
Anche se ho sostenuto che i libri da leggere in vacanza non devono necessariamente essere geograficamente legate ai luoghi attraversati o momentaneamente abitati, ecco che, parzialmente, mi contraddico.
Perché girando per Otranto mi son imbattuto nell’unica libreria della città e dai banchi mi ha chiamato il romanzo di Otranto: L’Ora di tutti (Bompiani) di Maria Corti.
Un romanzo pubblicato nel 1962 da Feltrinelli e dedicato alla storia, siamo nel 1480, dell’assedio e della conquista di Otranto da parte dei Turchi.
Una storia che ha lasciato il segno nell’immaginario della città: dalle ossa dei “martiri” nella cattedrale, alle palle di pietra lanciate dagli assedianti con le bombarde, palle che piombavano dentro le mura, sfondavano le case e rotolavano sul selciato. Palle di pietra che oggi stanno davanti a decine di case nel centro storico.

La storia è narrata in prima persona, ogni capitolo da una voce diversa: la voce di alcuni dei protagonisti della difesa della città: un pescatore, il capitano della guarnigione, la bella Idrusa: la donna più enigmatica della città, e poi Nachira e Aloise de Marco.
Ecco: queste pagine portano dentro le mura di Otranto in quei giorni e quelle notti, si vedono i galeoni, le scimitarre, si sentono le bombarde e gli archibugi, le urla dei turchi che cadono dalle mura; le voci delle donne e i bambini rifugiati nella cattedrale.
Un libro sorprendente.
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