrice tutta dedicata ai graphic novel, genere che è fra quelli che prediligo _per la cronaca, insieme ai gialli-noir e alla letteratura nord-americana.
Il fumetto ha inizio alle 10.25 del 2 agosto 1980, giorno della strage di Bologna, per ripercorrere poi le ore e i giorni successivi, i tentativi di nascondere la verità _prima con l’idea che fosse stata una caldaia, poi con il terrorismo internazionale_, le indagini e i processi.
Vorrei riportare alcuni passi della prefazione di Carlo Lucarelli che sicuramente meglio di me descrive il libro:
Ci sono solo due cose che noi narratori possiamo fare di fronte a un evento come questo, a una cosa così sconvolgente, così orrenda e così importante per la nostra vita e per la nostra storia come quello che è avvenuto a Bologna il 2 agosto 1980. Sono le stesse due uniche cose che possiamo fare di fronte ad altri eventi altrettanto orrendi e determinanti come le stragi, il terrorismo, la Mafia o uno qualunque dei brutti segreti che segnano la nostra storia nazionale. Solo due cose. Possiamo far rivivere le emozioni e possiamo mettere in fila i fatti. Non possiamo scoprire misteri, quello lo fanno i poliziotti e i giornalisti, non possiamo stabilire verità, quello lo fanno i magistrati, non possiamo neanche cambiare le cose, quello dovrebbero farlo i politici, o esprimere giudizi, che spettano ai cittadini. Però quelle due cose là le possiamo fare. Far rivivere le emozioni e mettere in fila i fatti.
[…] Mettere in fila i fatti provocando emozioni. Credo che altro, noi narratori, non possiamo fare. Ma quando riusciamo a farlo con sincerità e competenza, è già molto. Che questo avvenga con le parole dei romanzi, con le immagini del cinema e della televisione, con la musica delle canzoni, con le azioni del teatro o con i disegni di un fumetto, non ha importanza, basta che sia efficace. Quando poi, come in questo caso, sta in una collana che ha avuto l’idea di utilizzare uno strumento di narrativa popolare come il fumetto per raccontare misteri della nostra storia recente, non è soltanto efficace.
E’ geniale.
*La strage di Bologna* di Alex Boschetti e Anna Ciammitti, ed. BeccoGiallo.
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