Mi è tornato in mente questo libro l’altro giorno, ero ancora al mare e sul giornale due paginone raccontavano della morte del senatore Ted Kennedy.
Pur facendo riferimento agli scandali che hanno costellato la sua vita, l’uomo politico e il legislatore hanno indubbiamente lasciato il segno.

Una foto ha attirato la mia attenzione, quella relativa a una delle vicende personali più dubbie: l’incidente di Chappaquiddick, avvenuto nel luglio 1969, in cui l’auto guidata da Ted uscì di strada; Kennedy fuggì, lasciando intrappolata la sua segretaria per oltre 10 ore prima di dare l’allarme, quando ormai era troppo tardi.
Nell’articolo sul Corriere si diceva che questo episodio allontanò da Ted Kennedy ogni speranza di diventare presidente degli USA, ma che seppe risollevarsi dallo scandalo.
Allora, come dicevo, mi è tornato alla memoria *Acqua nera* di Joyce Carol Oates, ed. Net, uno dei romanzi brevi di Joyce Carol Oates. Quando mi ero dedicata sistematicamente alla ricerca e alla lettura di tutti i titoli della scrittrice americana, ero incappata in una libreria reminder in questo volume, e leggendolo, per la prima volta sentii parlare di questa vicenda buia.

A dire il vero, non è l’unico romanzo in cui JCO parla di uno dei fratelli Kennedy: in *Blonde* _uno dei suoi libri migliori, a mio giudizio_ biografia di Norma Jeane Baker-Marilyn Monroe, John e Bob Kennedy compaiono fra i personaggi del libro, descritti in modo non molto lusinghiero.
E lo stesso trattamento è stato riservato dalla scrittrice al terzo fratello in questo romanzo, narrato tutto con gli occhi di Kelly Kelleher alias Mary Jo Kopechne in un lungo flashback, fino alla sua drammatica fine.
Tanto che il giudizio che avevo maturato, assolutamente parziale in quanto basato solo sulla lettura di questo romanzo, era assolutamente negativo. Non sono però un’esperta di politica americana, quindi chiudo qui il discorso.
Spezzo solo l’ennesima lancia a favore di Joyce Carol Oates e della sua capacità di narrare storie, non importa se di finzione o basate su fatti reali, soprattutto storie di donne, con un’empatia e una profondità senza eguali.
Senza timori reverenziali, neppure nei confronti dello stimato Senatore, erede della famiglia più illustre degli Stati Uniti d’America.
La Toyota a noleggio, guidata con impaziente esuberanza dal Senatore, filava lungo la strada sterrata senza nome, imboccando le curve con vertiginose sbandate strisciando sul terreno, poi, all’improvviso, uscì chissà come di strada per finire nell’impetuosa acqua nera dove, inclinata sul lato destro, affondò rapidamente.
Devo morire? …così?
(Incipit di *Acqua nera*, romanzo dedicato alle Kelly…)
*giuliaduepuntozero
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