
Dopo un po’ di tempo torno a parlare di un fumetto, un genere che decisamente merita una certa attenzione.
Oggi voglio parlarvi di *Taglia e cuci* di Marjane Satrapi (ed. Rizzoli Lizard), l’autrice dei 4 volumi di Persepolis, da cui è stato tratto l’omonimo film d’animazione. Persepolis era la storia autobiografica dell’autrice, nata nel 1969 a Teheran e fuggita in Europa a 14 anni per allontanarsi dal regime degli ayatollah.
Anche in *Taglia e cuci* vediamo uno spaccato della vita della giovane Marj e della sua famiglia, in particolare della componente femminile. L’occasione è il momento dedicato al tè dopo pranzo, quando uomini e donne si dividono, gli uni per fumare, le altre per spettegolare:
Il tè che si preparava in quei momenti aveva decisamente un’altra funzione. Tutti si riunivano intorno a questa bevanda al fine di dedicarsi alla loro attività preferita: LA DISCUSSIONE. Ma questa discussione aveva un suo significato ben preciso: “Sparlare degli altri è tonificante per il cuore…“
E così abbiamo l’opportunità di assistere alla riunione fra nonna, zie, figlie, nipoti, amiche, vicine di casa, tutte insieme davanti a una tazza fumante di tè, per parlare di sè e soprattutto delle altre, confidarsi, sfogarsi…
Donne che si innamorano e rimangono deluse dai loro uomini, donne che fanno di tutto per andarsene in Europa, donne che si rifanno il naso, il seno o altro per piacere ai proprio uomini e soprattutto a se stesse, donne che tagliano per errore il proprio marito nella prima notte di nozze con una lametta per nascondere di non essere più vergini, donne che si affidano alla magia pur di portare a sé l’uomo che amano (e soprattutto sottrarlo alla suocera).
Insomma, un’indimenticabile carrellata di donne.
*giuliaduepuntozero
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