
E’ un libro di 120 pagine, un po’ poche per i miei gusti, ma i miei genitori me l’hanno consigliato e un fine settimana che sono tornata a casa l’ho letto, incuriosita dalla trama e soprattutto attirata dall’ambientazione a Naxos.
Protagonista Eleni, quarantenne, madre di due adolescenti, sposata, un bravo marito ma un matrimonio ormai un po’ logoro, cameriera all’albergo Dyonisos, sull’isola di Naxos, visitata da tanti turisti tutto l’anno, con cui Eleni entra in contatto nel rifare le loro camere, o meglio, con i cui vestiti, oggetti, pezzi di vita entra in contatto.
Così un giorno, entrando nella stanza di una coppia francese, trova una scacchiera su cui è in corso una partita. Eleni non sa che gioco sia, ma rimane incuriosita, tanto da decidere di regalare al marito, per il suo compleanno, proprio una scacchiera. Il marito lo prende come una stravaganza passeggera, e chiude la scacchiera in un cassetta. Ma Eleni non demorde, e, carica di manuali, impegno e costanza, inizia ad apprendere i rudimenti del gioco, con l’aiuto dell’ormai anziano maestro.
Ma si sa, Naxos è un’isola piccola, tutti parlano, sparlano e spettegolano, e giocare a scacchi è troppo una stranezza, tanto da emarginarla, renderla ridicola agli occhi dei compaesani, e allontanarla dal marito, con cui si riduce a vivere una vita da separati in casa.
Ma il libro, in fondo, è un po’ una favola, e non può finire male. Leggetelo, però, perché non voglio svelare nulla. Carino, carino.
*La giocatrice di scacchi*, Bertina Henrichs, edito da Einaudi.
Rispondi