Sport e giornalismo. Questi i due mondi raccontati nelle pagine de *La lunga* di Roberto Perrone, ed. Garzanti.
Perrone, importante giornalista sportivo del Corriere della Sera, mi ha piacevolmente sorpresa (così come qualche mese fa Gianni Mura con *Giallo su giallo*) con un commovente, un po’ amaro ma anche divertente, emozionante, racconto sul calcio, il giornalismo sportivo, i valori di una volta.
Protagonista Giacinto Mortola, cronista senza molte ambizioni, vicino ormai alla pensione, tranquillo e volenteroso, sposato con la Rita (altro personaggio degno di menzione). Mortola, per vari motivi, ha attirato contro di sé l’antipatia del caporedattore sportivo del giornale, il perfido Angrisani.
Simone Perasso è invece un ex calciatore di poca fama e scarsa abilità, vanta una sola gloriosa partita in serie A col Toro, e poco più.
Ma i destini dei due protagonisti si incrociano più volte durante la loro vita, segnando le storie di Giacinto e Simone, fino all’ultima notte narrata nel romanzo: la notte in cui Giacinto, di turno in redazione (la famosa lunga del titolo), apprende la notizia della morte del calciatore, e si ribella, col suo modo pacato, e quasi innocente, al potere.
Un romanzo avvincente su sport e giornalismo, che fa tifare per il piccolo, grande Giacinto, con un sorriso amaro e un po’ nostalgico sulle labbra.
*giuliaduepuntozero
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