
Oh! But he was a tight-fisted hand at the grindstone, Scrooge! a squeezing, wrenching, grasping, scraping, clutching, covetous, old sinner! Hard and sharp as flint, from which no steel had ever struck out generous fire; secret, and self-contained, and solitary as an oyster.
Comunque la si pensi sul film Canto di Natale di Robert Zemeckis, l’uscita nelle sale e/o l’arrivo del Natale può essere una bella occasione per rileggere, o leggere per la prima volta, il meraviglioso racconto di Charles Dickens. Qui sopra trovate qualche riga del manoscritto originale.
Ho cerchiato una piccola parte riportata poi sotto nella versione stampata in inglese e, alla fine del post, nella traduzione di Luca Lamberti (edizione Einaudi).
Per chi vuole divertirsi a leggere il manoscritto, il New York Times lo pubblica tutto, grazie alla collaborazione del Morgan Library and Museum, dove il documento è conservato. Della copia in alta risoluzione è disponibile anche un file pdf pronto da scaricare.
Ovviamente una delle attività più divertenti è interpretare le cancellature di Dickens, le parole che ha deciso di non usare.
Oh, ma che stretta avevano le dita di quel benedetto Scrooge! Come afferravano, spremevano, torcevano, scuoiavano e artigliavano, le mani del vecchio avaro! Aspro e ruvido come una pietra focaia, nessun acciaio al mondo era mai riuscito a farne sprizzare una scintilla di generosità, e così era rimasto chiuso, sigillato e solitario come un’ostrica.
Buona lettura a tutti!
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